Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021

T OSCANA M EDICA 5 / 2021 59 testatina qualità e prof sio e L’infezione da COVID-19 ci ha insegnato molte cose, tra le quali almeno una con dei risvolti posi- tivi poiché ha ridimensionato la nostra fallace presunzione: ci ha fatto comprendere, ad esempio, che nonostante il modificarsi della scena, il palinsesto su cui scorre la vita umana resta, per molti versi, invariato nel suo procedere . Oggi ci troviamo a parlare – e non per sentito dire o perché letto sui libri – di “contagio”, di “epidemia”, di “pandemia”, termini che proiettano sulla nostra generazione – e forse anche su quella immediatamente futura? – un solido ponte tra il pas- sato e il presente. A ben guardare, i responsabili del- le malattie trasmissibili che mag- giormente hanno condizionato lo scorrere della Storia sono relativa- mente pochi: un “pugno” di virus, batteri, bacilli che ha dominato la vita dell’uomo grazie a condizioni ambientali e comportamentali fa- vorevoli e, nel caso di alcuni di essi, grazie alla capacità di mutazione genetica che ne ha assicurato la perdurabilità nel corso dei secoli. È difficile assegnare una preci- sa località geografica all’insorgere dei primi focolai infettivi, doven- do basarci, il più delle volte, sulle testimonianze e sulle descrizioni di storici e cronachisti del periodo greco-romano, o qualora si deb- ba procedere ancora più indietro, sulle analisi ossee e tomografiche compiute sui reperti umani. Tuttavia, ipotizzando di disegnare una mappa delle principali epide- mie/pandemie che hanno infierito – e ancora infieriscono – sui popo- li a livello mondiale emergono dei fattori comuni: ad esempio i luoghi di probabile origine (di sovente il bacino asiatico) e i vettori di tra- smissione, da ricercare soprattutto in quel mondo animale da sempre legato alla quotidianità dell’uomo, come le zanzare, i pidocchi, le pul- ci, i topi o gli scoiattoli (questi ul- timi oggi più che mai guardati con sospetto, in quanto ritenuti respon- sabili di casi annuali di peste a New York, in California – Los Angeles, endemia del 2015 –, in Colorado, Wyoming e New Messico). Studi recenti segnalano che il gene- re umano condivide con gli animali domestici molteplici malattie: 26 con i polli, 32 con i ratti e i topi, 35 con i cavalli, 42 con i maiali, 46 con le pecore e le capre, 50 con i bovini, 65 con i cani . Fra le “presenze” più datate di vi- rus zoonotici pare che il virus va- riola rappresenti uno tra i più an- tichi contagi interspecie, originato dal vaiolo del Gerbillo della Mon- golia (un topo oggi specie protetta, spesso allevato in casa alla stregua di un criceto) e individuato dagli studiosi in prime forme endemiche intorno al 3000-4000 a.C. in India e, successivamente, nell’Africa set- tentrionale (Egitto, mummia “va- riolata” di Ramsess V, 1140 a.C.). Pur non assumendo mai dei conno- tati pandemici, la malattia ebbe la Tra un’epidemia e l’altra di Esther Diana Sfuggono loro belle parole ma un altro deve adattarle al caso concreto. Conoscono bene Galeno ma per nulla il malato Michel de Montaigne, Essays I/XXV Esther Diana Architetto, si occupa di storia architettonica, patrimoniale e assistenziale degli ospedali tra XIV e XIX secolo. Ha curato mostre finalizzate alla valorizzazione del patrimonio artistico ospedaliero. Attualmente è referente Settore Biblioteca, Ricerca, Editoria presso Fondazione Santa Maria Nuova onlus - Firenze “Oggi, nonostante gli allarmismi e nella consapevolezza che bisogna tenere sempre alto il livello di atten- zione, i decessi causati da malattie infettive sono decisamente dimi- nuiti nei Paesi economicamente sviluppati, ma continuano a mietere milioni di vittime nel Sud del mon- do”. Questa frase, ripresa da un sito qualunque dei molti che su Internet trattano delle malattie trasmissibili, è datata 2015 e ciò ne spiega anche il contenuto. Oggi, infatti, in questo periodo storico, sarebbe davvero assurdo confinare questo tema ad ambiti geografici “lontani” dal mon- do occidentale, dal progresso medi- co-scientifico che ha conseguito, dal sistema di prevenzione che ha strut- turato, dall’operatività tecnico-dia- gnostica-sanitaria e assistenziale d’eccellenza che ha realizzato. Cito, longe, tarde : fuggi subito, lontano e torna tardi . Il consiglio dato ai medici durante la peste oggi si è trasformato nel contrario: un impegno etico che trasforma la medicina da mero aiuto nella sofferenza a colonna portante della società.

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