Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021

4/2021 T OSCANA M EDICA 6 testatina quali à e professione dai contesti sociali e ambientali in cui si manifestano e si sviluppano. Tutti questi fattori, invece, tendono a interagire sinergicamente con un impatto sulla salute sia degli indi- vidui che di intere popolazioni: il modello sindemico, appunto. Viene alla mente un caposaldo della fisica del secolo scorso, quel princi- pio di indeterminazione di Heisen- berg che ci ricorda come non sia possibile misurare contemporane- amente e con estrema esattezza le proprietà di una particella elemen- tare: tanto più ci spingiamo a voler determinare con la massima pre- cisione possibile la sua posizione, tanto meno riusciamo a misurarne la velocità. Questo perché l’osser- vatore non può mai essere consi- derato un semplice spettatore: il suo intervento, volto a misurare un qualsiasi aspetto, produce di fatto una modifica della realtà. Uscen- do dalla metafora, data la com- plessità del fenomeno COVID-19 un approccio riduzionisticamen- te centrato su un singolo aspetto, qualunque esso sia, potrà dare un contributo che, seppur importan- te, risulterà comunque parziale. C’è bisogno di un nuovo sguardo, dunque, che sappia tenere insie- me (“sin”) le diverse dimensioni, ci vuole ciò che Kuhn chiamerebbe un cambio di paradigma, da quello puramente medico-tecnologico a quello bio-psico-socio-ambientale. Un paradigma che una quarantina di anni fa sembrava sul punto di radicarsi saldamente nel nostro Pa- ese: torniamo per un momento al 1978, che non fu soltanto un anno di piombo, segnato dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta. Fu anche un anno d’oro, che vide la nascita di tre leggi di altissimo valore quali la 194 sulla tutela sociale della mater- nità e l’interruzione volontaria del- la gravidanza, la 180 sulla riforma dei servizi psichiatrici e la 833 che istituì il Servizio Sanitario Naziona- le. Tutte figlie, quelle leggi, di una grande partecipazione civile, della consapevolezza che la dimensione collettiva della salute era altrettan- to importante di quella individuale (come ci ricorda l’articolo 32 del- la nostra Costituzione). La Sanità pubblica veniva investita di un peso rilevante, sulla scorta dell’espe- rienza del National Health Service britannico, ma il dipartimento della prevenzione, una delle novità più lungimiranti della legge 833/1978, è stato sistematicamente depo- tenziato dalle riforme che si sono succedute nei decenni seguenti, segnati dalla crescita del neo-libe- rismo e dell’individualismo, anche in ambito sanitario. Riuscirà una zoonosi come la CO- VID-19 a farci aprire gli occhi e a cambiare sguardo? O ancora alcu- ni nostri colleghi continueranno a vedere nella COVID-19 nient’altro che una malattia infettiva, tutt’al più consapevoli del fatto che non si sta verificando soltanto un signi- ficativo aumento della morbilità e della mortalità direttamente corre- late all’infezione da SARS-CoV-2, ma che la pandemia ha avuto e sta avendo drammatiche ripercussioni sui malati affetti da patologie croni- che? Se allarghiamo la prospettiva, ci rendiamo immediatamente conto dell’impatto che le disuguaglianze sociali, che non toccano solo le mi- noranze etniche, hanno sul rischio di morbilità e mortalità per CO- “Far del bene agli altri può richiedere una prospettiva più ampia di quella volta al singolo paziente, se la medicina nel suo insieme deve fare anche il bene dell’umanità” Dal Rapporto Presidenziale USA, 1983 Dalla pandemia alla sindemia di Alfredo Zuppiroli Alfredo Zuppiroli Collaboratore Agenzia Regionale di Sanità. Presidente Commissione Regionale di Bioetica COVID-19 non è una pandemia . Questo il provocatorio titolo di un commento pubblicato su “Lancet” nel settembre 2020 a firma del suo Direttore Richard Horton. La sor- presa viene poi superata man mano che si legge il testo: COVID-19 non è una pandemia. È una sinde- mia … la natura sindemica della minaccia che affrontiamo significa che è necessario un approccio più articolato se vogliamo proteggere la salute delle nostre comunità … indipendentemente da quanto pos- sa risultare efficace un trattamento o protettivo un vaccino, la ricerca di una soluzione puramente biome- dica alla COVID-19 è destinata al fallimento … A meno che i governi non elaborino politiche e program- mi idonei a ridurre le profonde disuguaglianze, le nostre società non potranno mai dirsi completa- mente al sicuro dalla COVID-19 . Non si tratta, dunque, di un puro esercizio lessicale: il concetto di sindemia c’interroga profondamen- te e ci spinge a superare la visione convenzionale delle malattie come entità distinte in natura, le une se- parate dalle altre e indipendenti

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