Toscana Medica - Novembre-Dicembre 2021

8 / 2021 T OSCANA M EDICA 22 testatina opinio i a confronto di situazioni osteopenizzanti note. Seppure ben identificabile sia nel- le fasi di esordio che durante la sua lunga storia clinica, si tratta ancora oggi di una malattia certamente non ben controllata. Questa situazione di fondo può essere legata a più or- dini di fattori quali, ad esempio, le troppe competenze specialistiche convergenti e talvolta sovrapposte sullo stesso soggetto, gli schemi di cura che, in assenza di troppe alter- native, hanno attraversato e in parte finitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni cliniche precedenti alla frattura. Siamo evidentemente di fronte a si- tuazioni con importanti conseguen- ze in termini sia di mortalità che di disabilità, che determinano una non soddisfacente qualità della vita dei malati comportando notevoli costi sia diretti che indiretti. In Toscana recentemente è stata ap- provata la LR n. 20 del 5 marzo 2020 ( Promozione della medicina di ini- ziativa. Modifiche alla LR 40/2005 ) ed è stato “costruito” un percorso assistenziale per la presa in carico globale delle persone con fratture da fragilità e in particolare per la pre- venzione secondaria delle ri-fratture. TOSCANA MEDICA - L’osteoporosi vie- ne ancora oggi considerata una pato- logia “silente” e quindi spesso misco- nosciuta. È vera questa affermazione? BAGLIONI - L’osteporosi potrebbe essere il prototipo di una condi- zione clinica facilmente gestibile in maniera continuativa in quanto prevedibile sulla base di una se- rie di fattori quali le condizioni di rischio, la familiarità, il sesso, gli stili di vita, il progredire dell’età, l’occorrenza di fratture, la presenza TOSCANA MEDICA - Come si definisce l’osteoporosi e quale è oggi in Italia la sua rilevanza epidemiologica? MASI - Secondo l’OMS l’osteoporosi è una condizione clinica caratterizzata da una riduzione della densità mine- rale ossea (BMD, Bone Mineral Den- sity ) misurata mediante densitometria a raggi X (DEXA), vale a dire 2,5 de- viazioni standard (DS) o più al di sotto del valore medio per le giovani donne sane (cioè T-score < - 2,5), nelle don- ne in postmenopausa e negli uomini di età uguale o superiore a 50 anni. Si tratta di una delle principali ma- lattie non trasmissibili (carico globale in Europa dell’1,75%) la cui preva- lenza e le cui principali complicanze (fratture ossee da fragilità) stanno aumentando in tutto il mondo in pa- rallelo con l’aumento generalizzato dell’età della popolazione globale. Si stima che in Italia la malattia col- pisca circa 5 milioni di persone, di cui l’80% rappresentato da donne in postmenopausa. Nella fascia di età superiore ai 50 anni il rischio di incorrere in una frattura da osteo- porosi è del 35% nelle donne e del 16% negli uomini. La mortalità da frattura del femore è del 5% nel pe- riodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a 1 anno. Nel 20% dei casi si assiste alla perdita de- Fragilità ossea, osteoporosi e non solo a cura di Simone Pancani Sergio Baglioni Medico di medicina generale, Firenze Roberto Banfi Farmacista, membro del Comitato Prezzi e Rimborso di AIFA e del Comitato Etico di Area Vasta Centro Angelamaria Becorpi Responsabile Unit Medicina Integrata e Tecnologia Applicata per la Salute della Donna in Menopausa Iatrogena, DAIMI - AOU Careggi; Coordinatore Gruppo Menopausa Iatrogena della Regione Toscana Laura Masi Direttore SOD Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo, AOU Careggi Teresita Mazzei Professore ordinario di Farmacologia f.r., Università degli Studi di Firenze; Oncologo Medico

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