Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
4/2021 T OSCANA M EDICA 68 testatina quali à e professione Abbiamo anche cercato di gestire l’ansia degli operatori che erano mol- to preoccupati, al loro ritorno a casa, di prendersi cura al proprio domici- lio dei propri bambini e dei familiari più fragili. Uno studio ha rilevato che anche se il personale era preoccupato di andare a lavoro, in relazione al rischio per se stessi di contrarre il virus, ci sono sta- ti bassi tassi di assenteismo. Le Cure Palliative sono state vicine anche in tempo di pandemia. sabrina.pientini@uslcentro.toscana.it di 48 ore. Molti hanno usufruito an- che dei ricoveri di sollievo. È stato mantenuto l’ingresso di un familiare al giorno con possibilità di cambia- re ogni giorno. Si è mantenuto il fisioterapista e lo psicologo, che a sua scelta ha deciso se contattare i familiari per via telefonica o con le opportune cautele in ambienti pro- tetti e con opportuni DPI anche all’interno dell’ hospice . Per i malati SLA e i minori si sono mantenute le disposizioni precedenti al COVID. Il sistema delle Cure Palliative ha sem- pre cercato di dare risposte adeguate a quelli che sono i bisogni dei pazienti. ve si sono adeguate a quelle che sono stati i bisogni della popolazione. Un’altra realtà che ha dovuto mo- dificare l’attività assistenziale a cau- sa dell’emergenza COVID è quella dell’ hospice , luogo in cui la presenza di familiari e amici è parte integrante del processo di cura e dove l’accom- pagnamento del proprio caro in caso di fine vita assume un’importanza fondamentale. In Toscana la maggior parte degli hospice non ha apportato cambia- menti nei criteri di ammissione se non l’entrata del paziente con tam- pone negativo con referto massimo LA MENZOGNA COME BISOGNO SOCIALE “È un fatto storico, credo, che ogni qualvolta il razionalismo si spinge troppo oltre, tende a manifestarsi una qualche specie di resistenza emotiva, una ‘ondata di ritorno’, che nasce da ciò che vi è di irrazionale nell’uomo” Isaiah Berlin, Il legno storto dell’umanità Fake news è, secondo l’Enciclopedia Treccani, una locuzione inglese (lett. “notizie false”) che designa un’informazione in parte o del tutto non corrispondente al vero, divulgata intenzionalmente o inintenzionalmente attraverso le tecno- logie digitali di comunicazione e caratterizzata da un’apparente plausibilità alimentata da aspettative distorte dell’o- pinione pubblica e da un’amplificazione dei pregiudizi che ne sono alla base, che ne agevolano la condivisione e la diffusione pur in assenza di una verifica delle fonti. Corrispondente grosso modo all’italiano “bufala mediatica” – seb- bene quest’ultima espres- sione faccia generalmente riferimento a notizie del tutto prive di veridicità – e, utiliz- zato prevalentemente in am- bito politico, il neologismo è entrato nel lessico giornali- stico grazie all’impiego che ne ha fatto Donald Trump. Numerosi studiosi hanno collegato il fenomeno con il concetto di postverità , intesa come pseudoverità costruita attraverso scelte individuali e collettive che fanno perno sull’emotività e sulle convinzioni condivise dall’opinione pubblica prescindendo del tutto o in parte dalla conformità con il reale. La postverità, secondo l’ Oxford Dictionary , è quella condizione in cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità viene considerata questione di secondaria importanza e la notizia viene percepita e accet- tata come vera sulla base di emozioni e sensazioni, senza alcuna analisi della veridicità dei fatti oggettivi, che – chiaramente accertati – sono meno influenti nel formare l’opinione pubblica rispetto ad appelli a emozioni e convinzioni personali. “L’intimazione della verità è un atto di oggi come la persuasione lo era di ieri” Mario Luzzi, Ipazia
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