Toscana Medica - Agosto-Settembre 2021
6 / 2021 T OSCANA M EDICA 22 testatina opinio i a confronto pure con qualche differenza, questo tipo di tecnologia consente un facile controllo giornaliero dell’aderenza del paziente al trattamento e dell’efficacia della terapia dialitica effettuata che eventualmente può essere modificata prima della seduta successiva. Tutte queste operazioni possono essere ef- fettuate da qualsiasi dispositivo dotato di connessione internet , ad esempio lo smartphone dei sanitari che hanno in gestione il paziente. Vorrei sottolineare che comunque l’aspetto più innovativo del controllo a distanza è senza dubbio rappresen- tato dalla videodialisi che, dopo l’in- stallazione a casa del paziente di una telecamera ad alta risoluzione con zoom ottico connessa alla Rete me- diante linea ADSL/HDSL, permette non solo di osservare online le varie manovre effettuate dal paziente (con la possibilità di correggere/prevenire eventuali errori e magari completare via web l’addestramento in tutta sicu- rezza) ma anche di effettuare un par- ziale esame obiettivo per verificare, ad esempio, la condizione dell’ exit site del catetere peritoneale, la trasparen- za del liquido drenato e la presenza di eventuali edemi periferici. BENEDETTI - La dialisi peritoneale è uno dei pochi ambiti della Medicina in cui esiste già un modello organiz- zato e definito di integrazione ospe- dale-territorio per la cura a domicilio di pazienti con elevate necessità assi- stenziali. Ormai da molto tempo la dialisi pe- ritoneale assistita ha rappresentato uno strumento assai efficace nel su- peramento, tra l’altro, delle barriere fisico-cognitive, linguistiche, socio-e- conomiche dei pazienti e delle loro fa- miglie, ma dalla continua evoluzione delle tecniche di telemedicina è lecito aspettarsi risultati ancora più signifi- cativi in termini sia di miglioramento della qualità della vita dei pazienti at- traverso la deospedalizzazione che di beneficio sulla spesa pubblica. Se è vero che per migliorare la vita dei malati la dialisi deve per quanto pos- sibile adattarsi alle esigenze di tutti i giorni, bisogna però tenere presente che la prevenzione, la diagnosi preco- Rooms presidiate da personale medi- co e infermieristico può consentire al team di assistenza di seguire a di- stanza più pazienti contemporanea- mente e non appare verosimilmen- te lontano nel tempo lo scenario in cui tali stanze di controllo potranno prendersi cura di pazienti residenti anche a molti chilometri interagendo con le strutture nefrologiche territo- riali, il medico di medicina generale e i servizi di assistenza domiciliare. GENSINI - Le società specialistiche, la scuola di medicina e le scuole di specialità dovrebbero obbligatoria- mente prevedere nel percorso forma- tivo momenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie assistenziali al fine di avere professionisti sempre più smart nella gestione del paziente. La telemedici- na non deve escludere il rapporto me- dico-paziente (spesso dopo una, due visite in telemedicina il paziente chie- de di poter venire in ambulatorio), ma può permetterci di recuperare tempo evitando accessi ai reparti per proble- matiche gestibili a domicilio o per ri- solvere rapidamente problemi tecnici (un allarme dell’apparecchiatura, un dubbio sulla presenza di un quadro di peritonite sul dialisato ecc.). TOSCANA MEDICA - In Italia e in par- ticolare in Toscana nel trattamento di dialisi peritoneale automatizzata qua- li sistema di monitoraggio da remoto vengono utilizzati? MICHELASSI - Le principali aziende presenti sul mercato hanno ognuna sviluppato un proprio sistema di te- ledialisi da remoto per il controllo e la gestione a distanza del trattamento dialitico peritoneale. Questi sistemi sono utilizzati anche in centri opera- tivi nella nostra Regione. In linea di massima si può dire che tutti i sistemi hanno in comune la pos- sibilità di controllare a distanza dati clinici, andamento delle varie fasi di carico, sosta e scarico e ultrafiltrazio- ne di ciascuna seduta dialitica e impo- starne e/o modificare i vari parametri (numero di ore e di cicli, volume tota- le di soluzione dialitica da infondere, volumi di carico, tempi di sosta). Sep- in situazioni nelle quali il sanitario e il paziente non si trovino nella stessa lo- calità. Già dal 2012 il Ministero della Salute aveva previsto l’uso della tele- medicina in un documento in cui, tra l’altro, si faceva espresso riferimento alla teledialisi. Nel trattamento dei soggetti in dialisi peritoneale esiste ormai un consolida- to utilizzo della trasmissione a distan- za dei dati, non per niente i contatti telefonici tra i pazienti in trattamento a casa e il personale del centro di rife- rimento sono praticamente quotidiani e questo consente in linea di massima che le visite di controllo possano avere una cadenza mensile o addirittura bi- mestrale, con evidente vantaggio per le persone che per svariati motivi han- no difficoltà a raggiungere il centro. In particolare per i soggetti in dialisi peritoneale automatizzata si è pro- gressivamente sviluppata negli ultimi anni una tecnologia che permette di effettuare da remoto la prescrizione e l’ottimizzazione della terapia dialitica e il controllo dell’andamento delle se- dute. Con la più recente acquisizione della videodialisi l’operatore del cen- tro può vedere e assistere in tempo reale il paziente a casa e aiutarlo nella risoluzione di eventuali problemi. RUSSO - La telemedicina rappresenta uno standard per la cura del paziente nefropatico e trova particolari indica- zioni in quello in dialisi peritoneale, il quale, secondo gli studi più recenti, manifesta un alto grado di soddisfazio- ne dall’impiego di questa tecnologia. La valutazione in tempo reale dei parametri dialitici che consente di modificare il programma della mac- china di dialisi in base al variare della situazione clinica e permette di pre- venire eventuali complicanze durante il trattamento con conseguente ridu- zione degli accessi ospedalieri sia per le visite periodiche in ambulatorio che per eventuali ricoveri. Infatti il tasso di ospedalizzazione e il numero dei giorni di degenza sono significati- vamente ridotti nei soggetti in dialisi peritoneale automatizzata con Remo- te Patient Monitoring (RPM) rispetto a quelli trattati con sistemi non RPM. La creazione di vere e proprie Control
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