Toscana Medica - Marzo 2021
T OSCANA M EDICA 3 / 2021 19 testatina qualità e prof sio e crescita – con cui i ragazzi e le ra- gazze, forniti ora di un nuovo, ricco potenziale cognitivo, sono chiamati a confrontarsi. Potrebbe sembrare un paradosso che il percorso evolu- tivo – di individuazione/soggettiviz- zazione – che porta soggetti ancora immaturi alla piena maturità psico- fisica (la mentalizzazione del corpo sessuato dei Laufer) debba passa- re attraverso sentimenti penosi di perdita e rinuncia. Eppure non vi è crescita possibile senza un autentico disimpegno dalle figure genitoriali, senza una percezione nitida della unidirezionalità dello scorrere del tempo e della realtà della morte, senza una rinuncia al narcisismo in- fantile e alle potenzialità illimitate a esso collegate. Senza tali rinunce non è consentito un godibile investi- mento su ciò che è possibile e sulla sua realizzazione. L’uomo non può rimanere eterna- mente bambino, prima o poi deve avventurarsi nella “vita ostile”. Questa può venir chiamata l’“edu- cazione alla realtà ”, argomentava Freud al suo interlocutore in un passaggio dell’opera L’Avvenire di un’illusione (1927). L’intensificazione adolescenziale delle pulsioni aggressive (oltre che di quelle libidiche) fa il resto. Ed ecco farsi strada, nelle giovani menti adolescenti, fantasie riguar- danti la propria morte, anche volon- taria, non di rado a seguito di acca- dimenti del quotidiano di apparente scarsa importanza, se non di totale irrilevanza, agli occhi di un osseva- tore esterno. La maggior parte di queste fantasie resta tale, si dissolve o si trasforma. Purtroppo non sempre è così. Il suicidio, secondo i dati dell’Or- ganizzazione Mondiale della Sanità (2018), è la seconda causa di morte negli adolescenti e nei giovani adulti nel mondo e le percentuali di suici- dio sono costantemente aumentate negli ultimi dieci anni. Alcuni autori nordamericani (Asar- now Joan Rosenbaum e colleghi) hanno coniato qualche anno fa il termine suicidal youths riferendosi a giovani e giovanissimi (15-29 anni) che presentano ideazione suicidaria o mettono in atto tentativi di sui- cidio o, ancora, agiscono condotte autolesive non suicidarie, con l’in- tento di sottolineare lo stretto rap- porto esistente fra le diverse forme di condotte autolesive ( self-harm) e la morte per suicidio. Le condotte autolesive costituiscono infatti uno dei più forti predittori di morte vo- lontaria in adolescenza. L’attenzione che gli operatori dei servizi di salute mentale dell’età evolutiva devono porre alle mani- festazioni di attacco al corpo, nelle sue diverse espressioni – divenute di così frequente riscontro nella prati- ca clinica quotidiana – oltre che alla ideazione anticonservativa, anche se fugacemente accennata, non può che essere massima. Nessun segnale può essere trascurato. Non esiste una cura per il suicidio. Esiste però la possibilità di preve- nirlo, intercettando e accogliendo quanto più precocemente possibile il dolore di esistenze ancora molto giovani, talvolta così profondo da rendere il futuro impensabile e così drammaticamente lacerante da in- durre a credere che soltanto la mor- te possa vincerlo. La cultura del narcisismo che ormai da tempo permea la nostra società costituisce un contesto particolarmente propizio all’esprimersi di forme di disagio adolescenziale (disagio del narcisismo) che, se non tempestivamente trattate, possono condurre verso condizioni di sofferenza estrema, sino alla ricerca della morte volontaria. Compito dei servizi di salute mentale dell’età evolutiva è organizzare nuovi modelli d’intervento in grado di intercettare e fornire le risposte più appropriate alle attuali espressioni della sofferenza psicologica giovanile. Parole chiave: adolescenti, suicidio, autolesionismo, narcisismo, tentato suicidio Fragilità narcisistica e rischio suicidario in adolescenza di Riccardo Lo Parrino Riccardo Lo Parrino Neuropsichiatra Infantile. Coordinatore del Servizio Territoriale per lo Scompenso Psichico in Adolescenza dell’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza di Firenze, Azienda USL Toscana Centro Fantasie suicidali sono molto fre- quenti in adolescenza. Questo dato non deve stupire. Esse hanno in- fatti a che fare con eventi fonda- mentali propri di questa fase della vita – senza i quali non vi sarebbe
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