Toscana Medica - Gennaio 2021

T OSCANA M EDICA 1 / 2021 27 testatina qualità e prof sio e • percorsi dedicati nell’Ospedale, ma anche strutturati con il territorio (per la gestione del paziente febbri- le e l’esecuzione del tampone); • un’adeguata presa in carico dei pa- zienti barellati; • organizzare al meglio attese e stan- ze visita differenziate per pazienti con malattie contagiose diffusive con area di osservazione breve in locali adiacenti al Pronto Soccorso Pediatrico; • identificare spazi codificati dove trat- tare le urgenze in Pronto Soccorso Pediatrico per i casi in cui i codici 1-2 si auto-presentino o nell’eventualità sia occupata la sala rossa che è in co- mune col Pronto Soccorso adulto. elettra.pellegrino@uslcentro.toscana.it tenere separati i pazienti COVID+ (collocazione di una tenda pre- tria- ge all’esterno e postazione di triage interno) da quelli non COVID; • proseguire un programma forma- tivo di simulazioni pediatriche che comprenda anche i possibili algo- ritmi di rianimazione per i pazienti COVID positivi dettati dalle nuove linee guida; Soccorso Pediatrico ha permesso di evidenziare nuove esigenze organizza- tive in relazione alla pandemia, in par- ticolare alla separazione dei percorsi e alla ripresa del numero di accessi; per tale motivo si impongono modifiche permanenti ai percorsi suddetti. Cosa sarà necessario per il futuro: • il triage pediatrico deve essere strutturato con la possibilità di man- PER IL PERSONALE In base alle indicazioni del WHO del 27 febbraio 2020 ( file:///N:WHO-2019-nCov-I- PCPPE_use-2020.1-eng.pdf ) il personale deve indossare: • guanti • visiera protettiva • camice a maniche lunghe impermeabile con scritta DPI • sovrascarpe e cuffia dovrebbe indurci a rifletter e agire per prevenirle volgendo i nostri sforzi verso una sanità one health , rispettosa della biodiversità e consapevole del ruolo dell’umanità di preservare il pianeta per le future generazioni. all’invenzione dei lazzaretti, il tutto provocando crisi e sofferenze inaudite alle popolazioni colpite dalla peste ma, ancor più, dalla fame e dalla miseria. Forse la differenza più rilevante, ri- spetto all’odierna pandemia, sta nella coscienza dell’origine umana (vivia- mo nel cosiddetto antropocene) del- la zoonosi che ci colpisce in questo terribile momento storico, e quindi delle nostre responsabilità politiche e sociali. Non possiamo più accusare miasmi o prodigi o untori o punizioni divine ma noi stessi, che però, come Dedalo fu creatore del Labirinto e anche del filo di Arianna, abbiamo provocato il grave dissesto della bio- diversità e poi, in meno di un anno, prodotto il vaccino. Lo studio della storia delle pestilen- ze, di cui il testo della professoressa Zanoboni è un ottimo esempio, con il suo suggestivo quadro di gravissi- mi danni umani, sociali e economici, Maria Paola Zanoboni, storica di pro- fessione, pubblica per Jouvence un agevole testo, La vita al tempo della peste ”, nel quale ripercorre i princi- pali episodi epidemici tra il mille e il milleseicento, inserendo la narra- zione in un ampio quadro sindemico prevalentemente riferito alla sanità, ai rimedi, alle condizioni economiche e alle conseguenze sociali della peste. Ne esce un quadro forse un po’ fram- mentario ma di piacevole lettura e ricchissimo di particolari assai vivi e coinvolgenti. L’insegnamento è che i provvedimenti di sanità pubblica, no- nostante l’enorme messe di conoscen- ze che dividono l’attuale pandemia da ogni precedente storico, sono sempre gli stessi e nascono da osservazioni empiriche tuttora valide. Lo strumento principale è la quarante- na, che talora si spinge fino all’assedio militare, alla chiusura degli esercizi commerciali, alle sepolture pubbliche, La vita al tempo della peste M aria P aola Z anoboni J ouvence Editore letti per voi a cura di Simone Pancani

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