Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021
T OSCANA M EDICA 5 / 2021 63 testatina opinioni a confronto dati, intervenendo sulla separazione fra ospedale e territorio; dovremo ripensare gli approcci generalista e specialistico nel contesto di un’ inte- grazione capillare e quotidiana delle competenze, rivedendo infine i pro- fili della responsabilità del medico alla luce dei modelli di assistenza in- tegrata e tecnologicamente assistita. NOZZOLI - La medicina digitale of- fre oggi molti software e/o prodotti hardware per misure e/o interven- ti a favore della salute umana. In particolare questa è alla base della telemedicina che consente di porta- re strumenti tecnologici a domicilio del paziente per il controllo del suo stato clinico, soprattutto nelle pato- logie croniche. Sarà per questo necessario rivedere l’organizzazione delle attività am- bulatoriali, attraverso l’uso di centri appositi dove attraverso gli strumenti tecnologici possano avvenire la visita e il controllo dei pazienti nella loro abitazione. Inoltre sarà possibile anche più facilmente mettere insie- me più specialisti per la definizione di un problema diagnostico o tera- peutico. La medicina digitale dovrà però essere comunque considerata integrativa e non sostituiva dell’agire tradizionale del medico, uno stru- mento aggiuntivo a disposizione per interagire più frequentemente con i pazienti e con i colleghi. TOSI - Per una gestione, valorizza- zione e monitorizzazione efficace ed efficiente dell’applicazione tecnolo- gica nei pazienti COVID-19 occorre mettere a regime con obiettivi chiari tutta la tecnologia che abbiamo ren- dendola disponibile a una gestione diversa; ciò che serve è una volontà congiunta volta al bene del singolo e della comunità. Talvolta si ha l’im- pressione che sorgano di continuo programmi finalizzati all’avanzamen- to di certe tecnologie sganciate dalla progressione di tutto il sistema. In un momento come questo è indispensa- bile, al contrario, avere una visione globale del sistema, per ridefinirlo in un incontro storico fra program- mazione politica e programmazione soluzioni e strumenti tecnologici ca- paci di garantire maggiore sicurezza e ottimizzazione delle risorse, sia per gli operatori sanitari che per gli stessi cittadini/pazienti, assicurando altresì risposte di cura più rapide. In futuro ad esempio si arriverà al pieno sviluppo del concetto di sani- tà 4.0, in cui l’innovazione digitale condurrà a una migliore interazione tra professionisti e a una sempre più efficiente assistenza territoriale attra- verso anche l’integrazione di dati che consentiranno di monitorare soggetti in salute e gestire chi invece è affetto da patologie (la cosiddetta telemedi- cina). Un punto importante è quel- lo richiamato dalla legge 24/2017, Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabi- lità professionale degli esercenti le professioni sanitarie , in cui si tratta il tema della gestione del fascicolo sanitario elettronico e della cartella clinica digitale per maggiori tutele e garanzie per i professionisti e una migliore interoperabilità tra sistemi sanitari e territorio. MAGAZZINI - La pandemia ha reso necessario valutare e monitorare a distanza una parte dei pazienti e per questo sono stati messi in campo strumenti in precedenza meno utiliz- zati e altri del tutto nuovi. Un esem- pio: il monitoraggio in continuo di saturazione di O 2 , temperatura e fre- quenza cardiaca dei pazienti COVID paucisintomatici mantenuti a domi- cilio, (che i colleghi del 118 di Arezzo eseguono da remoto con applicazio- ne di un braccialetto che trasmette le informazioni in Centrale Operativa). Qui la pandemia ha accelerato un processo già in atto e che probabil- mente esploderà nei prossimi anni. Personalmente confido nell’innova- zione, convinto che accanto alle tec- nologie cresceranno come sempre le competenze di chi è destinato a usar- le. Mi preoccupano un po’ invece gli assetti organizzativi e normativi, spesso più rigidi e lenti ad adeguar- si alle novità. Con l’avvento di tante nuove tecnologie bisognerà rivedere i nostri modelli organizzativi consoli- rante, mentre il disomogeneo utiliz- zo dei medici rivela molte incertezze e perplessità soprattutto sull’efficacia di tali pratiche, sulla mancanza di esa- me obiettivo effettuato in presenza e le possibili implicazioni sul rapporto medico-paziente. Molti dubbi sono emersi riguardo la gestione corretta non solo degli strumenti tecnologici ma anche della quantità e tipologia di flusso dei dati che da essi proviene. In breve tempo, abbiamo assistito al rilascio di numerose app o wearable di cui però non erano chiare le prove d’efficacia o gli enti regolatori che le avevano testate. Anche la protezione dei dati sensibili scambiati, i server e i loro standard di riferimento hanno creato molto dibattito fra i professio- nisti coinvolti. La sfida dei prossimi anni sarà anche quella di utilizzare in modo completo tutte le possibilità che la tecnologia digitale consente, creando a livello organizzativo una rete di processi comunicativi condi- visi, sia per il flusso dei dati che per il loro utilizzo, diagnostico o terapeuti- co, e realizzando, a livello professio- nale, un procedimento di validazione clinica di tutti gli strumenti, metodi- che e servizi digitali, nell’ambito di una best practice digitale. DAMONE - La digitalizzazione costitu- isce un potente catalizzatore di pro- cessi organizzativi, professionali e ge- stionali che ripropongono i temi della multi e interdisciplinarietà professio- nale, dei processi di governo e coordi- namento tra i vari setting assistenziali, del monitoraggio del paziente che at- traversa i diversi percorsi, della condi- visione di informazioni cliniche e dia- gnostiche oltre che terapeutiche che afferiscono a ogni paziente. Gli inve- stimenti in tale settore assumeranno sempre di più carattere strategico e costituiranno risorse indispensabili per costruire un tessuto connetti- vo per una nuova organizzazione e governance del sistema sanitario, at- traverso sistemi informativi esperti orientati alla concetto di proattività e alla simulazione per scenari. GELLI - Il contesto pandemico ha sicuramente spinto nella ricerca di
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