Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021

T OSCANA M EDICA 5 / 2021 65 testatina opinioni a confronto TOSCANA MEDICA - Come immagina- te la governance del servizio sanita- rio e il ruolo dei medici in futuro? DAMONE - Gli assi su cui si muove- ranno i principi di governo dei sistemi sanitari moderni sono costituiti dalla strutturazione delle reti assistenziali di medicina primaria e di specialistica di base, delle reti specialistiche di 2° e 3° livello, che vedranno un ruolo fon- damentale dei medici specialisti nelle differenti modalità di coordinamento secondo i principi del governo clinico e di una governance per processi as- sistenziali incentrati sui pazienti. Ciò impone il riadeguamento e la rivisita- zione della legge 40 con un’ottica di su- peramento di modelli risultati obsoleti, alla prova dei fatti, come i dipartimenti sia assistenziali che universitari . GELLI - All’interno di una visione aziendale e gestione manageriale del sistema sanitario, introdotta dalle importanti riforme del Sistema Sa- nitario Nazionale, rimane centrale il ruolo dei professionisti sanitari e del medico. In particolare nel go- verno clinico della sanità, attraver- so strumenti che possano rafforzare l’integrazione ospedale-territorio, rafforzare le diverse competenze presenti all’interno dei vari diparti- menti aziendali e superare gli stecca- ti tra aziende sanitarie locali e azien- de ospedaliere universitarie. ALTI - Nei paesi industrializzati, il nuovo millennio si è aperto con la consapevolezza che la sfida sanita- ria, data dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento delle malattie croniche, è accompagnata indissolubilmente dalla sfida sociale di persone sempre più fragili e bi- sognose di assistenza domiciliare a lungo termine. La governance del sistema sanitario non può non tener conto dei bisogni socio-sanitari del- la parte di popolazione che assorbe più risorse sia economiche che assi- stenziali, spesso non coordinate e per questo ancora meno efficaci. Occor- re che il sistema veda nell’integra- zione sociosanitaria, specie a livello territoriale, la realizzazione di un so abbiamo lavorato per decenni, du- ranti i quali un’intera generazione di governanti e amministratori ha lascia- to che le peculiarità della nostra pro- fessione venissero interpretate come privilegi da abolire. E noi abbiamo la- sciato fare o abbiamo dato una mano a questo processo. La pandemia, limitatamente alla pri- ma ondata, è sembrata restituire alla professione la dignità che si credeva perduta, a volte anche esagerando nei contenuti e nell’enfasi della narrazio- ne del nostro ruolo. Ma è stato un fuoco di paglia: superata la prima fase siamo tornati alla normale dialettica. Se vogliamo che il rapporto medi- co-paziente e la percezione della me- dicina nella società siano rimodulati dovremo lavoraci a lungo e con impe- gno, possibilmente in tempo di pace. NOZZOLI - Certo una malattia acuta come quella da COVID-19 ha evi- denziato la necessità assoluta di un rapporto ancora più stretto tra medi- co e paziente. In tal senso l’esperien- za delle USCA è, a mio avviso, molto importante in quanto ha consentito al paziente di sentirsi seguito e accu- dito nelle sue necessità di salute, in altre parole la pandemia ha rinforza- to il concetto della presa in carico di cui ogni cittadino ha bisogno quando ha un problema di salute. La presa in carico di un paziente sia da par- te del singolo professionista che del sistema risulta ancora fondamentale in un mondo che ha perduto questo approccio attraverso sistemi di cura a volte spersonalizzanti e con scarsa accoglienza sul piano umano. La so- cietà ha avuto un rapporto contrad- dittorio con la medicina durante la pandemia; in un primo momento me- dici e infermieri sono stati applauditi come eroi, poi siamo velocemente tornati alle conflittualità precedenti e alle diffidenze che una parte almeno della società ha espresso verso la Me- dicina come scienza. Credo sia fon- damentale per un rapporto ottimale spiegare bene ai cittadini possibilità e limiti della Medicina con traspa- renza e onestà intellettuale. Solo così sarà possibile creare una relazione corretta tra Medicina e società. un’incomprensione che ha prodotto in alcuni il rifiuto anche dell’esi- stenza stessa di una pandemia. Vari specialisti medici, improvvisamen- te assurti a star mediatiche poco consapevoli delle regole della co- municazione di massa, hanno pure contribuito a generare confusione e sfiducia. La popolazione si è accorta che le conquiste sanitarie che pare- vano ormai acquisite non erano più tali e che un’infezione poteva rievo- care scenari ormai relegati a memo- rie storiche. La vaccinazione, però, ha riportato fiducia, anche se con qualche incertezza, nella Medicina e il ruolo del medico ha riacquistato con essa il suo valore sociale e la sua autorevolezza, anche comunicativa, per il singolo cittadino. MAGAZZINI - Il rapporto fra medico e paziente e fra Medicina e società era cambiato ben prima della pande- mia, e non in meglio. Nel corso de- gli ultimi decenni si è infatti voluto ridimensionare la figura del medico, trasformando il rapporto fiducia- rio medico-paziente, per sua natura inevitabilmente asimmetrico, in una sorta di confronto “paritario” fra due soggetti che stipulano un contratto. In quest’ottica la stessa parola “pa- ziente” sta gradualmente diventando démodé , mentre si parla sempre più volentieri di “utente” o “cittadino”, termini tutt’altro che sgradevoli ma il cui utilizzo trasforma inevitabilmente il medico in un normale funzionario che fornisce servizi. Contestualmente a questa trasformazione della figura del medico si è realizzata quella della Medicina, la quale viene sempre più percepita dalla società alla stregua di un servizio pubblico come un altro. Di conseguenza il Sistema Sanitario Nazionale è analizzato e valutato se- condo criteri di efficienza non molto diversi da quelli che utilizziamo per il trasporto pubblico o per la fornitura di energia. Non va molto meglio per il settore privato dove ormai le per- formances e le capacità dei professio- nisti e delle strutture sono oggetto di una reportistica sui social sempre più simile a quella di Tripadvisor per le trattorie e gli hotel. A questo proces-

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