Toscana Medica - Ottobre 2021

T OSCANA M EDICA 7 / 2021 33 testatina qualità e prof sio e deve essere selezionata la sezione coronale. Inoltre, è bene eseguir- la in fase luteale tardiva al fine di sfruttare la maggiore rifrangenza endometriale, che aiuta a definire meglio sia il contorno del fondo sia la volumetria delle due cavità in cui l’utero potrebbe essere suddiviso. (Figure 1, 2). La valutazione endoscopica come esame diagnostico e la risonanza magnetica sono da riservare al sot- togruppo di pazienti con sospette anomalie complesse o difficoltà dia- gnostica. Laparoscopia e anomalie congenite dell’utero: quale ruolo? Grazie all’evoluzione della tecnica sione transrettale, metodica a vol- te mal accettata, ma minimamente invasiva e ugualmente sensibile, se non superiore, nella valutazione di anomalie che interessano particola- ri distretti. L’ecografia tridimensionale (3D) è ​raccomandata, invece, in caso di sospetto di anomalie genitali fem- minili in pazienti “sintomatiche” e in qualsiasi donna asintomatica so- spettata di avere un’anomalia dalla valutazione di routine . Negli ultimi anni l’ecografia trans vaginale tri- dimensionale (3D) ha portato un enorme miglioramento nello studio dell’anatomia uterina. La scansio- ne utilizzata per acquisire il volu- me uterino è quella longitudinale e infertilità sia per quanto riguarda la gravidanza spontanea che per quan- to riguarda le gravidanze ricercate mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita. Inoltre, le anomalie congenite genitali hanno un impatto negativo sulla qualità di vita delle donne interessate; sinto- mi come il dolore pelvico cronico, la dismenorrea, ma anche comor- bilità come l’endometriosi possono rappresentare un campanello d’al- larme nella ricerca delle anomalie mülleriane. Sistemi di classificazione di riferimento: parlare uno stesso linguaggio è meglio Tra le varie classificazioni delle anomalie congenite del tratto geni- tale femminile proposte negli anni ricordiamo quella dell’ American Fertility Society , la classificazione clinica-embriologica delle malfor- mazioni genito-urinarie e il Vagina, Cervix, Uterus, Adnexa and asso- ciated Malformations system . Al momento quella di riferimento in ambito internazionale è la classifi- cazione formulata nel 2013 da un gruppo di lavoro congiunto dell’ Eu- ropean Society of Human Repro- duction and Embriology e dell’ Eu- ropean Society of Gynecological Endoscopy . In tale sistema classi- ficativo le anomalie sono suddivise in classi e sottoclassi secondo una crescente severità delle anomalie anatomiche; le varianti meno severe sono poste all’inizio, le più deformi alla fine. Percorso diagnostico Il percorso diagnostico delle ano- malie congenite uterine può inclu- dere l’esecuzione delle seguenti indagini: studio cromosomico e in- dagini ormonali, ecografia ginecolo- gica (2D e 3D), isterosalpingografia, isteroscopia diagnostica, risonanza magnetica nucleare, laparoscopia diagnostica. La sequenzialità con la quale queste indagini vengono eseguite è guidata dal sospetto clinico specifico. Nella gestione della paziente virgo risulta inoltre importante la scan- Figura 1 – Ecografia 3D - utero con corno uterino destro atresico, corno uterino sinistro normale, setto vaginale parziale. Figura 2 – Ecografia 3D - utero unicorne.

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