Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021
5/2021 T OSCANA M EDICA 56 testatina quali à e professione Come spesso avviene, si possono trar- re insegnamenti utili dalle situazioni di difficoltà. L’esperienza dei casi cli- nici discussi a distanza con il tutor ha ricevuto un alto tasso di gradimento e, per la Medicina Interna nel primo semestre e per la Medicina Generale nel secondo, sono state perciò orga- nizzate durante il sabato mattina delle video-conferenze con uno o più tutor, che hanno guidato gruppi di studenti alla diagnosi e alla terapia di casi clinici complessi. Così, da un ruolo sostitutivo, si è passati a un ruolo integrativo della didattica a distanza che ha appassiona- tomolti tutor e ha interessato gli studen- ti, i quali nel semestre appena concluso hanno manifestato un indice di gradi- mento superiore al 90%, attraver- so un questionario che ha fornito numerosi spunti di riflessione . La didattica a distanza non è quindi solo un sostegno durante l’emergenza, ma una risorsa che può integrare quella classica (per autore controllare). A questo pro- posito, sono in aumento le evi- denze che indicano come un nu- mero non irrilevante di studenti preferisca l’interazione sulle piat- taforme della didattica a distanza, rispetto alla lezione in presenza. Si tratta di una “presenza virtua- le”, diversa da quella fisica, ma comunque di grande rilevanza per la generazione che siede at- tualmente sui banchi universitari e che utilizza blog , wikis e gruppi di discus- sione per ottenere interazione sociale e costruzione di conoscenza condivisa. In conclusione, riteniamo che la pandemia stia rappresentando un momento di grande criticità per gli studenti di tutte le Scuole, e in parti- colare per quelli della Scuola medica. I docenti hanno profuso il massimo sforzo per assicurare una preparazio- ne, anche pratica, di massimo livello per tutti gli studenti. È verosimile però che, grazie all’esperienza matu- rata in questi mesi, anche al termine dell’emergenza pandemica alcune modalità “nuove” di didattica e di in- terazione con gli studenti saranno co- munque mantenute e potenziate. fabio.marra@unifi.it toformazione. Nello stesso semestre, inoltre, si è dovuto organizzare anche l’ultimo turno del tirocinio postlaurea, per gli studenti laureati da dicembre a marzo 2020, aumentando così il ca- rico di lavoro per i docenti. La Scuola di Scienze della Salute Umana ha per- tanto profuso uno sforzo organizzativo senza precedenti, che si è prolungato fino alla fine di settembre 2020. Con l’arrivo dell’autunno, l’impegno di far tornare in reparto gli studenti è stato rispettato: era indispensabile, infatti, che gli studenti potessero svol- gere anche attività volte a sviluppare abilità manuali e pratiche, in modo da maturare una “esperienza vissuta” nei luoghi di prevenzione e cura, a fianco di professionisti impegnati nel lavoro clinico quotidiano. Pertanto, è stata necessaria una cauta ripresa delle atti- vità in presenza negli ambienti clinici e, nonostante alcune riprogramma- zioni imposte dalla seconda ondata di novembre, il tirocinio di area medica e chirurgica si è potuto infine svolgere integralmente in presenza nei diversi ospedali della rete formativa. Queste attività sono state rese possibili gra- zie alla collaborazione delle direzioni aziendali ospedaliere, a una piena ac- cessibilità degli spazi assistenziali e al protocollo di vaccinazione degli stu- denti, iniziato a gennaio 2021. Infine, il 15 marzo u.s. è iniziato il tirocinio di Medicina Generale presso gli studi dei colleghi, che hanno dimostrato piena disponibilità a riprendere il tutoraggio degli studenti sospeso nel 2020. mente a distanza. Per quanto riguarda invece il tirocinio abilitante svolto pres- so i medici di Medicina Generale è ri- sultato che le attività sono state svolte totalmente in presenza nel 38% delle sedi, in modalità mista nel 36% e to- talmente a distanza nel 26%. Dall’ana- lisi dettagliata delle risposte, si evince come tutte le modalità consigliate dalla CPPCLMMC e dalla FNOMCeO sia- no state seguite a livello nazionale, ri- correndo in particolare all’uso di vide- o-conferenze con il tutor sui casi clinici reali (68%) o simulati (55%). Per quanto riguarda i tirocini dell’U- niversità di Firenze analizzeremo nel- lo specifico quelli del sesto anno, per la loro rilevanza nella preparazione dello studente. Ci si è premura- ti, in primo luogo, di consentire il completamento del tirocinio pratico valutativo (TPV) agli stu- denti del sesto anno in corsa per ottenere la laurea e l’abilitazione entro l’estate. In un primo mo- mento, la chiusura degli ospedali agli studenti e l’assenza di diret- tive chiare hanno costretto all’at- tesa. Tuttavia, con il DPCM del 26 aprile 2020, che consentiva la prosecuzione del TPV anche con modalità non in presenza, è stato possibile iniziare a organiz- zare le attività di tirocinio. Nella primavera 2020 la maggior parte degli studenti del sesto anno ave- va già frequentato nel primo semestre il tirocinio abilitante di area medica e chirurgica, mentre quello di Medici- na Generale era previsto nel secondo semestre. Si è scelto in questo caso di utilizzare una formazione che fosse to- talmente a distanza, sia per coloro che non avevano ancora svolto il tirocinio di area medico-chirurgica, sia per gli studenti che dovevano frequentare il tirocinio di Medicina Generale. Que- sto è stato reso possibile dal contributo di alcuni colleghi, che con grande ab- negazione hanno realizzato una serie di videoconferenze a cadenza quasi quotidiana, rivolte a gruppi di circa 25 studenti, con presentazioni e discus- sioni interattive di casi clinici o di altri temi rilevanti per la Medicina Gene- rale. Sono state anche utilizzate alcu- ne FAD della FNOMCeO per l’au- “Oggi lo sfratto delle scienze storiche – ma anche della psicologia, della sociologia e della filosofia – dalle facoltà mediche esprime una orgogliosa autosufficienza dall’orientamento biologico-clinico. Questo ha avuto molti successi nell’approfondimento delle conoscenze sull’uomo e sulla casistica delle guarigioni effettive, ma ha palesato i maggior limiti come modello di cultura, di vita e persino di etica dell’attività medica” Giovanni Berlinguer, Storia della politica della salute
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