Page 60 - Toscana Medica
P. 60
60 RICORDO
RICORDO
Enrico Solfanelli, un esempio di passione e umanità
Da pochi giorni ci ha lasciato l’amico e Collega Enrico Solfanelli, dopo una breve malattia vissuta con estrema serenità ed accettazione, testimonianza di quella fede cristiana che ne ha sempre caratterizzato la vita professionale e privata.
Laureato a Firenze con 110 e lode presso la patologia chirurgica diretta dal prof. Loddo Loddi con una tesi sulla chirurgia della tiroide.
Assistente presso la Chirurgia Generale di Prato (diretta dal prof. Domenico Borrelli) e quindi all’O- spedale di Careggi per un breve periodo col prof. Carlo Massimo e poi fino al 1998 nel reparto diretto dal prof. Lamberto Boffi dove ha avuto modo di crescere professionalmente e di acquisire competenze importanti e riconosciute nella chirurgia di urgenza, che, insieme alla chirurgia della
tiroide, sono state l’ambito clinico di suo maggiore interesse.
Trasferitosi poi all’Ospedale S. Giovanni di Dio a Torregalli ho avuto il piacere di averlo come vicedirettore fino a questo anno. Il suo impegno lavorativo non si è manifestato solo all’interno delle mura ospedaliere, perché la generosità di medico si è manifestata anche in missioni di soccorso in Italia e all’estero; quale capoguardia della Arciconfraternita della Miseri- cordia di Firenze e ufficiale della Croce Rossa Militare è intervenuto in occasione di catastrofi nazionali e in missioni di pace all’estero, l’ultima delle quali nel mare Mediterraneo nel Marzo 2015 poco prima che si manifestasse la malattia.
Enrico è stato un medico apprezzato per le sue capacità chirurgiche e le doti umane da tutti coloro che, anche se fugace- mente, lo hanno incontrato nel loro cammino destando un naturale rispetto e una indiscussa stima.
Le tante persone presenti alla cerimonia funebre ne sono state dimostrazione commovente.
Carissimo Enrico, lasci in tutti noi che ti abbiamo conosciuto (medici, infermieri e gente comune) il ricordo di un medico competente e appassionato, generoso con i malati, ricco di umanità, riferimento per noi colleghi per l’equilibrio e la capa- cità di mediare in situazioni difficili e complesse che un medico si trova ad affrontare.
La tua nobile persona mancherà sempre di più a tutti noi; ci hai lasciato un dolce e durevole ricordo e un grande insegna- mento per affrontare con serenità e fiducia le dure prove della vita.
Paolo Cappellini
RICORDO
Lucilla Zilletti, la Professoressa
Lucilla Zilletti ci ha lasciato negli ultimi giorni del mese di Ottobre 2015. La sua perdita lascia in tutti gli amici e colleghi un vuoto importante e non facilmente colmabile.
Ho conosciuto per la prima volta Lucilla nell’autunno del 1967 e ricordo bene quando arrivava con la sua Fulvia coupé nel cortile del vecchio Istituto di Farmacologia. Parcheggiava rapidamente, rac- coglieva qualche libro o qualche foglio dal seggiolino posteriore, saliva di corsa le scale d’ingresso ed immancabilmente domandava alla portineria: È arrivato il Professore? È questa una scena che si ripeteva due volte al giorno e che ho sempre molto vivida davanti agli occhi. Ovviamente si riferiva al professor Giotti che ha sempre esercitato su Lucilla una notevole influenza culturale.
Ritornando all’autunno 1967, quando fui ammesso a partecipare alle attività del gruppo dei far- macologi fiorentini per preparare una tesi con il Prof. Mannaioni, ricordo le lunghe discussioni che quasi giornalmente avevo con la Prof. Zilletti sui problemi posti dall’uso della fluorescenza per il
dosaggio quantitativo delle amine (in particolare dell’istamina). Sono ancora vivissimi nella mia memoria i lunghi dibattiti, fatti con Lei, Giotti e Mannaioni durante l’ora del caffé, che veniva preparato nella vecchia cucina del Dipartimento.
Nel 1969 “la Zilletti”, così la chiamavamo tutti, ebbe l’opportunità di trascorrere un lungo periodo (circa due anni) a Londra, dove aveva trovato una posizione nel laboratorio di Otto Schild, uno dei padri della farmacologia recettoriale moderna. Rientrata da Londra, Zilletti raggiunse rapidamente il ruolo di Professore Aggregato e poi di Professore Ordinario di Farma- cologia e fu una delle primissime donne ad essere ammessa nel club ristretto dei Professori ordinari della Facoltà Medica. Negli ultimi anni della sua attività accademica Lucilla, essendo divenuta Primario del Servizio di Farmacologia, si è occupata di organizzare i Comitati Etici per la sperimentazione dei farmaci e per molti anni è stata responsabile del Comitato Etico di Careggi. Ha portato avanti questa attività con l’onestà e la professionalità che tutti Le riconoscono.
Con la Zilletti scompare una figura importante della farmacologia e della vecchia Facoltà di Medicina di Firenze. Personal- mente ne ho un ricordo molto bello di persona assai corretta, impegnata nel lavoro e nella società e con solidi principi morali;
ne ho condiviso molte esperienze scientifiche e culturali e la sua perdita mi addolora.
Flavio Moroni
Professore Emerito di Farmacologia, Università di Firenze
Toscana Medica 2|2016

