Page 4 - Toscana Medica
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4 LE COPERTINE DI TOSCANA MEDICA
FEDERICO NAPOLI
Segno e ritratto in Venturino Venturi
Ritratto
di Vasco Pratolini, pietra serena, Venturino Venturi
Si intitola “Volti dell’Ermetismo” la mostra de- dicata a Venturino Venturi a Villa Bardini, promos- sa dalla Fondazione Bardini Peyron dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dal Gabinetto Vieusseux. L’artista nasce a Loro Ciuffenna nel 1918: le pietre del torrente, l’asprezza boscosa dei monti, l’ario- sità della natura, restano nella sua formazione di ragazzo che a cinque anni deve lasciare il paese con i genitori, perché la famiglia Venturi non è allineata alle nuove posizioni politiche. Dal Lus- semburgo, dove abita, ritorna successivamente in Toscana, stabilendosi a Firenze (1936), dove lui già innamorato dell’arte può trovare stimoli nello stu- dio e nei raffronti con il mondo del passato: così Venturino ha l’opportunità di vivere il clima cultu- rale di quegli anni con gli incontri nei caffè e fra questi alle “Giubbe rosse”, dove conosce Montale, Rosai, Pratolini ed entra in amicizia con un giovane Luzi, con Bigongiari e Parronchi, cioè con un grup- po di poeti che con le idee e le parole crea una dimensione nella quale vita e realtà appaiono fra loro disgiunte – solo con il dramma della seconda guerra mondiale esse torneranno a coincidere –:
sono i cosiddetti “ermetici”. Nel secondo dopoguer- ra, il mondo di Venturino si arricchisce ulteriormente di stimoli astrattivi vivendo qual- che anno a Milano, già sede di un importante movimento in tal senso; nel frattempo è invitato a impegni espositivi di rilievo (Biennale di Vene- zia), ma non dimentica mai la sua terra d’origine, il Pra- tomagno, la pietra, la severità delle montagne, l’essenzialità dei rapporti umani. La vita artistica gli riserva negli anni amarezza con la tormentata realizzazione del mosaico nel Parco di Collodi, ma anche soddisfazioni come le due mostre antologiche fiorentine alla Strozzina (1960) e succes- sivamente in Sala d’Arme di
Palazzo Vecchio (1999). Un’accurata selezione di opere di grafica e scultura ca- pace di illustrare questo cam- mino artistico viene, come già scritto, presentata – fino al 15 febbraio – presso i lo- cali di Villa Bardini a Firenze: sculture in pietra o cemento che ritraggono gli amici di sempre, cioè Bilenchi, Un- garetti, Lisi, Pananti, nonché una serie di olii su carta datati 1962-67. Tutto riunito sotto il titolo “Volti dell’Ermetismo” con una scelta delle opere cu- rata dalla nipote dello stesso Venturino, Lucia Fiaschi, con- servatrice del Museo a lui de-
dicato nel paese natale.
Ma la mostra – che nel suo svolgimento si avvale anche di alcune conferenze di approfondimento – prosegue in via Maggio, presso l’Archivio Bonsanti del Gabinetto Vieusseux, con una sezione espositi- va composta da album di appunti, disegni a china, matrici e da nove opere che ritraggono Mario Luzi eseguite dal viareggino Mario Francesconi, amico
dell’artista di Loro Ciuffenna.
Nella mostra a Villa Bardini i ritratti in scultura
rendono visibile l’invisibile, cioè evidenziano l’uni- cità del soggetto interpretato, mentre sulle grandi carte “graffiate” con una tecnica personale non ap- paiono forme da considerarsi astratte o informali, ma veri “segni di vita”: così l’esposizione appare come un percorso culturale e umano esemplato sull’esistenza stessa di Venturino Venturi. TM
Volti dell’Ermetismo
Villa Bardini e Archivio Bonsanti
fino al 15 febbraio
orario: martedì/domenica 10,00 - 19,00 (villa Bardini)
lu-mar-ven 9,00-1300/ merc-giov 9,00-17,30 (Archivio Bonsanti)
Toscana Medica 1|2015

