Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021
T OSCANA M EDICA 5 / 2021 47 testatina qualità e prof sio e SIMLA (Società Italiana di Medi- cina Legale), all’Istituto Superiore di sanità. Un documento dalla po- stulata connotazione etica, che non ha lasciato certo indifferenti, costi- tuendo per taluni una vera fuga in avanti riguardo alle discriminanti di scelta per l’accesso alla Terapia Intensiva. Una serie di criteri di selezione per la pletora di pazienti gravi, conseguente alla carenza di risorse strumentali e umane, così da “rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in Terapia Intensiva ” . Non si tratta di “scelte meramente di valore, ma di riser- vare risorse […] a chi ha in primis più probabilità di sopravvivenza e secondariamente a chi può avere più anni di vita salvata, in un’otti- ca di massimizzazione dei benefici per il maggior numero di persone”, poiché un accesso “ first come, first served equivarrebbe comunque a scegliere di non curare gli eventuali pazienti successivi che rimarrebbe- ro esclusi dalla Terapia Intensiva”. Una posizione che ha provocato un grande dibattito. Per questo moti- vo la FNOMCeO, attraverso una commissione mista comprensiva di anestesisti, ha prodotto un nuovo documento per riportare tale di- scussione nell’alveo del codice de- ontologico. Tuttavia, il dibattito sul- le scelte necessarie e sulla carenza di risorse, anche per l’imponenza della pandemia, ha movimentato una discussione più ampia nel mon- do medico-scientifico internazio- nale, e non da meno sono state le posizioni espresse: alcune estreme, come la lottery anglosassone, o di- scutibili come le linee guida, subito “secretate”, del Karolinska Institu- ted , che stabilivano i criteri dell’età e delle comorbidità per l’accesso alle Terapie Intensive, ponendo il medico di fronte a una scelta mani- chea su chi trattare e su chi esclu- dere. Nella riflessione di metodo e di sostanza, la nostra posizione è ancora oggi vicina a quella dei me- dici tedeschi, che si richiamano al giudizio clinico formulato caso per caso, indispensabile anche in situa- zioni emergenziali, nel profondo ri- spetto della persona . Un’ideologia in linea col Codice Deontologico e con le dichiarazioni di volontà del paziente, secondo cui le azioni sono intraprese, ove possibile, col suo consenso. Tutto ciò adottando cri- teri clinici basati sull’efficacia delle cure e sulla loro proporzionalità e adeguatezza: in questo senso, l’età non può essere identificato come unico elemento di selezione per la Terapia Intensiva – anche se i pa- rametri extraclinici non possono es- sere ignorati –, poiché appare limi- tativo e incoerente da un punto di vista etico-deontologico. L’età in- fatti, sebbene avanzata, certamente non indebolisce il diritto alla vita quale bene primario, né tantomeno sminuisce la dignità della singola persona. D’altra parte, in termini deontologici, anche il first come, first served suscita perplessità e va a confliggere col reale stato di ne- cessità del paziente, con il Codice “La mia pena è durare in quest’attesa sorda, in questa cieca consunzione” Mario Luzi, Pietra Oscura Le scelte tragiche in medicina di Pierantonio Muzzetto La domanda non è più cosa possiamo fare con la tecnica, ma cosa la tecnica può fare di noi Guenter Anders Pierantonio Muzzetto Libero Professionista, già Medico Ospedaliero e Docente a contratto di Etica e Deontologia Medica, Università degli Studi di Parma. Medico ospedaliero Gastroenterologo Endoscopista-Internista. Dirigenza (Direttore) di Modulo e di Programma interaziendale (Direzione d’organizzazione). Ruolo Esecutivo e Direttivo di Ente ausiliario e sussidiario dello Stato La pandemia SARS-CoV-2 è stata di tale forza da determinare imma- ni problemi non soltanto in ambito sanitario. In ambito medico, la nu- merosità e la gravità delle manife- stazioni hanno costretto spesso a scelte delicate, definite – non a tor- to – tragiche, a garanzia della salu- te. In ambito rianimatorio e inten- sivistico, per la serietà dei quadri clinici, si è stati costretti a riflettere in merito alle decisioni terapeuti- che intensive. Fin dalla prima on- data, il ciclone pandemico ha infatti alterato i normali canoni di giudizio clinico e generato un flusso decisio- nale correlato all’elevato numero dei pazienti coinvolti, con aspetti ripetutisi in questa cosiddetta terza fase pandemica. Ne sono scaturite importanti problematiche, che han- no investito la Consulta nazionale deontologica della FNOMCeO, chiamata a esprimersi sulla liceità delle posizioni assunte nella pub- blicazione delle linee di etica medi- ca della SIAARTI, diffuse nell’ac- me pandemico dello scorso anno. Un documento che ha indicato le modalità di scelta degli anestesisti rianimatori riguardo agli accessi in Terapia Intensiva in una situazione di carenza di risorse, anticipando la più recente proposta di linea guida presentata, in collaborazione con la
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