Toscana Medica - Gennaio 2021
T OSCANA M EDICA 1 / 2021 9 testatina qualità e prof sio e Nel marzo 2020 il governo ha istituito le Unità Speciali di Continuità Assi- stenziale (USCA) per aiutare i medici di medicina generale nella gestione sul territorio dei pazienti COVID o sospet- ti COVID. Ogni USCA ha il compito di assistere a domicilio i malati di CO- VID-19, ospedalizzando, precocemen- te ed esclusivamente, i casi gravi. In Toscana le USCA sono compo- ste da un medico e un infermiere; al 20 novembre 2020 erano 124, in cre- scita numerica (ne sono previste altre 74) e sono attive tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00. dicina generale riceve una telefonata decide se il paziente ha bisogno di una visita medica oppure se la richie- sta di consulto può essere gestita per telefono (Figura 1). Nel primo caso, il medico valuta se il malato può essere sospetto CO- VID e solo in questa circostanza at- tiva l’USCA. L’USCA prende in ca- rico il paziente con una telefonata e una successiva visita domiciliare, con eventuale tampone. Se il tampone è negativo, rinvia il malato al medico curante; se il tampone è positivo, se- gue il malato con un follow-up fino alla dimissione. Se i medici di medicina generale fanno un filtro adeguato, l’USCA è in grado di visitare tutti i pazienti e di fare un follow-up rassicurante. I malati ven- gono curati bene a casa e non vanno in ospedale. Gli ospedali sono sì messi sotto pressione (l’epidemia esiste sem- pre!), ma non vengono travolti e tutti i ricoverati hanno cure adeguate. Come si fa a capire se le USCA funzionano bene? Si può capire se le USCA funziona- no bene attraverso valori derivati dall’attività effettuata. Questi valo- ri si chiamano indicatori e vengono di solito espressi sotto forma di nu- meri e rappresentati in grafici. Gli indicatori servono ai decisori , cioè a quelli che dirigono, per prendere le L’integrazione condivisa e partecipata tra USCA e medici di medicina generale può rappresentare un valido contributo alla gestione di molti pazienti COVID-19 in una visione ottimale di collaborazione tra ospedale e territorio. Indicatori appropriati possono valutare l’efficacia di una simile organizzazione. Nell’articolo l’esperienza della zona Firenze Sud-Est. Parole chiave: COVID-19, USCA, medicina generale, indicatori di esito, indicatori di processo Le USCA: cosa sono e cosa fanno di Giuseppe Lippi, Cosimo Cigolini, Dea Di Cicco, Sara Petruzzi, Erica Mencucci, Nicola Sabatino Giuseppe Lippi ARS Toscana, USCA Figline Cosimo Cigolini USCA Figline Dea Di Cicco, Erica Mencucci, Nicola Sabatino USCA Pontassieve Sara Petruzzi USCA San Casciano Perché le USCA Durante le epidemie, il maggior pericolo è rappresentato dal panico della popolazione. Tranquillizzare i cittadini sul fatto che, se necessario, saranno curati bene è il principale compito delle istituzioni. Le istitu- zioni possono affrontare con succes- so un’epidemia se l’affluenza ai punti di cura non è molto al di là della loro capacità assoluta e se i caregiver non si ammalano. I cittadini, quando non hanno fiducia di poter essere curati adeguatamente a casa, affollano gli ospedali; gli ospe- dali vengono travolti e più nessuno è curato adeguatamente. Tutto il bacino dell’ospedale (100.000/200.000 perso- ne) viene messo in crisi e lo è per qual- siasi tipo di patologia. Se si ammala un medico curante, 1.000/1.500 persone restano senza assistenza. Se il medico USCA non identifica correttamente un singolo caso grave, è solo questo unico paziente a non essere assistito adeguatamente. Di conseguenza, i compiti delle USCA sono, in ordine di importanza: • mantenere la fiducia dei cittadini sul fatto di essere assistiti; • evitare che i medici di medicina generale si ammalino; • identificare precocemente i casi gravi da mandare in ospedale e cu- rare a casa gli altri. Come funziona il binomio medico di medicina generale - USCA In periodo no-COVID un paziente, quando si ammala, va all’ambulatorio del medico di medicina generale o lo chiama per telefono. Durante l’epide- mia, i malati sanno che prima di an- dare all’ambulatorio debbono sempre consultarsi telefonicamente con il loro medico, anche solo per prendere un appuntamento ambulatoriale. Da marzo, quando il medico di me-
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