Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021

T OSCANA M EDICA 5 / 2021 21 testatina qualità e prof sio e Insomma, il nostro obiettivo è stato quello di favorire ogni possibilità di contatto, in sicurezza o a distanza, tra gli ospiti e i loro cari, in modo che il distanziamento fisico non si traducesse in un totale distanzia- mento degli affetti. Oltre la pandemia: verso un nuovo approccio per anziani e non autosufficienza Nonostante molto sia già stato fat- to, il contrasto al COVID nelle RSA non è ancora una questione chiusa. Tuttavia, oltre a tenere alta la guardia e a spingere sui vaccini, abbiamo anche il dovere di guarda- re oltre la pandemia, capire cosa il COVID, purtroppo, ci ha insegna- to. Dobbiamo farlo, per migliorare il servizio, per evitare in futuro di commettere gli stessi errori e di trovarci di nuovo impreparati. Ritengo che si debba tener con- to anche dell’ opportunità di un aggiornamento e di una ridefini- zione complessiva del quadro dei servizi sociali e sanitari integra- ti rivolti alla terza età e alla non autosufficienza, poiché a essere cambiati e a cambiare rapidamen- te, anche a fronte di eventi trau- matici come la pandemia, sono proprio i bisogni di una fascia di popolazione peraltro sempre più consistente. All’interno di questo quadro si collocano le RSA e i loro futuri modelli organizzativi, che andranno sviluppati insieme a tut- ti i soggetti coinvolti. Credo che tutto debba rispondere a un nuovo approccio, maggiormente integra- to e capace di risposte trasversa- li, in termini di residenzialità, di assistenza e cure, di cronicità, di servizi territoriali di prossimità e di tutto quello che si può fare a li- vello domiciliare. È necessario ri- pensare e, soprattutto, potenziare ciò che per troppo tempo è stato tagliato e che ha determinato un impoverimento della capacità di risposta sul territorio ai bisogni della popolazione anziana. serena.spinelli@regione.toscana.it possiamo assolutamente permet- terci di abbassare la guardia. La priorità va data ora alla campagna vaccinale, anche rispetto all’obietti- vo di una ripresa delle relazioni tra le RSA e l’esterno , oltre che a quello di una riapertura degli ingressi dalle liste d’attesa. Per questo motivo po- chi giorni fa ho inviato una lettera a tutte le RSA della Toscana, invitan- dole a fornire ai loro operatori tutte le informazioni e le indicazioni ne- cessarie per poter effettuare quanto prima la vaccinazione. Distanziamento fisico ma non distanziamento degli affetti Dopo aver parlato tanto di sicu- rezza, vorrei ora dedicare spazio al secondo termine del nostro piano: affetto . Purtroppo, la lotta al COVID nelle RSA ha richiesto un grosso sacrifi- cio agli anziani e alle loro famiglie, quello del blocco delle visite e del totale distanziamento fisico. Chiudere le RSA, infatti, impeden- do così l’accesso ai familiari, è stata una delle misure necessarie per sal- vaguardare gli ospiti e gli operatori e per contrastare la diffusione del contagio, ma tale decisione ha por- tato con sé un pesante impatto psi- cologico sulla qualità della vita degli anziani ospiti e anche dei loro cari. Un elemento di difficoltà che non abbiamo potuto trascurare e sui cui abbiamo lavorato per cercare solu- zioni compatibili con le necessarie misure di prevenzione. Abbiamo perciò stabilito le moda- lità e gli strumenti per garantire e favorire la comunicazione tra gli anziani nelle RSA e le loro famiglie. A questo proposito, abbiamo stan- ziato quasi 900.000 euro di sostegni economici alle RSA per l’acquisto o il potenziamento di una strumen- tazione tecnologica capace di fa- cilitare i contatti degli anziani con l’esterno: cellulari, tablet, televiso- ri, lavagne multimediali. In questo progetto è rientrata anche la realiz- zazione di spazi dedicati agli incon- tri in sicurezza, come le cosiddette “stanze degli abbracci”, presenti ormai in varie RSA toscane. zioni precise da parte del Servizio Sanitario Regionale per la presa in carico degli anziani che avessero contratto il virus e per garantire il livello di assistenza e cura più ade- guato, in base alle condizioni di sa- lute e alla gravità dei sintomi. A questo si è aggiunto un monito- raggio costante sull’andamento epi- demiologico attraverso i dati pro- venienti dalle singole RSA toscane. Sarà, inoltre, sviluppata una App che consentirà un continuo con- trollo della situazione di presa in carico integrata sociale e sanitaria di ciascun ospite. C’è stato dunque un forte impe- gno condiviso dei soggetti gestori, delle aziende sanitarie e dei me- dici nell’azione di prevenzione e di contrasto del contagio, oltre a un deciso impegno formativo e di aggiornamento . Abbiamo fatto partire, infatti, un insieme di iniziative di formazio- ne e prevenzione rivolte alle RSA della Toscana con l’obiettivo di mi- gliorare, a partire dall’emergenza COVID, tutta l’azione di preven- zione, di sicurezza e di gestione delle situazioni di rischio sanitario. All’interno di questo progetto vor- rei segnalare tre incontri, uno per ogni area vasta, rivolti principal- mente ai referenti delle RSA per la qualità, la sicurezza e il rischio clinico. Essi nascono con l’obietti- vo di sviluppare un modello orga- nizzativo in grado di fronteggiare al meglio gli eventi critici attra- verso il potenziamento del rap- porto con il Centro di gestione del rischio clinico e con le figure di riferimento delle Asl e attraverso la condivisione di buone pratiche, procedure, strumenti formativi e informatici. Siamo già partiti con l’area vasta Nord-Ovest. Gli incontri interes- seranno poi l’area Centro e l’area Sud-Est e coinvolgeranno in tutto circa 500 persone. Un’ampia par- tecipazione, quindi, che conferma come il tema sia molto sentito dagli operatori delle RSA. Tuttavia, sul versante della sicurez- za, è importante ribadire che non

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