Toscana Medica - Agosto-Settembre 2021
6 / 2021 T OSCANA M EDICA 24 testatina opinio i a confronto e cartella clinica permettono di acce- dere a tutta una serie di dati funzio- nali alla gestione della seduta dialitica. Ad esempio ai valori pressori (i moni- tor per emodialisi extracorporea han- no già incorporato il rilevatore della pressione, quindi anche i monitor per dialisi peritoneale devono averlo), con una bilancia a infrarossi posso rileva- re il peso e farlo “leggere” al monitor della dialisi domiciliare, posso acquisi- re manualmente la diuresi giornaliera, nel caso di dialisi manuale il volume degli scambi, i valori di glicemia letti col glucometro e interfacciati col mo- nitor , i valori di saturazione dell’O 2 , tutti i dati relativi alla seduta dialitica (durata scambi, fase di ingresso dia- lisato, fase di drenaggio, fase di stasi del dialisato ecc.). Tutti questi dati possono essere raccolti nella cartella clinica e visti dal medico in reparto, senza che il paziente porti nel corso della visita diari giornalieri, spesso la- cunosi, e se necessario possono essere valutati con andamento settimanale, mensile, trimestrale al fine di coglie- re anche visivamente le variazioni che insorgono nel tempo. Inoltre è possi- bile gestire la terapia giornaliera, con alert al paziente sul cellulare per gli orari di assunzione della terapia, l’an- notazione dei sintomi (possibile l’uso della tendina per i predefiniti), attività fisica, diario apporti nutrizionali ecc. Nel suo discorso di insediamento alle Camere il Presidente Draghi recen- temente ha per due volte fatto riferi- mento alla telemedicina e per nove volte al digitale. Nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) il termine digitale ricorre in 110 pagi- ne su 168. L’innovazione tecnologica corre, noi non dobbiamo essere im- preparati (o come i luddisti contra- ri alla sua affermazione) di fronte a quanto la ricerca ci mette a disposi- zione. La medicina digitale non è più il futuro. È il presente! Pietro Claudio Dattolo “supporto psicologico” per il pazien- te dializzato. Tutti noi abbiamo pa- zienti che hanno timore nel gestire a domicilio una terapia quale la dialisi. Avere uno strumento che permette ai pazienti, soprattutto nelle prime set- timane, di comunicare con il centro dialisi e con lo specialista nefrologo è di indubbia utilità e può permettere anche di espandere il numero di pa- zienti che trattiamo a domicilio. Fra i vari insegnamenti della pande- mia da COVID abbiamo rilevato che i nostri pazienti con trattamenti do- miciliari (dialisi extracorporea, dialisi peritoneale, trapianto di rene) hanno avuto un’incidenza di problematiche da 3 a 4 volte più bassa rispetto ai pa- zienti che sono costretti ad accede- re alla sala dialisi 3 volte/settimana. Con la tecnologia possiamo gestire i pazienti a domicilio, interagire con il medico di medicina generale, con l’infermiere dell’assistenza domici- liare, con altro specialista. Non utiliz- zare quanto ci viene messo a disposi- zione sarebbe un grosso errore non solo operativo ma anche relazionale, perché sempre più i nostri pazien- ti hanno conoscenze tecnologiche e sempre più ci chiedono di interagire con questi nuovi strumenti. Le società specialistiche, la scuola di medicina e le scuole di specialità do- vrebbero obbligatoriamente prevede- re nel percorso formativo momenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie assistenziali al fine di avere profes- sionisti sempre più smart nella ge- stione del paziente. La telemedicina non deve escludere il rapporto me- dico-paziente (spesso dopo una, due visite in telemedicina il paziente chie- de di poter venire in ambulatorio), ma può permetterci recuperare tempo evitando accessi ai reparti per proble- matiche gestibili a domicilio o per ri- solvere rapidamente problemi tecnici (un allarme dell’apparecchiatura, un dubbio sulla presenza di un quadro di peritonite sul dialisato ecc.). Programmi integrati fra telemedicina ziente rimanga a casa o che venga in ospedale il tempo visita è sostanzial- mente invariato), ma il paziente non ha il tempo viaggio (con tutto quanto questo comporta, soprattutto nel caso di pazienti che vivono distanti dal centro dialisi). La possibilità inoltre di inviare immagini attraverso tablet o smartphon consente anche a chi non ha familiarità con internet o mail di poter inviare immagini al centrodi riferimento. Quello che in passato era visto essenzialmente come un servizio per aree rurali, lontane dal centro (ba- sterà ricordare la trasmissione tramite smartphone Apple dell’elettrocardio- gramma fatto in mezzo alla savana) oggi diviene uno strumento di utilità rilevante anche nelle nostre comuni- tà. Rimane sempre aperto il problema della privacy , della gestione delle im- magini, ma se non fosse avvenuta la pandemia COVID questi strumenti utilissimi per la gestione clinica del pazienti avrebbero continuato a es- sere elementi di nicchia, per cultori della tecnologia. Quindi la pandemia ci ha “obbligato” all’utilizzo di questi strumenti, alla loro implementazione, ad adattarli ai bisogni di ogni speciali- tà (la lettura da parte di un radiologo residente a New Delhi di immagini fatte a New York è ormai noto) che ovviamente sono diversi da specialista a specialista. Ai nefrologi servono per comunicare col paziente (sia per visite programmate che per l’urgenza), per valutare lo stato clinico del paziente, per eventuale training o re-training del paziente o del caregiver , per fare un teleconsulto fra specialisti o con il medico di medicina generale. Quante visite vengono fatte a livello ambula- toriale in urgenza, ma con contenuti poco o per niente urgenti, perché il medico di medicina generale non sa come gestire un problema nefrolo- gico? Con un teleconsulto, che può essere attivato in fasce orarie defini- te, si possono gestire problemi senza “ingolfare” gli ambulatori specialistici. La teledialisi può servire anche come Il partecipante dr. Roberto Russo dichiara di aver ricevuto i seguenti finanziamenti o di avere i seguenti contratti in corso, personali o istituzionali, con soggetti pubblici o privati i cui prodotti o servizi sono citati nella discussione: Baxter S.p.A., Fresenius Kabi Italia s.r.l.
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