Toscana Medica - Febbraio 2021

T OSCANA M EDICA 2 / 2021 11 testatina qualità e prof sio e Il webinar organizzato dall’Ordine dei Medici su “Violenza e Salute: Co- dice Rosa e ruolo del medico”, tenu- tosi lo scorso 31 ottobre, ha voluto af- fermare, all’interno della professione medica, vecchie e nuove conoscenze scientifiche e culturali che correlano le malattie ai fenomeni di abuso e violenza. Da una parte ha ricordato che il Codice Rosa è un modello del Sistema Sanitario Ospedaliero e Ter- ritoriale Toscano di risposta alle con- seguenze acute che episodi di vio- lenza di tutti i generi, ma soprattutto fisica e sessuale, procurano alle figure fragili, bambini, anziani, donne, uo- mini. Dall’altra, ha voluto promuove- re tra i medici la conoscenza, sempre più validata da evidenze scientifiche, di come gli atti di violenza, sessuale, emozionale e fisica, procurino gravi danni alla salute della vittima. Le Colleghe che hanno proposto que- sto momento formativo hanno illu- strato come si è sviluppata nel mondo sanitario la consapevolezza dell’asso- ciazione tra salute e violenza. Vittoria Doretti ha parlato dei dieci anni di Codice Rosa e delle sue origi- che. I dati a disposizione rivelano la stretta interconnessione di dolori cronici, depressione psichica e altre patologie psicologiche e somatiche con vissuti di abusi fisici, sessuali ed emozionali. Il medico può rappre- sentare una figura di fiducia e otte- nere la confidenza della vittima an- che quando questa manifesta poca consapevolezza e tanta vergogna del proprio vissuto. Ornella Galeotti , magistrato, ha ri- cordato che l’operatore sanitario deve sempre mettere al centro della propria attenzione la cura della vit- tima, la cui privacy e la cui volontà devono essere rispettate. Quindi ob- bligo di referto nei casi procedibili d’ufficio ma senza tiranneggiare la vittima con adempimenti non capiti e non scelti. Valeria Dubini ha parlato di barrie- re, culturali e personali, tra medici e vittime di violenza. Stereotipi e miti impediscono l’ascolto incondizionato della vittima, facilitano colpevoliz- zazioni e precludono percorsi di ac- compagnamento fuori dalla violenza. Francesca Pampaloni , ginecologa del CAV di Careggi, Monica Pierattelli e Elisabetta Cappelli , pediatre di libera scelta, hanno illustrato casi comples- si di adulti e bambini incontrati nella loro pratica clinica e messo in luce gli elementi concreti di criticità esistenti in queste storie cliniche e le possibili soluzioni perseguibili. In ambito pe- In un webinar organizzato dall’Ordine i tanti aspetti della violenza sui soggetti fragili e le risposte della Rete territoriale del Codice Rosa. Parole chiave: Codice Rosa, violenza, soggetti fragili, depressione psichica, Rete territoriale Violenza e Salute: Codice Rosa e ruolo del medico di Angela Citernesi, Valeria Dubini Angela Citernesi Commissione Pari Opportunità, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Pronvincia di Firenze. Già Direttore di SC di Ostetricia e Ginecologia, Livorno Valeria Dubini Direttore Area Assistenza Sanitaria Territoriale e Continuità, Responsabile Aziendale della Rete Codice Rosa, Azienda Sanitaria USL-Centro ni nella Struttura del Pronto Soccor- so di Grosseto con il coinvolgimento della Procura e delle Forze dell’Or- dine locali, modello che è stato poi attuato in tutte le Aziende Sanitarie Toscane e in alcune Nazionali. Ha inoltre riconosciuto ai Centri Anti- violenza un contributo fondamentale nella complessa rete di presa in ca- rico della vittima, alla quale parteci- pano i Servizi Territoriali, il Servizio di Emergenza e Urgenza Sociale (SEUS), divenuto una buona pratica regionale dopo l’esperienza effettua- ta a Empoli, e l’ équipe multiprofes- sionale territoriale. La rete nel suo insieme costituisce un supporto es- senziale all’intervento iniziale dei sa- nitari e della Procura e accompagna le vittime a percorsi possibili cercan- do di non farle sentire sole. Silvia Brunori ha mostrato i dati na- zionali e locali sulla violenza di ge- nere definita secondo i principi della Convenzione di Istanbul del 2011. In Toscana nel 2018 le donne che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza sono state 3.539 e i femminicidi 113. Metella Dei ha sottolineato le eviden- ti correlazioni tra il fenomeno della violenza e l’ineguaglianza di fondo delle nostre società, tra uomini e donne, tra forti e deboli, purtroppo considerata una situazione di fatto. Ha inoltre evidenziato come sce- nari di guerra, percorsi migratori, disabilità intellettive espongano re- golarmente le donne a fenomeni di violenza, sessuale e fisica. Stereotipi culturali, trascuratezza e abusi in una fase precoce della vita lasciano nella salute della vittima segni indelebili. Angela Citernesi si è soffermata sul ruolo dei medici e di tutti gli ope- ratori della Sanità nel far emergere episodi di violenza dalla storia di chi lamenta patologie psichiche e fisi-

RkJQdWJsaXNoZXIy NTA4Njg=