Toscana Medica - Marzo 2021
T OSCANA M EDICA 3 / 2021 27 testatina qualità e prof sio e bolico più elevato ma la numerosità campionaria era molto limitata. Al momento è in corso una serie di studi che stanno testando la die- ta mima-digiuno in diversi contesti clinici ma che sono disponibili solo come protocolli registrati su www. clinicaltrials.gov . Di questi, 2 sono stati completati ma non pubblicati e hanno valutato l’efficacia del pro- gramma sui sintomi della depres- sione (NCT04050475) e sulla che- mioterapia neoadiuvante nel cancro al seno (NCT02126449). Gli altri sono attualmente in corso e stanno valutando gli effetti della dieta mi- ma-digiuno in pazienti con diabete tipo 2 (NCT03811587), nefropatia diabetica (NCT03889236), colite ulcerosa (NCT03615690) e in trat- tamento oncologico (NCT03595540 - NCT03340935 - NCT03454282 - NCT03700437 - NCT03709147). Principali limitazioni degli studi disponibili e considerazioni pratiche Nonostante la grande popolarità della dieta mima-digiuno e la pubblicazione del libro La dieta della longevità dove si afferma che questo programma ri- duce in modo significativo il rischio di cancro, malattie cardiovascolari, diabete e malattie neurodegenera- tive, al momento è stato pubblicato 1 solo studio clinico randomizzato controllato che ha confrontato questo protocollo dietetico con una dieta di controllo (Wei 2017). L’altro picco- lo studio pilota condotto dagli auto- ri presenta solo risultati preliminari all’interno di uno studio concentrato sugli effetti della dieta mima-digiuno in modelli murini (Brandhorst 2015). Andando ad analizzare lo studio di Wei e colleghi, emerge inoltre una serie di problemi metodologici non trascurabili. In primo luogo, la nu- merosità del campione è bassa e la potenza statistica è insufficiente. Gli autori affermano che con un alfa di 0,05 e un beta di 0,70 (da notare che le linee guida suggeriscono di man- tenere un beta non inferiore a 0,80 [Sapkal 2010]), sarebbero stati neces- sari 100 partecipanti per evidenziare una riduzione del 25% dei livelli di IGF-1. Tuttavia, come abbiamo visto mese) e sono stati valutati al baseline , alla fine del 1° ciclo e dopo 5-8 gior- ni dalla conclusione del 3° ciclo. Gli altri 19 hanno costituito il gruppo di controllo che continuava a seguire le proprie abitudini alimentari. A con- clusione dello studio, i soggetti asse- gnati alla dieta mima-digiuno hanno mostrato una significativa riduzione dei livelli ematici di glucosio (-11,3% rispetto al basale) e di IGF-1 (-24%), insieme a una riduzione del peso e dei livelli di proteina C reattiva. Il secondo studio clinico, randomiz- zato, controllato, a due braccia di intervento, è stato pubblicato 2 anni dopo (Wei, 2017). Ha previsto il re- clutamento di 100 soggetti e si è ar- ticolato in 2 fasi da 3 mesi ciascuna: nella prima, 52 partecipanti sono stati assegnati alla dieta mima-digiu- no (1 ciclo da 5 giorni ogni mese) e 48 sono stati assegnati alla dieta di controllo (che consisteva nel segui- re le proprie abitudini alimentari). Nella seconda fase, i soggetti prece- dentemente assegnati alla dieta di controllo hanno effettuato i 3 cicli di dieta mima-digiuno mentre gli altri sono stati semplicemente seguiti al follow-up . Un dato rilevante è che durante l’intervento con dieta mi- ma-digiuno ben 24 partecipanti sono usciti dallo studio, mentre durante la fase di controllo i drop-out sono stati 5. Questo significa che dei 100 par- tecipanti inizialmente reclutati, solo 71 hanno concluso lo studio. Inoltre, nonostante lo studio sia stato artico- lato in 2 fasi, gli autori hanno ripor- tano come risultati principali solo i dati della prima fase di intervento. Gli effetti più rilevanti nel gruppo che ha effettuato la dieta mima-digiu- no sono stati una riduzione del peso (-2,6 kg), del grasso corporeo, della circonferenza della vita (-4,1 cm), dei livelli di IGF-1 (-21,7 ng/mL) e della pressione sistolica. Non sono state ri- scontrate differenze significative per gli altri parametri tra cui il colesterolo totale, il colesterolo LDL, i trigliceri- di, la proteina C reattiva e la glicemia. Facendo delle analisi per sottogruppi è emerso che la dieta mima-digiuno era più efficace nei soggetti che pre- sentavano un profilo di rischio meta- gruppo di ricerca. L’ipotesi che un periodo di digiuno potesse essere più efficace della restrizione calorica continua è stata avanzata nel 2013 (Brandhorst 2013). Nello studio sperimentale condotto su modelli murini trattati con farmaci chemio- terapici ad alte dosi, Brandhorst e colleghi hanno infatti osservato che un digiuno consecutivo di 3 giorni determinava una maggiore perdita di peso e una maggiore riduzione dei livelli di glicemia e IGF-1 rispetto alla restrizione calorica continua. In un secondo lavoro del 2015, condot- to dallo stesso gruppo di ricerca, gli autori hanno ottenuto risultati simili applicando un protocollo dietetico di 4 giorni, ideato per imitare gli ef- fetti del digiuno, denominato dieta mima-digiuno (Brandhorst 2015). Questo protocollo prevedeva un ap- porto energetico compreso tra il 10 e il 50% della dieta ad libitum , un bas- so apporto di carboidrati e proteine e un elevato apporto di grassi. La dieta mima-digiuno è stata suc- cessivamente testata, mostrando effetti positivi, in diverse condizio- ni come la citotossicità tumorale (Di Biase 2016), la sclerosi multipla (Choi 2016), il diabete (Cheng 2017, Wei 2018), le malattie infiammatorie intestinali e sul microbiota intestina- le (Rangan 2019, Wei 2018). Tutta- via, i protocolli sperimentali utilizzati differivano notevolmente in termini di durata dei giorni di digiuno, nu- mero di cicli di digiuno e durata del follow-up . Facendo una generaliz- zazione, essi prevedevano almeno 2 cicli al mese di 4 giorni ciascuno, una dieta di controllo ad libitum e un follow-up medio di 1 mese. Studi clinici sulla dieta mima-digiuno I primi dati circa una possibile ap- plicazione della dieta mima-digiuno nell’uomo provengono dallo studio che per primo ne ha verificato gli ef- fetti sui roditori (Brandhorst 2015). In questo lavoro, una breve sezione riporta i risultati di un piccolo studio pilota randomizzato, di 3 mesi, con- dotto su 38 soggetti sani. Di questi, 19 sono stati sottoposti a 3 cicli da 5 gior- ni di dieta mima-digiuno (1 ciclo al
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