Toscana Medica - Gennaio 2021
1/2021 T OSCANA M EDICA 14 testatina quali à e professione Da alcuni anni il tema della comu- nicazione della diagnosi e della con- divisione del processo medico-deci- sionale con il paziente ricoverato in Terapia Intensiva e con i suoi familiari rappresenta uno dei focus principali tenimento della diffusione del virus hanno reso inevitabile l’interruzione degli incontri in presenza tra me- dico-psicologo- caregiver -paziente. Alla drammaticità dell’isolamento dei pazienti si è aggiunta l’altrettanto drammatica condizione dei familiari, costretti dalla situazione a vivere a distanza la malattia del proprio caro, relegati anch’essi, quindi, in un isola- mento carico di angoscia e di senso di impotenza. Se nella prima ondata pandemica, che ha travolto l’Italia dal febbraio 2020, i professionisti sanitari si erano concentrati principalmente sull’a- spetto clinico e medico della cura, ri- trovandosi a dover capire e affrontare una malattia del tutto nuova, adesso emerge in modo preponderante il bisogno di enfatizzare l’umanizzazio- ne delle cure per cercare di sopperire alla mancanza del contatto e delle vi- site da parte dei familiari. Come a marzo, anche in questa se- conda ondata è stato adottato un pro- tocollo specifico tramite videochia- mata per comunicare ai caregiver gli Il momento della condivisione delle informazioni e il colloquio dei medici con i parenti dei malati rappresentano momenti importanti in qualsiasi Reparto, a maggiore ragione in quelli di Terapia Intensiva. La pandemia anche in questo settore ha reso necessario modificare procedure, comportamenti e approccio complessivo alle cure. Riportiamo l’esperienza della Rianimazione dell’Ospedale di Empoli. Parole chiave: COVID-19, umanizzazione delle cure, rapporto medico-paziente, caregivers Umanizzazione delle cure in Terapia Intensiva: sensazioni e riflessioni al tempo del coronavirus di Rosario Spina, Giuditta Martelli Rosario Spina Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Firenze, luglio 1990. Specializzato in Anestesia e Rianimazione e Terapia Intensiva presso l’Università agli Studi di Firenze, Facoltà di Medicina e Chirurgia, novembre 1994. Dirigente medico con incarico 15 septies a tempo determinato per la direzione della UOC Anestesia e Rianimazione, Azienda USL 11 Empoli, da novembre 2012 a giugno 2015. Direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza, Azienda USL 11 Empoli, dall’1-03-2013 al 30-6-2016. Direttore della UOC Anestesia e Rianimazione USL-Centro, Presidio di Empoli, dall’1-07-2015 Giuditta Martelli Psicologa presso la Clinica Ospedaliera di Empoli, Azienda USL Toscana-Centro del processo di umanizzazione del- le cure. Rassicurazione, vicinanza e coinvolgimento sono temi già cari alla Terapia Intensiva di Empoli, da anni attenta agli aspetti umani. Il paziente trae grande giovamento dal suppor- to dei familiari, perché l’apparente abbandono è un ulteriore fonte di sofferenza, e avere un aggancio con il mondo fuori è molto importante e terapeutico. Da circa due anni nella Terapia In- tensiva di Empoli è stata progettata e messa a punto, dopo una prelimi- nare fase di riflessione teorica e spe- rimentazione pratica, una particolare prassi comunicativa e relazionale con i familiari dei pazienti, caratterizzata dalla compresenza al momento delle informazioni, di due figure sanitarie, una medica e una psicologica che pur mantenendo le competenze specifi- che hanno acquisito perizia nell’inte- grarsi grazie a un preventivo lavoro di affiancamento operativo in reparto. L’analisi dell’ outcome dei familiari e dei pazienti, misurato anche a distan- za di tempo nel corso dei controlli ef- fettuati a 3-6-12 mesi dalle dimissioni dalla Terapia Intensiva presso l’ambu- latorio del follow-up , ha già mostrato un alto livello di soddisfazione corre- lato anche a un più alto benessere, avvalorando l’ipotesi che l’intervento in compresenza sia più efficace di quello solitario nella determinazione di un’alleanza tra l’ équipe curante, i familiari e il paziente e quindi nel per- seguimento dell’obiettivo dell’umaniz- zazione delle cure. Con l’avvento della pandemia CO- VID, le limitazioni necessarie al con-
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