Toscana Medica - Ottobre 2021

7/2021 T OSCANA M EDICA 38 testatina quali à e professione formato e la scheda anamnestica, dice: – Dottore non sono sicura di fare il vaccino, sono venuta perché se non mi vaccino non posso insegnare ho iniziato da poco con delle sup- plenze –. La faccio sedere su una co- moda poltrona, presente solo nel mio box , e cerco di spiegarle la necessità di vaccinarsi e che le insegnanti sono fra le categorie prioritarie. La signo- ra comincia a liberarsi il braccio si- nistro, ma appare agitata e nervosa. Chiedo conferma alla vaccinazione e la vaccino. Mi ringrazia per non aver sentito dolore. Invito la signora a far registrare la vaccinazione e ad atten- dere almeno 15 minuti nella zona del Mandela Forum dedica all’at- tesa. Vengo chiamato dal volontario di un’associazione perché la signora aveva dei sintomi strani. Infatti pre- sentava: • dolore a livello toracico; • senso di soffocamento; • vertigini, tendenza all’instabilità o allo svenimento; • paura di morire; • paura di impazzire o di perdere il controllo. Con i volontari l’abbiamo portata nella stanza delle emergenze. I pa- rametri vitali erano nella norma. Ho concluso per un disturbo da attacco di panico. La signora ci ha fatto com- pagnia per circa 2 ore e poi contenta di essersi vaccinata è tornata libera cittadina. Manca lo specchio Entra un signore di una certa età, di altri tempi oserei dire, vestito di tutto punto: cappotto, giacca, panciotto e cravatta. Mi deve liberare il braccio sinistro. Inizia a spogliarsi e toglie la cravatta sciogliendo il nodo. Lo vac- cino. Inizia a rivestirsi e mi chiede: – manca lo specchio, come faccio a rifare il nodo alla cravatta e a petti- narmi? –. Mi scuso per la dimenti- canza e gli prometto di richiedere uno specchio nel box . In verità dopo un mese lo specchio ancora non c’è. Speriamo che per il richiamo vada in un altro box . ale.pescitelli@gmail.com statistica ancora più ampia che è più probabile morire perché colpiti da un fulmine che di vaccino. In Inghilter- ra con una casistica ancora più ampia hanno calcolato che gli eventi trom- boembolici, pur mantenendosi nel- la percentuale dello 0,0002/0,0008, hanno un’incidenza maggiore nelle classi di età più giovani e diminuisco- no progressivamente nelle più vec- chie pur rimanendo evento raro, non comparabile con i rischi di una non vaccinazione. – - Allora io che devo fare? – – Lei ora deve fare registrare la vac- cinazione avvenuta e verrà richiamata per la seconda dose, naturalmente se è ancora viva. – – A lei, dottore, piace scherzare, vero? – – Come vede le notizie che le ho for- nito sono servite e non si è fatta pren- dere dal panico. – Il medico in pensione Sono nel box 19, è diventato il mio box , in attesa del prossimo vaccinan- do. Si presenta un signore anziano che mi grida: – oh Pescitelli dove dovevo ritrovarti dopo tanti anni, ti ricordi di me? –. In verità non ricordo il colle- ga, ma per non deluderlo gli rispon- do sì ma ricordami chi sei. – Sono il Dr… medico di famiglia in pensione, ci vedavamo spesso alle riunioni del- la FIMMG ma soprattutto sono sta- to medico dello sport e anti doping. Ho avuto la possibilità di conoscere il variegato mondo sportivo. Ho girato tutta l’Italia e seguito numerosi giri d’Italia. È successo di tutto e di più. – Intanto gli dico di liberarsi il braccio sinistro e preparo il vaccino. Ma lui continua: – in una Milano-San Remo a fine corsa, a sorpresa, dovevo fare al- cuni controlli antidoping . Il vincitore non riusciva a urinare, ma il collega ha usato un termine più colorito, in mia presenza, così lo feci spogliare tutto assicurandomi che non ci fossero altri campioni di urina e uscii dalla stanza lasciandolo solo. – L’attacco di panico della giovane insegnante Entra nel box una giovane signora che, consegnandomi il consenso in- Comprendo le perplessità di chi vie- ne a vaccinarsi. Ora può rimettere in sesto i suoi abiti mentre le compilo la scheda dell’avvenuta vaccinazione. – Non mi ha detto, però, chi è l’autore di quell’articolo sul “Corriere”. – È un banchiere famoso. Uno che ha rappresentato l’Italia nel board della BCE e che è stato nei consigli di am- ministrazione di numerose banche e grosse finanziarie. – – Non è per caso Draghi? – – No. È un fiorentino come noi. Si chiama Lorenzo Bini Smaghi. È sul “Corriere” del 10/04/21 e si intitola Vaccini dopo gli errori serve una ope- razione verità . – – E cosa dice di così importante que- sto banchiere? – – Dà i numeri. – - Dare i numeri non mi sembra un complimento… – – Dà i numeri veri. Dà le proporzio- ni tra il numero di vaccinazioni e gli eventi infausti che si pensa causati dal vaccino. Dice che in Europa si pren- dono decisioni non in base a un’ana- lisi razionale dei costi e dei benefici delle diverse alternative, ma piuttosto cercando di minimizzare le responsa- bilità e i rischi di essere criticati. Le decisioni vengono prese sull’onda dell’emotività. Tralasciando tutte le considerazioni fatte sugli errori di ap- provvigionamento dei materiali e dei vaccini, la parte per me più interes- sante è stata quella sui dati sanitari. A vaccinazione avviata con l’Astra- Zeneca furono segnalati 30 eventi tromboembolici su 5 milioni di vac- cinazioni. Significava per chi era stato vaccinato avere una probabilità pari allo 0,0006% di subire effetti colla- terali. Si è così sospeso un vaccino perché sicuro solo al 99,9984%. Non si è pensato che con questi numeri la sospensione avrebbe causato più ma- lati e vittime. La motivazione è sta- ta che così avevano fatto anche altri Stati europei. Quanto alle trombosi cerebrali si è fatto anche di peggio. 9 decessi su 2,7 milioni di iniezioni. Ciò significa una probabilità di morte dello 0,0003%, in Francia addirittura la casistica rileva una probabilità di morte dello 0,0002. L’EMA finalmen- te il 7 aprile ha confermato su di una

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