Page 58 - Toscana Medica
P. 58

58 POLITICHE PER L’EQUO ACCESSO ALLA SALUTE
DANIELE DIONISIO
‘National Food Economies’ contro la fame nel mondo
Qualsiasi soluzione monetaria per la fame nel mondo resta limitata all’emergenza. Piutto- sto, cambiamenti drastici delle prassi internazio- nali e delle politiche commerciali e governative appaiono prioritari.
Complici la recessione globale e l’instabilità climatica, nel 2008 il prezzo della farina aumen- tò del 120%, mentre il valore di mercato del riso cresceva del 75%. In Bangladesh un sacco di riso da 2 chili erodeva quasi la metà del reddito gior- naliero di una famiglia povera, mentre la Banca Mondiale (WB) prevedeva che oltre 20 nazioni dell’Africa avrebbero visto peggiorare la loro bi- lancia commerciale per una cifra corrispondente ad almeno l’1% del PIL a causa dell’aumentato costo delle importazioni dei generi alimentari.
Oggi, seppure lontani dai record del 2008, i prezzi degli alimenti base spesso restano inac- cessibili e le persone che nel mondo soffrono la fame sono oltre 1 miliardo, soprattutto in Africa. Certo, occorrono più fondi per la fame nei Paesi poveri, ma non possono bastare perché, al di là dei volumi, qualsiasi soluzione monetaria resta di fatto limitata all’emergenza. Piuttosto, sono necessari cambiamenti drastici delle prassi inter- nazionali e delle politiche commerciali e gover- native principalmente in causa:
Politiche neo-liberali che minano l’au- tosufficienza dei Paesi nel settore produt- tivo alimentare.-Neo-colonialismo agrico- lo (land grabbing) e sfruttamento terriero per bio-carburanti.-Speculazioni sui titoli “future” delle materie prime alimentari.- Monopolizzazione dei mercati alimentari da parte delle compagnie multinazionali.
QUALI RISPOSTE?
I contesti citati richiamano alla necessità sia di riserve alimentari sovranazionali, sia di regolamenti internazionali per il controllo e limitazione dei vo- lumi alimentari esportabili nei Paesi poveri da parte dei Paesi ricchi. Ma richiamano, altresì, all’urgenza di partenariati e strategie condivise per:
• Aumentare i fondi per la ricerca e lo
sviluppo agricolo
Negli ultimi decenni i fondi per la ricerca e lo sviluppo agricolo destinati ai Paesi in via di Sviluppo (PVS) da WB e altre Agenzie per lo Sviluppo sono diminuiti drasticamente.
Nonostante una attuale controtendenza, anche per merito di donatori privati, molto maggiore impegno occorre e l’aumento dei fondi potrebbe non bastare se i risultati di ricerca non si traducessero in autosufficienti produzioni alimentari nazionali, a supporto e tutela degli agricoltori e consumatori.
• Ricostruire autosufficienza nelle ”national food economies”
L’obiettivo implica percorsi simultanei e siner- gici per piani governativi finalizzati ad equità e aumento di investimenti per la produzione domestica, con particolare attenzione alle imprese agricole a conduzione familiare e di piccola-media dimensione. Ciò costituirebbe argine contro la fame tenuto conto, giusto ad esempio, che l’85% degli africani vive in comunità rurali principalmente dedite all’a- gricoltura. Coerentemente occorrono:
• Diversificata produzione interna
Significa consentire ai conduttori di fattorie di scala medio-piccola una produzione agri- cola non solo monocolturale per l’export, bensì mista con prodotti destinati al con- sumo da parte dei produttori oltre che alla vendita locale del surplus.
• Vendita diretta produttore-consumatore L’effetto calmierante di questa misura sui prezzi al dettaglio, a vantaggio dei consu- matori locali, appare scontato.
• Realizzazione di riserve alimentari nazionali Dovrebbero essere a gestione statale. Ser- virebbero a stabilizzare i mercati domesti- ci, destinandosi, in periodi di fecondità, il surplus ai mercati, e invece utilizzando gli stocks per le necessità interne in caso di ca- restie.
• Distribuzione equa e stop agli espropri dei terreni agricoli
Sono urgenti riforme agrarie per l’equa di- stribuzione delle terre ai contadini e per l’a- bolizione della pratica degli espropri, con il fine ultimo che l’equità coniughi con la necessità di realizzare piena autonomia pro- duttiva nazionale e ridurre la dipendenza da- gli aiuti.
• Controllo sulle importazioni
Ai Paesi poveri deve essere garantita libertà di controllo sulle importazioni a tutela della produzione interna. Allo scopo, il manteni- mento di una adeguata tassazione sugli im- ports dai Paesi ricchi sarebbe strumentale.
Daniele Dionisio, Membro dell’European Parliament Working Group on Innovation, Access to Medicines and Poverty-Related Diseases, Responsabile del Progetto Policies for Equitable Access to Health-PEAH http://www.peah.it/
Toscana Medica 2|2016


































































































   56   57   58   59   60