Toscana Medica - Gennaio 2021
T OSCANA M EDICA 1 / 2021 5 testatina editoriale matiche che l’attualità ci proporrà e con il preciso intento di garantire all’Ordine il suo imprescindibile ruolo sociale e “politico” (nel senso migliore del ter- mine) a tutela della professione e della salute dei cittadini. Mi rivolgo a tutti gli iscritti: fateci sa- pere cosa vorreste che l’Ordine facesse per tutti i medici, quali istanze soste- nere, quali iniziative a qualsiasi livello mettere in pratica, quale linea di con- dotta seguire di fronte alle grandi te- matiche che agitano il nostro operare. Ne discuteremo insieme e insieme tro- veremo la strada da percorrere. Questo il mio impegno per gli anni a venire. Pietro Claudio Dattolo parte dei Colleghi non erano poi così da sottovalutare in questi mesi diffici- lissimi e certamente bisogna rendere conto alla Presidente Mazzei e all’inte- ro Consiglio di avere saputo sventare una simile minaccia. Ho senza dubbio bene in mente che l’impegno per i prossimi anni non sarà facile e per questo voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto ver- so la Presidenza, in particolare i colleghi del Consiglio, con la certezza che sarà necessario il contributo di tutti per pro- seguire lungo un cammino per mille ra- gioni difficile e accidentato. Ogni mese il mio editoriale su Toscana Medica ri- porterà gli intendimenti e i propositi del Consiglio, prendendo spunto dalle te- in numero superiore alla media euro- pea, e che soltanto alcune specialità sono carenti, senza nemmeno citare, ad esempio, le mille difficoltà che af- fliggono il settore dell’emergenza-ur- genza! Ci si dimentica colpevolmente di dire che i nostri medici ospedalieri sono i più vecchi d’Europa, che buona parte di essi è ormai pronta a un mas- sivo esodo pensionistico e non verrà sostituita grazie alla fallimentare poli- tica di programmazione specialistica, determinando da qui al 2025 un am- manco di oltre diecimila professionisti. Se vogliamo tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo e della comunità, non si può prescinde- re da un reale, cospicuo aumento del- le risorse, soprattutto se intendiamo garantire un Servizio Sanitario pub- blico con elevati standard di qualità delle cure. È inaccettabile che questo Paese debba continuare a risparmia- re proprio sulla salute. Senza risorse veramente adeguate il futuro del Si- stema Sanitario Nazionale, universa- listico e gratuito, semplicemente non può esistere. chiudono gli occhi davanti alle difficol- tà storiche e alle enormi carenze strut- turali, messe a nudo dalla pandemia, di un Sistema Sanitario Nazionale e Re- gionale che non garantisce più accessi- bilità, equità e qualità delle prestazioni erogate. Palate di retorica, chiacchiere, annunci, piani di rilancio da 68 miliar- di e la Sanità viene lasciata alla deriva. L’approvvigionamento di adeguati di- spositivi medici e sanitari è insufficien- te, c’è mancanza di personale, oltre a numerosi ospedali fatiscenti un po’ in tutto il Paese. Per non parlare del ter- ritorio, completamente abbandonato e privo di strutture necessarie, come le Case della salute, che non riescono a decollare da anni e invece andrebbero incentivate e sviluppate; sono queste, infatti, le realtà territoriali in cui i team multidisciplinari garantiscono la presa in carico globale della persona, la con- tinuità assistenziale ospedale-territorio e l’integrazione tra l’assistenza sanitaria e quella sociale. Troppo spesso in Italia ci si ricorda del Sistema Sanitario Nazionale solo per dire che da noi ci sono troppi medici, Il “teatrino” della politica imperver- sa senza sosta e, seppure con qualche recente, apprezzabile progresso per quanto riguarda l’aumento delle risor- se, siamo più o meno alle solite: la Sa- nità continua a essere la Cenerentola dimenticata della politica italiana, no- nostante sia di fatto il più grande ca- posaldo della società. I tagli subiti nel corso dell’ultimo ventennio l’hanno di sicuro indebolita e messa a rischio e in un momento di crisi, in piena pan- demia, tardivamente ci si strappano i capelli di fronte alle gravi carenze del Sistema Sanitario Nazionale. Così si parte al rilancio di promesse di finan- ziamenti, rinnovi, assunzioni e cambia- menti. Per lo più promesse, appunto. È un fatto grave che alla Sanità venga- no destinati così pochi fondi europei, ma non inatteso per chi opera in que- sto campo, ormai abituato alle prese in giro e alle false promesse. È chiaro che per il Governo, e per la politica in genere (nessun partito, neanche all’op- posizione, ha gridato allo scandalo!), la Sanità e la salute dei cittadini non sono considerate una priorità. I politici Le parole della politica e la realtà dei fatti. La Sanità che vogliamo di Pietro Claudio Dattolo Il saluto del Presidente Inizia questo mese la mia Presidenza del Consiglio del nostro Ordine. Dalle pagine di Toscana Medica vorrei pri- ma di tutto esprimere il mio ringrazia- mento doveroso ai Colleghi che hanno lavorato nello scorso triennio per fare sì che via Vanini non fosse soltanto un indirizzo da cercare su Google Maps ma un importante punto di riferimen- to per tutti i medici della Provincia di Firenze. Il grande impegno profuso da chi mi ha preceduto, insieme a quello del personale dipendente, è stato pur- troppo drammaticamente condiziona- to dalla pandemia durante la quale tut- tavia l’Ordine non ha mai abdicato alla sua funzione: il “pericolo” di allontana- mento e la sensazione di abbandono da
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