Toscana Medica - Agosto-Settembre 2021
6/2021 T OSCANA M EDICA 10 testatina quali à e professione cardiaci extra-ospedalieri abbiano avuto esiti a breve termine peggiori durante la pandemia rispetto a un periodo non pandemico, suggerendo anche effetti indiretti conseguenti al blocco e rallen- tamenti dei servizi sanitari. Lo studio autoptico delle cause di mor- te, pertanto, diventa un possibile stru- mento di analisi anche per studi epi- demiologici relativi al nostro specifico ambito territoriale. diana.bonuccelli@uslnordovest. toscana.it gnostico-terapeutiche dei pazienti. Un altro aspetto non meno importante è che la casistica autoptica in corso di pandemia, esclusi i casi con infezione da SARS-CoV-2, ha evidenziato relati- vamente alle principali cause di morte una netta prevalenza di quadri corre- lati a morte improvvisa per cardiopatia ischemica misconosciuta, con un trend in aumento rispetto agli anni preceden- ti; ciò merita di essere messo in correla- zione alle conclusioni di più studi di let- teratura che riportano come gli arresti I decessi correlabili a malattia virale con interessamento polmonare sono stati il 70%; negli altri casi si è rilevato un quadro di ischemia miocardica acu- ta in corso di infezione virale con sfu- mato interessamento polmonare. Le principali comorbidità nei soggetti deceduti per insufficienza respiratoria acuta in polmonite COVID-19 sono ri- sultate coerenti con i dati statistici na- zionali (diabete mellito, ipertensione arteriosa, obesità, cardiopatie). Per ogni riscontro diagnostico si è pro- ceduto a un protocollo autoptico com- pleto (e non mininvasivo) secondo le raccomandazioni in materia dell’Istitu- to Superiore di Sanità (rapporto CO- VID-19 n. 6/2020), per uno studio più ampio della fisiopatologia di malattia e per una corretta diagnosi differenziale sulle effettive cause di morte. Si è scelto, inoltre, un approccio diagnostico multidisciplinare, com- prendente le specialità cliniche (per l’integrazione del dato morfologico con quello clinico), la diagnostica per immagini (per prelievi mirati), la mi- crobiologia, la virologia, la genetica e la microscopia elettronica per un ade- guato affinamento diagnostico. Le evidenze autoptiche macroscopiche e microscopiche ottenute sono risultate caratterizzate da alterazioni polmonari tipiche, in analogia con i dati di lettera- tura più recenti (Figure 2, 3). Inoltre, i riscontri diagnostici CO- VID-19 si stanno rilevando fondamen- tali per lo studio delle manifestazioni extra-respiratorie della malattia, sem- pre più importanti per la diagnosi pre- coce e la cura completa del malato. Le autopsie consentono, infatti, lo stu- dio di tessuti non esaminabili in vivo , permettendo, ad esempio, di studiare direttamente i centri del respiro e del bulbo olfattivo, effettuare prelievi mi- rati di tessuto nervoso ed eseguire stu- di diretti sull’interessamento virale del sistema endocrino e sull’apparato ge- nitale maschile e femminile. In questo senso i nostri studi sono in corso. In generale, si può affermare che le risultanze autoptiche possono con- sentire un miglior inquadramento dei meccanismi fisiopatologici complessivi dell’infezione da SARS-CoV-2, utile per definire specifiche strategie dia- Figura 2 – Caratteristiche macroscopiche dei polmoni COVID-19. • Linfoadenopatia mediastinica • Membrane pleuriche leggermente ispessite, con versamento pleurico bilaterale • Peso dei polmoni nettamente aumentato • Superficie polmonare con marezzature rosso scuro • In sezione parenchima polmonare con marcata congestione, edema e consolidazione a estensione pentalobare aree malaciche necrotiche di aspetto purulento per infezione batterica secondaria • Formazioni trombotiche in arteria polmonare e nelle principali diramazioni vascolari Figura 3 – Aspetti istopatologici. • Danno alveolare diffuso a impronta emorragica associato a una microangiopatia alveolare e membrane jaline • Emorragie polmonari simil infartuali associate a fenomeni trombotici • Tentativi di riparazione con formazione di foci fibroblastici (tipo polmonite in fase di organizzazione) • Scarsa presenza di linfociti e ricca infiltrazione macrofagica • La coesistenza di tipi cronologicamente diversi di danni indicano un decorso a poussés successive
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