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62 NOTIZIARIO
Prevenzione cardiovascolare in medicina generale:
una strategia personalizzata e condivisa nei soggetti ad alto rischio
Lo studio Rischio & Prevenzione, realizzato nel setting della Medicina Generale, ha previsto una parte spe- rimentale, già pubblicata sul New England Journal of Medicine, ed una parte epidemiologica descrittiva, i cui risultati sono ora presentati sullo Euro- pean Journal of Preventive Cardiology.
Dal 2004 al 2007, 12.513 pazien- ti (età media 64 anni, 61,5% maschi), definiti ad alto rischio secondo criteri prestabiliti (almeno uno dei seguenti: 4 fattori di rischio o presenza di dia- bete più un fattore di rischio oppure storia familiare di malattia cardiova- scolare precoce oppure malattia ate- rosclerotica clinica oppure presenza di altre condizioni di alto rischio cardio- vascolare secondo il giudizio del me- dico), con esclusione dei soggetti con
precedente infarto miocardico, sono stati seguiti per circa 5 anni da 860 medici di medicina generale secondo un protocollo basato su una checklist realizzata ad hoc. Alla visita basale e ai successivi controlli annuali il medico di medicina generale valutava il livel- lo di rischio e le strategie da adottare, condivise con il paziente, per il miglio- ramento di 7 fattori di rischio: iper- tensione, ipercolesterolemia, diabete, obesità, fumo, dieta inadeguata, inat- tività fisica. Nei casi in cui gli interventi preventivi non venivano pianificati, no- nostante la presenza di condizioni di rischio, il medico di medicina generale doveva specificare le motivazioni.
Lo studio ha dimostrato che un in- tervento preventivo personalizzato e condiviso è in grado di ottenere il mi-
glioramento di tutti i comuni fattori di rischio cardiovascolare, ad eccezione dell’inattività fisica. Al miglior controllo dei fattori di rischio (ipertensione, dia- bete, ipercolesterolemia e obesità) e degli stili di vita (fumo, dieta, esercizio fisico) si è associata una riduzione si- gnificativa degli eventi cardiovascolari, analizzata come outcome secondario.
Nella pratica della medicina gene- rale è dunque possibile ottenere un significativo miglioramento del pro- filo di rischio cardiovascolare, anche elevato, con rapida ricaduta positiva in termini di prevenzione, utilizzando due componenti fondamentali della disciplina: la negoziazione e la conti- nuità di cura.
Giampaolo Collecchia
Procedura corretta per l’accertamento di Sordità (L.381/70)
Essendoci state segnalate numerose imprecisioni formali nella compilazione della certificazione medica telematica pre- vista nella procedura di riconoscimento dell’Invalidità Civile, abbiamo ritenuto opportuno richiamare l’attenzione dei Sigg. Medici circa le disposizioni da seguire per una corretta compilazione della certificazione in oggetto.
La corretta compilazione del certificato medico è di fondamentale importanza ai fini dell’inoltro telematico alla com- petente Commissione Medica e della successiva domanda di invalidità civile. Nella sezione “Il presente certificato è rilasciato ai fini della domanda di...” il medico dovrà barrare correttamente una delle seguenti voci:
SORDITÁ: si intende SORDO CIVILE ai sensi della legge 26/05/1970, n. 381, e successive modificazioni ed integra- zioni, il minorato sensoriale dell’udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva che abbia compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato. Il periodo dell’età evolutiva si conclude con il compimento del dodicesimo anno di età. In questi casi di sordità va quindi contrassegnata la casella “SORDITÁ”. Nel caso di sordità acquisita non professionale, sordità di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio va contrassegnata la casella “INVALIDITÁ”.
INVALIDITÁ: si intende INVALIDO CIVILE il cittadino affetto da minorazioni congenite o acquisite, anche a carat- tere progressivo, compresi gli irregolari psichici per oligofrenie di carattere organico o dismetabolico, insufficienze mentali (riconoscimento ai sensi dell’art. 2 legge 30/03/1971, n. 118 e successive modificazioni ed integrazioni) o con un residuo visivo pari o a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione. Sono esclusi: gli invalidi di guerra, gli invalidi del lavoro, gli invalidi per servizio.
Con la presente, vorremo portare la Vs. attenzione sulla fondamentale differenza tra “sordità” ed “invalidità civile”, che risulta di essere fondamentale importanza ai fini del corretto riconoscimento dello stato di Sordità.
Il Presidente
ENTE NAZIONALE PER LA PROTEZIONE E L’ASSISTENZA DEI SORDI – ONLUS
Michele Pannucci
ToscanaMedica6|2016
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