Toscana Medica - Agosto-Settembre 2021
T OSCANA M EDICA 6 / 2021 27 testatina qualità e prof sio e legge 648/96 impongono una riflessio- ne seria su un’eventuale introduzione dello screening sierologico universale per CMV in gravidanza in Italia. In- fatti, il motivo principale per il quale lo screening non viene a oggi offerto, ovvero l’assenza di interventi terapeu- tici di comprovata efficacia in caso di riscontro di infezione primaria in gravi- danza, sembrerebbe non sussistere più. trottam@aou-careggi.toscana.it Quali sono le prospettive future? I dati su valaciclovir, e il riconosci- mento ricevuto da AIFA con l’inse- rimento del farmaco nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale secondo • Non condividere con il bimbo stoviglie (es. tazze, piatti, bicchieri, posate), cibo (es. non assaggiare la sua pappa con lo stesso cucchiaio), biancheria (es. asciugamani, tovaglioli), strumenti per l’igiene (es. spazzolino da denti) • Non portare alla bocca succhiotti o ciò che il bimbo possa aver messo in bocca • Non baciare il bambino sulla bocca o sulle guance • Lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone dopo un contatto diretto con qualunque materiale organico (es. pulito il naso e la bocca del bambino, cambio del pannolino, maneggiato la biancheria sporca e i giocattoli ecc.) • Lavare frequentemente giocattoli e superfici varie (es. seggiolone, box, passeggino) con acqua e sapone Tabella I – Precauzioni per ridurre il rischio di infezione da citomegalovirus in gravidanza. • L’infezione congenita da CMV ha una prevalenza alla nascita dello 0,7% e rappresenta un’importante causa connatale di sordità neurosen- soriale e altri deficit neurologici • In caso di infezione primaria in gravidanza la trasmissione verticale avviene nel 30-40% dei casi e il 20-25% dei neonati infetti svilupperà sequele permanenti • In caso di infezione non-primaria (reinfezione o riattivazione) in gravidanza la trasmissione verticale avviene in < 2% dei casi e una percen- tuale inferiore di neonati infetti potrà sviluppare sequele permanenti • La diagnosi dell’infezione in gravidanza si basa su metodiche sierologiche e molecolari per l’interpretazione delle quali può essere necessario il consulto con personale esperto • Le ecografie ostetriche di secondo livello sono raccomandate in caso di infezione primaria contratta in gravidanza ma anche in caso di in- fezione non-primaria, mentre l’amniocentesi per la ricerca del DNA del virus (da eseguirsi con timing adeguato) è indicata generalmente in caso di infezione primaria o in presenza di alterazioni ecografiche • Studi recenti mostrano che la terapia con valaciclovir durante la gravidanza può essere utile sia nel ridurre il rischio di trasmissione mater- no-fetale in seguito a infezione primaria che nei casi di infezione fetale confermata • Recentemente AIFA ha deliberato l’inserimento di valaciclovir nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Na- zionale, per la prevenzione dell’infezione fetale e il trattamento della malattia fetale da citomegalovirus (determina n. 142618/2020 - 20A07138 - GU Serie Generale n. 322 del 30-12-2020) • I neonati con possibile infezione congenita da CMV devono essere sottoposti a ricerca del DNA del virus tramite PCR su urina e saliva (even- tualmente anche su sangue). In caso di infezione confermata sintomatica vi è indicazione al trattamento per 6 mesi con valganciclovir, che si è dimostrato utile nel migliorare parzialmente problemi uditivi e di neurosviluppo • Alcune norme igienico-comportamentali (Tabella I) sono utili nel ridurre la probabilità di contrarre l’infezione primaria in gravidanza e dovreb- bero essere consigliate soprattutto alle gestanti sieronegative e in contatto con bambini piccoli • Sebbene a oggi lo screening sierologico universale per CMV in gravidanza non sia previsto, i dati relativi a valaciclovir impongono una seria riflessione da parte dei decisori sull’opportunità di introdurlo CITOMEGALOVIRUS IN GRAVIDANZA, TAKE-HOME MESSAGES Beatrice Borchi, Irene Campolmi Centro di Riferimento Regionale per la Regione Toscana per le Infezioni in Gravidanza, Firenze. SOD Malattie Infettive e Tropicali, AOU Careggi, Firenze Giulio Capecchi Scuola di Scienze della Salute Umana, Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Firenze Mariarosaria Di Tommaso, Viola Seravalli SOD Ostetricia e Ginecologia, AOU Careggi, Firenze. Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Firenze Lucia Pasquini Medicina e Diagnosi Fetale, AOU Careggi, Firenze Luisa Galli SODc Malattie Infettive, Dipartimento Attività Integrate di Pediatria Internistica, AOU Meyer, Firenze. Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino, Università degli Studi di Firenze Alessandra Ipponi Farmaceutica Ospedaliera e Politiche del Farmaco, AOU Careggi, Firenze Alessandro Bartoloni Centro di Riferimento Regionale per la Regione Toscana per le Infezioni in Gravidanza, Firenze. Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Università degli Studi di Firenze
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