Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021

T OSCANA M EDICA 5 / 2021 53 testatina qualità e prof sio e di e sostenibili strumenti di governo sovranazionale; la questione ambien- tale; l’area della comunicazione e dell’informazione, con i rischi emersi in termini di infodemia, disinforma- zione e viralità comunicativa; l’area della giustizia distributiva e dell’equi- tà sociale, in particolare per quanto riguarda l’accesso al welfare e alla sa- nità. Tra i 10 settori di investimento e ricostruzione indicati da ASviS come prioritari figurano invece le strutture sanitarie residenziali e di emergenza (tecnologie, dispositivi, informatica e telematica), la sanità del territorio, con strutture intermedie tra ospeda- le e territorio stesso, la ricerca biomedica e sanitaria pubblica, l’ambiente, il clima, l’inquina- mento e la prevenzione. One Health come modello di salute circolare Come è stato recentemente ri- portato in un articolo dalla gior- nalista Serena Ricci, il modello della salute circolare è in linea con il whole-of-society approa- ch e con il whole-of-goverment approach , sostenuti dall’OMS nella strategia Salute 2020. Esso è finalizzato a coinvolgere differenti settori della società, favorendo la loro partecipazio- ne nei processi decisionali re- lativi alle misure di salute pub- blica, e ha dimostrato di essere una risposta efficiente all’attua- le pandemia, oltre che un me- todo necessario per evitarne di future. OH non deve però limitarsi a instaurare una sinergia tra medicina veterinaria, medicina umana ed eco- logia, ma deve anche promuovere la collaborazione con le scienze sociali e umanistiche, con le scienze fisi- che e con le scienze della vita, senza tralasciare l’utilizzo dei Big Data e dell’intelligenza artificiale (IA) . I Big Data ci permettono, infatti, di moni- torare costantemente la temperatura e l’umidità dell’ambiente (variabili fondamentali nella diffusione di ma- lattie, quali la malaria e il dengue), il livello delle polveri sottili, l’indice UV, la presenza di pollini, la forza de- gli uragani, il riscaldamento del mare al tema del benessere e studiare un vero e proprio cambiamento di pa- radigma”. Sono gli stessi concetti che vengono affermati nell’Agenda ONU 2030, attraverso 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. È necessario, perciò, avere ormai consapevolezza di un nuovo modo di intendere la salute. Le tematiche di Salute e Am- biente OH dovrebbero divenire uno specifico insegnamento nelle scuo- le di Medicina (dove manca questo strategico settore), per una visione sanitaria globale che consideri come un unicum tutte le forme di vita . “Salute e non solo sanità. Come orientare gli investimenti in sanità in un’ottica di sviluppo sostenibile” è il TI Position Paper di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) pubblicato all’inizio di ottobre 2020, in cui si prendono in esame gli obiet- tivi strategici da valorizzare alla luce della situazione odierna e alcune concrete proposte da portare avanti per la revisione dell’attuale modello di sviluppo. Queste proposte indi- cano 4 macro-aree intersettoriali di impatto della pandemia e 10 settori di investimento e ricostruzione. Le 4 macro-aree indicate sono: il modello di sviluppo socio-economico, da rio- rientare verso la costruzione di soli- sime istituzioni, come la Commissio- ne Europea, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, i Centers for Disea- ses Control and Prevention (CDC), la Banca Mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO), l’Organizza- zione Mondiale per la Salute Animale (OIE), gli Istituti di ricerca di tutto il mondo, le Organizzazioni Non Go- vernative (ONG) e altri enti e livelli decisionali sulle politiche sanitarie. Il termine OH identifica quindi un concetto olistico di salute delle per- sone, degli animali, degli ambienti di vita e di lavoro e degli ecosiste- mi. Promuove l’applicazione di un approccio multidisciplina- re collaborativo, con l’intento di affrontare i rischi potenziali e concreti che hanno origine dall’interfaccia tra queste diver- se realtà. Indipendentemente da quale definizione di OH venga utilizzata nei diversi continenti, il fattore comune e l’interazione di tutte le professionalità e dei saperi che hanno un impatto di- retto o indiretto sulla salute. OH infatti promuove un approccio coordinato per fronteggiare i rischi derivanti da un eccessivo sviluppo della presenza umana a danno delle altre specie biologi- che animali e vegetali. La diffusione della pandemia, inoltre, ha dimostrato quanto sia fallace l’attuale modello di sviluppo. Dobbiamo, da subito, intraprendere percorsi nuovi e virtuo- si, con dichiarati obiettivi di copertura sanitaria universale e di accesso equo a tutti i servizi sanitari e di prevenzio- ne primaria. Tutto ciò in un generale contesto di consapevolezza del rap- porto fra la salute umana e la salute ambientale e animale. Già in epoca pre-COVID, nel 2019, nell’ambito dell ’High-level Mee- ting on Universal Health Coverage (UHC), veniva affermato come si andassero “moltiplicando le mi- nacce per la salute dell’umanità” e come si diffondessero “vecchie e nuove patologie, di fronte alle quali è necessario ripensare l’approccio “Un giorno ho mostrato i miei documentari su Cernobyl a dei bambini. Mi hanno posto le più svariate domane, ma una mi è rimasta impressa nella mente. Un ragazzo, evidentemente un tipo di solito timido e taciturno, balbettando e arrossendo, mi ha chiesto: “E non si potevano aiutare anche gli animali che sono rimasti laggiù?”. Questo era già un uomo del futuro. Non ho saputo cosa rispondergli … La nostra arte parla soltanto delle sofferenze e dell’amore degli esseri umani! Noi non ci abbassiamo a considerarli: animali, piante …Questo mondo separato …Ma con Cernobyl l’uomo ha alzato la mano su tutto” Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl Ed. E/O

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