Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021

4/2021 T OSCANA M EDICA 66 testatina quali à e professione Nel nostro lungo giorno da operatori c’è un momento particolare: le conse- gne (mattino pomeriggio e sera), mo- mento nel quale ci si confronta sulle terapie, sull’appropriatezza delle cure intensive (da proseguire o da limitare), su quanto detto e re- cepito dai familiari, sulla qualità delle consulenze dei diversi col- leghi non rianimatori: consegne più complesse rispetto a quanto accade nella Terapia Intensiva no-COVID, perché comunque è una malattia che ancora non conosciamo bene, più difficile da prevedere nella sua evoluzione. Quando invece le cose vanno male, rimane sempre la do- manda non risolta: abbiamo sbaglia- to qualcosa? Se questo malato fosse stato ricoverato in una Terapia Inten- siva migliore della nostra, avrebbe potuto farcela? Questa è certamente la notte del nostro “lungo giorno” in Terapia Intensiva. pmalacarne@hotmail.com se troppo precoce re-infiammiamo i polmoni e torniamo indietro in una posizione peggiore della partenza, ma se aspettiamo troppo aumentia- mo il rischio di complicazioni legate ai nostri trattamenti, purtroppo po- tenzialmente letali. Il malato viene svezzato e dopo una ventina di giorni si negativizza: lo si può spostare nella Terapia Intensiva no-CO- VID, dove finirà il suo “lungo giorno” in Terapia Intensiva e proseguirà una lun- ga e complessa riabilitazione respirato- ria e motoria, oltre che psicologica. Se tutto va bene passeranno 10-15 gior- ni prima di poter iniziare a “svegliare” il malato, ormai tracheotomizzato: giorni caratterizzati da molte complicazioni (principalmente infezioni nosocomia- li, episodi embolici polmonari, insufficienza renale), da desatu- razioni e miglioramenti che non sempre riusciamo a comprende- re, da prono-supinazioni, che im- pegnano fisicamente ed emotiva- mente tutto il personale. Sentiamo la difficoltà e la disu- manità dell’assenza dei familia- ri, della necessità di dare notizie solo per telefono: ecco perché ab- biamo deciso di aprire, con buon senso e prudenza, alla presenza dei familiari: un “sussulto organizza- tivo” per “combattere la solitudine e non perdere la tenerezza” . È spesso complicato capire quando sia il momento giusto per cominciare ad allentare la sedazione e “svezzare” il malato: l’ecografia toracica ci aiuta, fortunatamente al letto del malato, ma la decisione è difficile, perché Andamento della mortalità in Italia e in Toscana ( courtesy Dottor Niccolò Pestelli). “La pandemia ha messo in crisi le nostre false sicurezze ed è apparsa evidente l’incapacità dei governi di agire insieme. Desidero tanto che, riconoscendo la dignità di ogni persona, possiamo far rinascere un’aspirazione mondiale alla fraternità” Papa Francesco, Laudato si’

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