Toscana Medica - Marzo 2021
T OSCANA M EDICA 3 / 2021 25 testatina qualità e prof sio e meno 1metro e le distanze mantenute all’accettazione; occorre tenere conto dei barellati, cui va riconosciuta prio- rità assoluta. Per tali motivi in questi ultimi casi gli accertamenti sono svolti o domiciliarmente o sugli atti. Le dimensioni dell’ambulatorio de- vono consentire il distanziamento tra operatori e utenti/ accompagnatori e tra operatori, che devono anche os- servare le norme igieniche prescritte e l’uso corretto di DPI (si veda quan- to detto sui dispositivi da usare – solo come ipotesi residuale – nel caso in cui non possa essere rispettato il di- stanziamento durante la visita). Deve essere prevista la sanificazione periodica dei locali e delle superfici di frequente contatto, mantenendo ade- guate scorte di materiali (Tabella VII). Misure organizzative I tempi di attesa vanno contenuti, ove possibile, entro 10-15 minuti e la pre- senza di accompagnatori limitata ai minori, ai soggetti non autonomi e/o con barriere linguistiche/culturali. È opportuno registrare utenti e ac- compagnatori con orari di accesso/ uscita per favorire le eventuali atti- vità di contact tracing da parte del Dipartimento di Prevenzione. Per l’utenza a rischio (Tabella IV) vanno privilegiati la visita domicilia- re con DPI (protezione respiratoria, guanti, camice monouso, occhiali/ visiera) e il rispetto delle indicazioni per l’uso di mezzi di servizio. Il livello di rischio (Tabella II, elabora- to a cura dell’ISS) ci fornisce poi indi- cazioni sull’andamento generale nella comunità, in modo da poter decidere, quando necessario, la sospensione del servizio di visita ambulatoriale. daniela.lepore@uslcentro.toscana.it Atteso che la “ probabilità di esposi- zione ” è stimabile a partire dal trend dei dati epidemiologici ARS nel ter- ritorio in riferimento, con indicazioni aggiornate delle autorità nazionali e regionali, occorre valutare in con- creto “prossimità” e “aggregazione” relative all’attività in valutazione per individuare misure mirate di mitiga- zione (Tabella VI). I percorsi di accesso/accettazione e gli spazi di attesa/visita presentano potenziali criticità. Una prima misura consiste nello sca- glionare le prenotazioni a intervalli più ampi, riducendo il numero di con- vocazioni per seduta; gli spazi di atte- sa, se poco ventilati, rappresentano un rischio e dovrebbero essere separati da quelli di percorso (ad esempio, evi- tare corridoi antistanti l’ambulatorio); ove possibile, il percorso di uscita va differenziato da quello di accesso. I posti di attesa vanno distanziati di al- di livello minino FFP2 o equivalente (N95 OSHA - KP95 cinese). Una stima del rischio può essere impo- stata secondo i criteri della Tabella V. Il modello, a suo tempo concepito per differenziare la riapertura delle attivi- tà produttive, può ancora essere tenu- to a riferimento per la “pesatura” del rischio anche per questi ambulatori, con 3 distinti oggetti di valutazione: • “l’analisi di processo lavorativo nell’ot- tica del distanziamento sociale (...); • il rischio di contagio connesso con la tipologia di attività specifica; • il coinvolgimento di terzi nei proces- si lavorativi e il rischio di aggregazio- ne sociale”. “ Tali profili di rischio possono assu- mere una diversa entità ma allo stesso tempo modularità in considerazione delle aree in cui operano gli insedia- menti produttivi, delle modalità di organizzazione del lavoro e delle spe- cifiche misure preventive adottate ” . Variabile Definizione Esposizione Probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento delle specifiche attività lavorative (es. settore sanitario, gestione dei rifiuti speciali, laboratori di ricerca ecc.) Prossimità Caratteristiche intrinseche di svolgimento del lavoro che non permettono un sufficiente distanziamento sociale per parte del tempo di lavoro o per la quasi totalità Aggregazione Tipologia di lavoro che prevede il contatto con altri soggetti oltre ai lavoratori dell’azienda (es. ristorazione, commercio al dettaglio, spettacolo, alberghiero, istruzione ecc. Tabella V – Variabili individuate nel modello Comitato Tecnico Scientifico INAIL. • Trasporto in ambulanza (soggetti non autosufficienti): rischio per gli addetti al trasporto • Caratteristiche degli spazi di attesa • Affollamento degli spazi di attesa • Dimensioni dell’ambulatorio (superficie, cubo d’aria) • Affollamento dell’ambulatorio • Durata della visita (per l’utente) • Durata della seduta (per gli operatori sanitari) Tabella VI – Elementi di potenziale criticità in sede di visita collegiale. • Prodotti per la sanificazione • DPI per le vie respiratorie • Altri DPI (ove necessari) • Mascherine per gli utenti che ne fossero sprovvisti • Materiale monouso Tabella VII – Scorte ambulatoriali in proporzione ai volumi di attività (da: US-C- DC, modif.)
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