Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021
T OSCANA M EDICA 5 / 2021 31 testatina qualità e prof sio e informazioni sugli esiti della malat- tia. Gli studi con una dimensione del campione adeguata e con durata di follow-up più lunga di 3 mesi succes- sivi alla dimissione ospedaliera sono pochi e molto eterogenei. Ancora non si conoscono compiutamente gli esiti sulla funzione polmonare, su al- tri organi, sulle conseguenze fisiche, funzionali e psicologiche nei pazien- ti guariti dall’infezione, così come la relazione con il differente decorso o con indici bioumorali. Inoltre sono molto limitate le descrizioni delle manifestazioni a carico degli organi extrapolmonari che potrebbero per- sistere dopo il danno in fase acuta o che si manifestano dopo la dimissio- ne. Un ulteriore elemento che assu- me una rilevanza sempre maggiore è la persistenza dei sintomi: è vero- simile che i pazienti ancora sintoma- tici dopo la “guarigione” costituisca- no la “punta dell’iceberg” degli esiti della malattia da SARS-CoV-2 e che dovremo confrontarci sempre di più con questo ulteriore aspetto di una realtà sconosciuta della quale igno- riamo la durata. In tutto il mondo vengono messi in atto programmi di follow-up assi- stenziale, anche se a oggi non vi sono protocolli standardizzati sull’esecu- zione degli esami clinico-strumentali e l’estensione nel tempo del follow-up stesso . Sebbene non ci siano racco- mandazioni basate sull’evidenza, in base a quanto riportato in letteratura è ragionevole che i pazienti vengano valutati a distanza di 1 mese e 3 mesi dalla fase acuta, termine temporale al quale si ipotizzano stabilizzate le conseguenze dirette della malattia, con un’estensione a 6 mesi o oltre in presenza di esiti o complicanze. L’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi (AOUC) da maggio 2020 ha attivato un programma di follow-up per i pazienti dimessi dopo ricovero per infezione da Sars-CoV-2. Il grup- po multidisciplinare di follow-up COVID-19 è costituito da infettivo- logo, pneumologo, cardiologo, geria- tra, radiologo, immunologo, patologo clinico e altri specialisti, unitamente a una équipe infermieristica. In sintesi, il protocollo prevede il primo contat- to telefonico con i pazienti, a distan- za di 2-4 settimane dalla dimissione, attraverso un questionario che inda- ga: tipologia di dimissione (domicilio vs residenza sanitaria), stato coabi- tativo, stato clinico, sintomi, terapia farmacologica, aspetti socio-sanitari. Il questionario telefonico viene ripe- tuto a 3, 6, 9, 12 mesi. A 1 mese sono previste la prima visita infettivologica ed eventuali indagini in caso di sinto- mi o instabilità clinica; a 3 mesi viene effettuata la valutazione clinico-stru- mentale multidisciplinare di primo livello, che include: visita infettivo- logica con prelievo (ematochimico, immunologico, infettivologico ecc.); visita e valutazione pneumologica con emogasanalisi, spirometria, test “Non avere paura del respiro perché dà e toglie come la marea: Lascialo andare senza trattenerlo, non chiuderlo nel pozzo dell’apnea. Devi essere indulgente col respiro, come se fosse uno yo-yo invisibile: se frusciando scompare e ti abbandona, sempre frusciando tornerà infallibile” Valerio Magrelli, da: L’angolo del bambino Esiti a distanza dopo infezione da SARS-CoV-2: la “sindrome post-COVID-19” Il programma di follow-up dell’AOU Careggi di Francesco Fattirolli, in collaborazione con Gruppo multidisciplinare follow-up COVID-19, AOU Careggi Francesco Fattirolli Specialista in Cardiologia e in Geriatria. Professore associato Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Università degli Studi di Firenze. Direttore SOD Riabilitazione Cardiologica. Coordinatore del Protocollo: “Criteri clinici per la gestione del percorso di follow-up del paziente dimesso dopo ricovero per COVID-19”, AOU Careggi, Firenze Le conoscenze sull’infezione da SARS-CoV-2 si stanno progressiva- mente ampliando, anche se molti aspetti di carattere clinico ed epide- miologico rimangono ancora da chia- rire Oltre alla capacità di prevenire e trattare l’infezione, è rilevante la conoscenza dell’impatto che CO- VID-19 può avere sulla salute non solo in fase acuta ma anche a lungo termine, sia per gli aspetti clinici ed epidemiologici che per le possibili ri- cadute sul Sistema Sanitario. A fronte dei numerosissimi dati scientifici pubblicati fino a oggi sulla presentazione della fase acu- ta e sull’evoluzione a breve termi- ne dell’infezione – oltre 110.000 articoli complessivi reperibili con la sola chiave di ricerca “CO- VID-19” – sono ancora limitate le
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