Toscana Medica - Novembre-Dicembre 2021
8/2021 T OSCANA M EDICA 36 testatina quali à e professione tolinea i notevoli passi avanti com- piuti dalla ricerca medica che, in meno di un secolo, ha fatto cresce- re l’aspettativa di vita dei bambini americani di circa venti anni. Un contributo importante a questo no- tevole successo è stato fornito dalla drastica riduzione della mortalità per Sindrome della Morte Improv- visa del Lattante ( Sudden Infant Death Syndrome - SIDS) ottenuta con le campagne di riduzione del rischio ( back to sleep campaigns ). Infatti, in un questionario distri- buito ai membri di società scienti- fiche e organizzazioni professiona- li pediatriche statunitensi, in cui veniva chiesto di elencare i sette maggiori successi ottenuti dalla pe- diatria negli ultimi quarant’anni, la riduzione della mortalità per SIDS è stata indicata come il secondo, in ordine di importanza, di questi significativi traguardi. La SIDS è, per definizione, “la morte improv- visa e inattesa di un lattante al di sotto di un anno di età, che rima- ne inspiegata dopo una disamina completa del caso, comprendente l’esecuzione di un’autopsia, l’esame delle circostanze del decesso e la discussione clinica del caso”. Il mo- dello eziopatogenetico condiviso e adottato dalla comunità scientifica internazionale è il cosiddetto mo- dello del “triplice rischio”, che si basa su tre fattori interdipendenti: 1) vulnerabilità biologica, 2) pe- riodo critico di sviluppo (finestra di vulnerabilità), 3) fattori esterni scatenanti (fattori di rischio). Se- condo questo modello concettua- le, nell’età di maggior rischio, che va dai 2 ai 4 mesi di vita, l’azione esercitata dai fattori di rischio am- bientali (ad es. la posizione a pancia in giù durante il sonno), su bambini che presentano una labilità di base dei meccanismi di controllo dell’at- tività cardiorespiratoria nel sonno, può provocare il decesso improv- viso e inatteso. La sede anatomica delle alterazioni fisiopatologiche è verosimilmente rappresentata da alcune strutture troncoencefaliche serotoninergiche quali: i nuclei ar- cuati, i nuclei del rafe , il complesso Pre-Bötzinger. È importante sot- tolineare che la compromissione fisiopatologica non è evidenziabile con test effettuabili in larga scala sulla popolazione, per cui tuttora l’unico strumento che abbiamo a disposizione per combattere effi- cacemente la SIDS è la riduzione del rischio. Grazie alle back to sleep campaigns l’incidenza della SIDS, nei Paesi che le hanno promosse a partire dalla seconda metà de- gli anni ’90, si è ridotta progressi- vamente di oltre il 50%. A più di venti anni di distanza dal loro esor- dio le campagne back to sleep sono state ribattezzate safe to sleep per sottolineare che le misure di ridu- zione del rischio, oltre a ridurre la mortalità per SIDS, hanno ricadute più ampie potendo contribuire a li- Da questa disamina si evince chiaramente che l’unico strumento a oggi veramente efficace per combattere la Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante è la riduzione dei rischi a essa connessi. Parole chiave: Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (SIDS), Morte Improvvisa e Inattesa nel primo anno di vita (SUID), fattori di rischio, modello del “triplice rischio”, mortalità infantile Lotta alla Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante ( Sudden Infant Death Syndrome ): il modello Toscana di Raffaele Piumelli Raffaele Piumelli È stato Responsabile del Centro Disturbi Respiratori nel Sonno-SIDS dell’AOU Meyer dalla sua istituzione al 2020. Ha contribuito all’elaborazione delle “Raccomandazioni per la prevenzione della SIDS”. Ha coordinato il Gruppo di Studio che ha elaborato la “Linea Guida /ALTE”. È autore di testi, PDTA, linee guida e pubblicazioni scientifiche sui disturbi respiratori nel sonno Che cos’è la Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante “ We live in extraordinary times … thanks to medical and scientific ad- vances that even a generation ago would have sounded like science fiction … An American born today has a projected average lifespan 20 full years longer than one born in 1925 ”. Questo è l’ incipit di un articolo del Times Magazine del febbraio 2015, che con comprensibile enfasi sot-
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