Toscana Medica - Ottobre 2021
7/2021 T OSCANA M EDICA 34 testatina quali à e professione ripresa postoperatoria, che sono es- senziali per pazienti molto giovani e desiderose di prole. In conclusione, la diagnosi delle anomalie congenite uterine si af- fida attualmente all’accuratezza di indagini non invasive, che hanno mostrato un ottimo profilo diagno- stico, riservando alla chirurgia mi- ninvasiva (laparoscopia e isterosco- pia) il ruolo terapeutico, offrendo tecniche chirurgiche sempre più accurate, anche in caso di anomalie congenite complesse. federica.perelli@gmail.com municante, mediante la cosiddetta “emi-isterectomia”, alla metropla- stica assistita laparoscopicamen- te nei casi di anomalie associate o di setti uterini particolarmente complessi e compresenti a difetti miometriali, alla correzione di un utero bicorne parziale con creazio- ne di un’unica cavità uterina più ampia. La laparoscopia permette inoltre di ottenere risultati anatomici e ripro- duttivi equivalenti a quelli offerti dall’approccio laparotomico, ma con i vantaggi aggiuntivi della chi- rurgia mini-invasiva, quali un mi- glior esito estetico e una più rapida chirurgica, la laparoscopia in tema di anomalie congenite uterine rap- presenta l’approccio di scelta per la correzione di molte anomalie uterine, anche assai complesse. Sebbene il suo ruolo diagnostico abbia lasciato spazio all’elevata ac- curatezza della diagnosi non inva- siva mediante ecografia 3D resta comunque indiscusso il suo ruolo di conferma della corretta diagno- si ed è insostituibile nei casi in cui la diagnosi non invasiva resta indefinita. La maggior parte degli esperti concorda nel consigliare l’approccio chirurgico, essenzial- mente laparoscopico, nelle mani di chirurghi endoscopisti esperti in materia. Gli obiettivi terapeutici dovrebbe- ro essere la riduzione/risoluzione del dolore e del disconfort e la pre- servazione delle funzioni riprodut- tive e sessuali. La riparazione chi- rurgica di molte anomalie uterine è associata a un miglioramento degli outcome riproduttivi, oltre che alla risoluzione di quadri clinici sinto- matici per dolore e disconfort . È utile ricordare che talvolta la laparoscopia si rivela un prezioso strumento diagnostico-terapeutico ( one-step ) di anomalie congenite uterine in un contesto di urgen- za-emergenza chirurgica, chiaren- do il quesito della diagnosi diffe- renziale di addome acuto, come in caso di rottura di gravidanza in corno rudimentale, ematometro- colpo, atresia uterina, pioematocol- po e piosalpinge (Figure 3, 4). Le procedure che è possibile ese- guire mediante approccio laparo- scopico sono molteplici e devono essere personalizzate ed eventual- mente associate ad altri approc- ci (vaginale e isteroscopico) sulla base della complessità anatomica del difetto anatomico, limitando al massimo l’invasività relativa all’ outcome fertilità a fronte di un’efficacia terapeutica da rag- giungere per risolvere il quadro sintomatologico. È possibile procedere per via mi- ni-invasiva alla resezione di un corno uterino rudimentale non co- Figura 3 – Laparoscopia - utero bicorne. Figura 4 – Laparoscopia - utero bicorne, corno uterino destro rudimentale.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTA4Njg=