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QUALITÀ E PROFESSIONE 7
Figura 2 - Prevalenza del diabete nelle regioni italia- ne.
cardine: la claudicatio intermittens. Nel paziente diabetico molto spesso la prima manifestazione della patologia aterosclerotica periferica è rappre- sentata dall’insorgenza di ischemia critica, che si manifesta con dolore a riposo e/o presenza di ul- cere trofiche.
Le ulcere trofiche distali localizzate al piede nel paziente diabetico possono anche non essere solo di natura aterosclerotica, ma molto spesso hanno un’eziopatogenesi mista. Infatti, diverse compo- nenti (infettiva, neurogena, ortopedica) possono contemporaneamente entrare in gioco, dando vita alla multifattorialità tipica del piede diabetico.
Management del piede diabetico
Un efficace programma per la cura dei piedi deve tenere in considerazione i seguenti punti: un approccio multidisciplinare, coinvolgimento della Medicina Generale, coinvolgimento delle persone con diabete e delle loro organizzazioni rappresen- tative, disponibilità di risorse economiche.
Ciò emerge dalle principali linee guida interna- zionali (NICE, IWGDF, IDSA). Innanzitutto, vanno educati i pazienti con diabete al controllo dei propri piedi e ad essere attenti in ogni manovra che possa provocare traumi anche minimi a livello cutaneo. Anche i servizi territoriali e la medicina del territorio vanno sensibilizzati sull’argomento.
La comparsa di un’ulcera trofica è il primo step, che, in caso di incuria, porta inevitabilmente ad interventi demolitivi. Un paziente sottoposto ad amputazione maggiore dell’arto inferiore costa al sistema sanitario circa 80.000 euro/anno.
La creazione di percorsi dedicati per il manage-
ment dei pazienti affetti da piede diabetico è fon- damentale allo scopo di prevenire l’evoluzione della patologia, ridurre i tassi di amputazione e limitare l’impatto socioeconomico.
Finalità del percorso
Dopo delibera aziendale del 2013, è nato uffi- cialmente all’interno dell’Azienda Sanitaria Firenze un gruppo multidisciplinare composto da diabe- tologi, chirurghi vascolari, cardiologi interventisti, internisti, ortopedici, infettivologi, podologi, infer- mieri esperti nel wound care.
Tale gruppo ha l’obiettivo di attuare il percorso aziendale per i pazienti affetti da piede diabetico con le seguenti finalità:
• realizzare nel territorio metropolitano di Fi- renze una rete assistenziale efficace per la cura e gestione del piede diabetico;
• disegnare un percorso assistenziale specifico che coinvolge i Servizi di Diabetologia come porte di ingresso nel percorso stesso;
• evitare la dispersione dei pazienti e fornire il corretto inquadramento del paziente stesso in tutti gli aspetti a partire da quello metabolico.
Modalità operative del percorso
Nel percorso diagnostico-terapeutico, un ruolo fondamentale è svolto dal medico di medicina ge- nerale nella prevenzione e nella diagnosi precoce, così come dai servizi del distretto sanitario (ambula- tori dedicati o assistenza domiciliare integrata) per il trattamento coordinato delle lesioni e la continuità di cura con l’ospedale.
La prima valutazione viene fatta dal diabetolo- Toscana Medica 1|2015

