Toscana Medica - Giugno-Luglio 2021

T OSCANA M EDICA 5 / 2021 7 testatina qualità e prof sio e non confermati – e non conferma- bili o escludibili a breve – a fronte di un grande vantaggio individuale, che diventa enorme se pensato in termini di popolazione, è un dovere nei confronti di se stessi e della col- lettività. La pandemia, se riuscirà a smuovere l’individualismo sfre- nato, per il quale non siamo più in grado né di confrontare i rischi con i benefici reali né di prendere de- cisioni ragionevoli che comportano un coraggio minimo e l’assunzione di responsabilità, forse non sarà passata invano. paolo.bonanni@unifi.it di incertezza che inevitabilmente esiste a così breve distanza dall’i- nizio della campagna vaccinale, basandosi su un ridotto numero di eventi avversi gravi, taluni morta- li, la cui correlazione con uno dei vaccini oggi in uso è peraltro di incerta plausibilità biologica. E in questo la storia dei vaccini insegna. Dobbiamo usare tutti gli strumen- ti a nostra disposizione, efficaci e di elevata sicurezza, se vogliamo uscire presto dall’incubo. Faccia- mo ogni giorno decine di attività a rischio enormemente più elevato della vaccinazione anti-COVID-19 e senza neppure pensarci. Correre dei minimi rischi, di fatto ancora ma dose) e del 92% (seconda dose); la prevenzione dei casi mortali è del 72% intorno ai 14-20 giorni dopo la prima dose. I risultati ot- tenuti sono simili per tutte le classi di età analizzate e solo leggermente inferiori nei pazienti con patologie e fattori di rischio multipli. L’effi- cacia del vaccino nel prevenire l’in- fezione asintomatica è precoce, con diminuzioni del 52% già dopo 2-3 settimane dalla prima dose, e addi- rittura del 90% a distanza di 7 o più giorni dalla seconda dose. L’80% delle infezioni in Israele erano do- vute alla variante inglese B.1.1.7. Si comprende, perciò, quanto sia assurdo non accettare il margine INFODEMIA Da più di un anno si parla del vi- rus con numerosissimi esperti e altrettanti dati; una confu- sione pazzesca: il cittadino ha capito poco e cerca certezze che nessuno può dargli. Qua- si mai si è detto sull’infezione, sul virus, sui vaccini, sulle te- rapie la verità e cioè che non ne sappiamo abbastanza, la scienza è incertezza, quello che oggi sembra vero domani potrebbe non esserlo più. Lo scopo era lodevole: informare il più possibile. Ma come il cit- tadino interpreta i numeri e le notizie? E come reagisce alle informazioni contraddittorie? Mentre si sta vaccinando con AstraZeneca, il TG3 del lune- dì di Pasqua diffonde notizie allarmistiche e intervista un esperto che conferma le perplessità. Le notizie sono corrette, ma i cittadini cosa penseranno? Chi è andato a vaccinarsi ha ricevuto 12 pagine di consenso informato da leggere e firmare, con lo spazio per esprimere il dissenso. L’informativa è ben fatta ma cosa avrà pensato il cittadino? Vogliono che io firmi perché c’è del marcio (commenti sentiti personalmente); semplicemente c’è incertezza che si cerca di scaricare sull’utente finale. Alessandro Bussotti

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