Toscana Medica - Ottobre 2021
7/2021 T OSCANA M EDICA 36 testatina quali à e professione specializzazione, curriculum, assicura- zione ecc. Dopo un mese circa mi comunicano la mia assunzione e comincia l’avventu- ra. Per la prima volta incontro alcuni miei compagni vaccinatori a un corso su BLSD e sull’uso del defibrillatore. Era l’8 febbraio 2021. Alcuni di noi, tutti maschi, sono over 70. È come una rimpatriata. Sono le facce, lieve- mente stagionate, dei compagni del corso di Medicina, dei colleghi di lavo- ro a Careggi e dei medici di medicina generale in pensione. Altri sono appe- na laureati e altri ancora hanno un’età di mezzo e non si sa perché siano lì. L’atmosfera è positiva. Il giorno seguente ci troviamo davanti al Mandela e a quelli appena cono- sciuti se ne aggiungono altri. C’è un certo fermento perché la destinazione iniziale per me sarebbe stata il Santa Maria Nuova, altri l’ospedale nuovo San Giovanni di Dio più conosciuto come “Torre Galli”, altri ancora addi- rittura Empoli. Si è deciso colà dove si puote di concentrarci in questa strut- tura multiuso, dove gli ampi spazi con- cederanno di rispondere alle esigenze di una vaccinazione di massa. L’entusiasmo iniziale viene un po’ fiaccato dai corsi “obbligatori” a cui dobbiamo sottoporci. Vada per quelli dell’Istituto Superiore di Sanità volti a informare sull’infezione da SARS- CoV-2 e sulle differenze tra i vari vaccini, la loro conservazione, sommi- nistrazione ecc., ma quelli sulla sicu- rezza dei posti di lavoro sono pestiferi e ti fanno spesso riconsiderare la scelta fatta, anche se poi la voglia di andare avanti prevale. Buona volontà Si comincia a vaccinare. Inizialmente sono previsti 10 box , dove vengono effettuate le vaccinazioni. Medici e infermieri addetti controllano il con- senso informato e la scheda anamne- stica compilate dai pazienti e valu- tano se il vaccino s’ha da fare. Se si hanno dubbi si parla con i colleghi del Dipartimento di Igiene e si con- corda un’azione comune. Il vaccinan- do arriva da noi dopo essere passato dall’accettazione e la vaccinazione, una volta effettuata, viene registrata in alcune postazioni dove verrà an- che assegnata la data per la seconda dose e dove i vaccinati poi si ferma- no per 15 minuti. Inizialmente siamo circa trenta supportati da infermieri dell’ASL Toscana Centro che ci fan- no da guida esperta. Ognuno di noi prepara, con molta attenzione, le singole dosi di vaccino che vengono aspirate da flaconcini multi dose. In seguito i box aperti saranno molti di più. Si può arrivare a 4.000/5.000 vac- cinazioni al giorno e questo ci riempie di orgoglio. Tutto sarebbe perfetto se talvolta non mancassero i vaccini. Di media si hanno più di mille pre- notazioni al giorno, questo vuol dire predisporre le scorte del vaccino in maniera adeguata. La cosa non è semplice. In ogni flacone sia di Astra- Zeneca che di Moderna le dosi sono 10, ma poiché si tiene conto della “diversa capacità aspirativa” del sani- tario, se si è precisi le dosi che pos- siamo aspirare possono essere 11 con un lieve avanzo. Non è cosa da poco, perché vuol dire fare il 10% di vacci- nazioni in più. Purtroppo ogni giorno 11/02/21-11/04/21: due mesi di lavoro e di esperienze al Mandela Forum di Firenze Hub Vaccinale ASL Toscana Centro di Alessandro Pescitelli in collaborazione con Operatori Sanitari Mandela Forum Firenze Alessandro Pescitelli Dipartimento Prevenzione e Igiene ASL Toscana Centro Prologo Mi telefona Alessandro: – Noi del Mandela potremmo scrive- re della nostra esperienza da quando abbiamo aderito al bando Arcuri. Sa- rebbe una testimonianza interessante da diffondere su riviste scientifiche e anche sulla stampa –. – L’idea è interessante, gli rispondo, ma lo scrivere a più mani mi sembra un po’ complicato –. – Le mani sarebbero solo due, mi dice, io avrei pensato alle tue. Semmai per qualche nozione più scientifica avrei coinvolto Giorgio. Dentro di me penso che Alessandro tenta di intortarmi, però l’idea di dif- fondere ciò che noi stiamo vivendo in fondo mi piace. Il Bando Arcuri Si ricercano 3.000 medici e 12.000 infermieri e assistenti sanitari che dovranno essere inseriti nella “taske force” per sostenere la campagna di somministrazione dei vaccini nelle 1.500 strutture individuate e distri- buite su tutto il territorio nazionale. L’avviso è rivolto a cittadini italiani, UE ed extra UE. Potranno aderire anche i medici pensionati. Quest’ultima riga in cui l’appello si rivolge anche ai medici pensionati mi ha messo in crisi, confesso. La mia mente si stava già orientando verso il controllo, del tutto volontario, dei lunghi e complessi lavori della 4° linea della tranvia di Firenze, che per l’ap- punto si svolgono sul viale dove abito. Dopo lunga riflessione decido che s’ha da fare e presento la mia candidatura con ogni documento possibile, laurea,
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