Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
T OSCANA M EDICA 4 / 2021 61 testatina opinioni a confronto degli specialisti ambulatoriali e la conseguente condivisione delle pro- fessionalità sta aiutando a rendere più “permeabile” il rapporto con il territorio, facilitando il percorso di diagnosi e cura dei pazienti. PETRINI - Personalmente sono con- vinto che sia necessario valorizzare al massimo la medicina territoriale e la figura del medico di medicina generale e ridurre gli accessi non indispensabili ai DEA per cercare di “proteggere” gli ospedali. Per ot- tenere questi risultati è però fondamentale ridurre quanto possibile il carico burocratico per medici e pazienti. Oggi sia- mo ben consapevoli che la tec- nologia può dare un contributo significativo al miglioramento delle prestazioni sanitarie e alla riduzione del rischio di con- tagio. Da sottolineare quanto sia importante migliorare le condizioni di tutela legale per i medici e attivarsi per prevenire l’eccesso incontrollato di pre- stazioni. MECHI - Uno degli aspetti chia- ve nell’organizzazione della risposta sanitaria alle maxi-e- mergenze è rappresentato dall’assicurare un forte coordi- namento non solo tra le diverse istituzioni per la piena collabo- razione nei soccorsi ma anche tra le differenti articolazioni del Sistema Sanitario Regionale per garantire la sinergia opera- tiva di tutti i servizi coinvolti sia a livello ospedaliero che territoriale. La pandemia, in particolare, ha fatto emergere l’importanza di una forte integrazione della risposta della rete ospedaliera mediante un coordina- mento regionale della disponibilità di posti-letto e di tecnologia negli ospedali coinvolti. Abbiamo preso coscienza del fatto che la risposta degli ospedali a livel- lo di sistema debba essere affrontata realizzando scenari applicativi di rete all’interno dei quali individuare le soluzioni e predisporre le modalità di attivazione per i trasferimenti dei minimo di vicinanza tra assistiti, cu- ranti e caregivers . MICHELAGNOLI - Nella fase pande- mica avere avuto a disposizione un unico gestore di processo clinico per medici e infermieri in tutti e 13 gli ospedali e gli ambulatori della Usl Toscana Centro ha consentito un rapidissimo rischieramento del per- sonale chirurgico in tutta sicurezza, consentendo lo spostamento degli ambulatori ospedalieri sul territorio, ai chirurghi di lavorare in supporto all’assistenza ai pazienti COVID e la partenza in sicurezza di oltre qua- ranta progetti di esternalizzazione della attività chirurgica presso Case di Cura opportunamente dotate di tecnologie informatiche ben cono- sciute da tutti gli operatori. Il sup- porto informatico ha poi permesso un governo efficace delle liste di at- tesa nel tentativo di livellare scorri- menti asimmetrici tra le varie Unità Operative e i differenti presidi. Inoltre, la riconduzione sotto la re- sponsabilità tecnico-scientifica dei responsabili di Unità Operativa sto sulla evoluzione clinica della sua condizione di malattia. La tecnologia ovviamente renderà questa trasformazione della assisten- za molto più facile ed è interessante notare come la pandemia abbia di- mostrato che i pazienti per quanto ri- guarda l’innovazione siano stati spes- so più recettivi degli stessi sanitari: in pratica hanno avuto maggiore facilità loro ad abituarsi alla videochiamata di quanta ne abbiamo avuta noi per adattarci alla telecamera! Certamente non immagino che le “macchine” riusciranno a cambiare in modo significati- vo il rapporto con i pazienti a condizione però che i profes- sionisti sappiano continuare a mantenere il core relazionale come tratto caratteristico di qualsiasi loro intervento. L’IA e la medicina di precisione ve- rosimilmente cambieranno tan- ti aspetti del nostro lavoro ma spero che prima di arrivare a soppiantare la relazione umana e compassionevole, si arrivi a un vero e proprio risveglio delle coscienze. LAUREANO - La telemedicina, le cui esperienze a oggi dispo- nibili appaiono molto incorag- gianti, può rappresentare uno strumento molto importante per la gestione della cronicità con buoni risultati in termini di accoglienza da parte dei pa- zienti e di riduzione dei ricove- ri in ospedale. È però necessa- rio che i medici siano formati a questa nuova metodica e che svi- luppino una mentalità aperta al su- peramento dell’oggettiva difficoltà all’ostacolo del rapporto diretto con l’assistito, eliminando inoltre qualsi- asi eventuale perplessità di carattere deontologico e/o medico-legale. L’esperienza della pandemia, con la necessità dell’isolamento spinto, ha impresso un’accelerazione impor- tante al processo di digitalizzazione della medicina e l’informatica si è rivelata preziosa per il follow-up dei pazienti lasciati al proprio domicilio e anche per il mantenimento di un “E se il patrimonio dello Spedale, amministrato come egli è presentemente, fornisse sufficienti entrate per supplire intieramente alle opere che egli attualmente fa, sarebbero superflui tutti i pensieri di riforma, ma dato che accade che il patrimonio dello Spedale, benché vasto, è incomodato da gravissimo debito e che le entrate sono minori delle uscite di qualche migliaia di scudi, par che l’affare sia divenuto molto serio e che debbano essere sentite ed esaminate con gran diligenza tutte le proposizioni che da qualunque parte ne vengano tendenti ad estinguere il debito e ad accrescere l’entrata o diminuire l’uscita e insieme ad eseguire più compiutamente le opere che si intraprendono” Antonio Cocchi, relazione sullo Spedale di Santa Maria Nova Firenze 1737
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