Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
T OSCANA M EDICA 4 / 2021 57 testatina qualità e prof sio e ta verso la manifestazione più dram- matica del dolore mentale: il rischio di suicidio. Ancora non sono disponibili in letteratura dati chiari riguardo un possibile incremento del tasso sui- cidario a seguito della pandemia ri- spetto agli anni precedenti, ma visto lo stretto legame tra deterioramento della salute mentale e rischio di suici- dio, e visto quanto accaduto in occa- sione di precedenti crisi economiche e sanitarie, il rischio di un incremento dei comportamenti suicidari appare concreto. Purtroppo, le osservazioni cliniche di questi mesi sembrano con- fermare questa preoccupazione. Come sanità pubblica dobbiamo far- ci trovare preparati a tutto questo. Innanzitutto, un ruolo fondamen- tale in questo contesto è quello dei medici di medicina generale, che rappresentano il primo baluardo nell’ambito del percorso diagnosti- co e terapeutico di questi pazienti e il cui coinvolgimento nei progetti di cura è di primaria importanza. Se il medico di medicina generale nota la presenza di sintomatologia psichia- trica meritevole di attenzione specia- listica, è importante che il paziente venga inviato a effettuare una valu- tazione presso il servizio psichiatrico territoriale di competenza (Centri di Salute Mentale) oppure presso cen- tri ospedaliero-universitari. In entrambi i casi, è bene ricorda- re, i pazienti possono presentarsi al servizio anche tramite il cosiddetto accesso diretto, ovvero senza la ri- cetta medica, che può essere fatta direttamente in occasione della visi- ta psichiatrica. Nel contesto della valutazione spe- cialistica, viene deciso se sia necessa- ria o meno una vera e propria presa in carico della persona da parte del servizio, l’impostazione di una tera- pia farmacologica, l’invio a un per- corso psicoterapico o di supporto psicologico, ed eventualmente un ricovero ospedaliero in regime ordi- nario o di day hospital . Una nota particolare merita il tema del supporto psicologico e dei per- corsi psicoterapici. Infatti, in questi mesi si è assistito a un netto incre- mento delle richieste volte a iniziare percorsi simili, cui non sempre si è potuto dare adeguata risposta a causa della carenza di questo tipo di servi- zi nell’ambito della sanità pubblica. Essi sono necessari in primis per al- leviare il senso di solitudine che talo- ra è il nucleo centrale della sofferen- za dei nostri pazienti, ma soprattutto per interrompere i meccanismi di mantenimento della sofferenza psi- chica attraverso interventi e tecniche specifiche. Questo tipo di approccio è utile nella gran parte delle pato- logie psichiatriche, ma soprattutto è essenziale per quelle le cui manife- stazioni sintomatologiche sono meno responsive alla terapia farmacologi- ca, come i disturbi alimentari e quelli dell’area da stress post-traumatico. In conclusione, è di primaria impor- tanza aumentare la consapevolez- za circa i rischi in termini di salute mentale della situazione che stiamo vivendo. Sarà poi necessario aumen- tare le risorse a nostra disposizione, prima di tutto in termini di perso- nale e di strutture. Infine, in questo contesto emergono le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie come la telepsichiatria, già esistenti prima della pandemia ma scoperte “forza- tamente” vista la necessità. Nell’ulti- mo anno sono fioriti molteplici nuovi servizi a distanza, tra cui visite me- diche da remoto, linee telefoniche o siti web di ascolto e aiuto, percorsi di psicoterapia convertiti a modalità online . Tutti questi strumenti si sono rivelati di grande aiuto, in molti casi fondamentali per poter offrire una continuità terapeutica ai nostri pa- zienti. Riteniamo sia importante che queste risorse siano viste non soltanto come un surrogato temporaneo del- la prestazione in presenza, ma come uno strumento integrativo dell’attivi- tà medica e sanitaria in generale, per un utilizzo in tempo di pandemia e oltre. Per questo motivo, potrebbe essere utile regolamentare ulterior- mente l’utilizzo della telemedicina in generale e della telepsichiatria in particolare, dato il delicato ruolo ri- coperto dalla relazione col paziente in ambito psichiatrico, implementan- do eventualmente una formazione specifica a riguardo nel percorso di studi del giovane medico. giovanni.castellini@unifi.it -0,6% Il calo della popolazione residente in Italia nel 2020 Al 31 dicembre 2020 risiedono in Italia 59.257.566 persone -3,8% La diminuzione delle nascite: quasi 16 mila in meno rispetto al 2019 Nel 2020 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 404.104 bambini +17,6% L’aumento dei decessi: quasi 112 mila in più rispetto al 2019 Nel 2020 sono state cancellate dall’anagrafe per decesso 746.146 persone Da Istat Report del 23.3.2021
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