Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
T OSCANA M EDICA 4 / 2021 51 testatina qualità e prof sio e i Dipartimenti di Sanità Pubblica non hanno retto l’impatto dei grandi numeri di persone infette, ma sono soprattutto i medici di medicina ge- nerale (MMG) a essere stati definiti come l’“anello debole” della catena e accusati da più fonti, anche gover- native, sia nazionali che regionali, di non riuscire a fare filtro e quindi non curare a domicilio i pazienti che non necessitano di ospedalizzazione (1 su tre infetti secondo il recente servizio televisivo del Dataroom di Milena Gabanelli, 9 novembre 2020). Non ci sono davvero dubbi che sem- pre più negli anni il sistema delle Cure Primarie è diventato la Cene- rentola del nostro sistema sanitario, sia in termini organizzativi che di fi- nanziamento, e non ci sono dubbi che i medici di medicina generale sono stati lasciati spesso soli e disarmati di fronte alle situazioni critiche, come la pandemia in atto (basti pensare al nu- mero di medici di medicina generale deceduti). Ma è vero che i medici di medicina generale non fanno e non hanno fatto nulla per i loro assistiti ri- guardo all’infezione da coronavirus? Dobbiamo ammettere che, nella fol- lia di numeri che ci sono stati forniti quotidianamente (e non di rado di si- gnificato e utilizzo non chiarissimo), i medici di medicina generale non hanno numeri da mostrare nei tele- giornali e nei talk show televisivi e questa è sicuramente una debolezza che dovrà essere colmata: ma questo non significa automaticamente che i medici di medicina generale siano stati con le mani in mano. Per dare un’idea del lavoro fatto du- rante i mesi della pandemia, i medi- ci di medicina generale che fanno parte della AFT di Sesto Fiorentino si sono sottoposti spontaneamente a una revisione del loro lavoro nel- la prima metà di novembre 2020: si parla di 10-12 ore di lavoro al giorno, con 10-20 visite ambulatoriali (ade- guatamente contingentate per mi- sura di sicurezza) e domiciliari, ma con una frequenza incredibile di te- lefonate (oltre 100 al giorno). Poi 30- 35 mail con esami, consigli, controlli, indicazioni terapeutiche, pazienti cronici da ricontrollare, messaggi whatsapp in numero incalcolabile, controlli su SISPC anche da casa e nei periodi di assenza dal lavoro (la sera dopo le 20 e nel fine settimana). L’attività programmata (ADI e ADP) è stata in gran parte conservata. Sen- za considerare che in questo periodo sono state anche fatte le vaccinazio- ni antinfluenzali, anche queste con qualche difficoltà. I pazienti SARS- CoV-2 positivi sono stati seguiti tele- fonicamente (anche con 2-3 telefo- nate al giorno per ciascun paziente), qualche volta di persona e spesso in collaborazione con le USCA. Le cose sono state ulteriormente complicate dalla scarsa chiarezza sulle procedure (certificati e proto- 1. Non essere povero. Se puoi smetti. Se non ci riesci, cerca di non essere povero per molto tempo. 2. Non vivere in un’area misera: se puoi trasferisciti altrove. 3. Non essere disabile o non avere un figlio disabile. 4. Non fare un lavoro manuale, malpagato e stressante. 5. Non vivere in una casa umida, di bassa qualità e non essere un senza tetto. David Gordon, Regole d’oro per star bene I medici di medicina generale e la pandemia di Giuseppe Paladino, Alessandro Bussotti Giuseppe Paladino Specialista in Anestesia e Rianimazione. Medico di Medicina Generale, Animatore di formazione per la Regione Toscana, tutor e docente per la formazione in Medicina Generale. Formatore e Istruttore di corsi per Pronto Soccorso Aziendale. Medico formato per la sperimentazione clinica dei farmaci in fase IV. Già coordinatore AFT di Sesto Fiorentino Dal febbraio-marzo 2020 si è dif- fusa in Italia l’infezione da virus SARS-CoV-2: fin dall’inizio è risul- tato evidente ed estremamente pub- blicizzato sui mass media l’impegno ospedaliero, sia dei Pronto Soccorso, sia dei reparti di degenza (in parti- colare di Malattie Infettive, di Me- dicina Interna, di Pneumologia) sia, soprattutto, delle Terapie Intensive. L’attenzione sulle difficoltà ospe- daliere si è riaccesa, con numeri e toni apocalittici, con la cosiddetta seconda ondata: in effetti i casi gra- vi di COVID-19 stanno mettendo in grave crisi gli ospedali e se ne è data sempre di più, mano a mano che il tempo passa e l’epidemia non tende a ridursi, la responsabilità al “territorio”. È sicuramente vero che Alessandro Bussotti Medico di Medicina Generale dal 1979 al 2009. Responsabile dell’Agenzia di Continuità Ospedale Territorio della AOU Careggi dal 2009 al 2019
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