Page 4 - Toscana Medica
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4 LE COPERTINE DI TOSCANA MEDICA
FEDERICO NAPOLI
Lazzaretto di Livorno, 1908 - 1910 olio su tela collezione privata 205 x 95
http://www.terremedicee.it/eventi.php
Lo spirito inquieto di Mario Puccini
Un nome: Giovanni Fattori. Un luogo: l’Accademia di Belle Arti, a Firenze. Gli allievi o frequentatori dei corsi: Guglielmo Micheli, Plinio Nomellini, Oscar Ghiglia, Alfredo Muller. Una città di comune origine: Livorno.
Da questo entourage proviene il pittore Mario Puccini, al quale è dedicata la mostra “Mario Puccini. La passione del colore da Fattori al Novecento” ordinata presso il Palazzo mediceo di Seravezza.
Curata da Nadia Marchioni ed Elisabetta Palminteri, l’esposizione versi- liese propone una attenta riflessione sul livornese Puccini – in mostra ci sono anche documenti e foto –: nato nel 1869, allievo di Fattori, influenzato nelle tematiche da Silvestro Lega, all’inizio predilige dipingere figure, studi di forme corpose, denuncianti un interesse narrativo; per altro, soggetto che in seguito manterrà pur con motivazioni diverse. Ma in lui avviene un netto cambia- mento dopo un periodo di alcuni anni passati come internato in manicomio (1893-97), per uno squilibrio subito in seguito ad una delusione personale, in questo simile e diverso ad altri personaggi dell’inizio Novecento, quali Viani e Dino Campana e per tale motivo nell’immaginario collettivo successivamen- te indicato come il “Van Gogh italiano”. Rientrato nella città labronica – in conclusione della mostra è documentato l’ambiente del Caffè Bardi, dal clima scapigliato e da lui frequentato con altri artisti –, si dedica a lavori secondari (disegnatore di figurini per ricamatrici, costruttore di aquiloni); ma è la cono- scenza a Firenze del collezionista Gustavo Sforni a metterlo in contatto con l’arte post-impressionista, di Van Gogh e di Cezanne. Successivamente, non riconoscerà più l’importanza fondamentale del disegno, coltivata – secondo gli insegnamenti accademici e le suggestioni da Lega – nella prima gioventù, compiendo una decisa scelta in favore del colore, ora più brillante e lumino- so – dal 1912 frequenta con continuità la Versilia e Seravezza –; un colore che costruisce le forme in modo diretto, indipendente, maggiormente quindi innestato sulla strada di un’arte diversa, innovativa: è la spazialità della nuova arte europea. È un inizio di affrancamento dal soggetto nel processo artisti- co. Puccini si differenzia così da coloro che possiamo definire suoi coetanei: rispetto a Llewelyn Lloyd e Ulvi Liegi presenta una cromia più screziata e meno intensa; egualmente si allontana da Giovanni Bartolena, tendenzialmente de- dito al paesaggio e alla natura morta, mentre lui preferisce marine – i tanti soggetti legati al porto di Livorno realizzati in specie nel periodo 1914-1916 –; oppure ambienti o personaggi della città labronica, rifiutando però il boz- zetto o il colore locale. È per certi aspetti vicino alla luminosità frantumata di Plinio Nomellini; è sensibile anche a temi sociali, come traspare nei quadri “Fienaiolo” (1908) e “La metallurgica” (1913). Questa parte della mostra è documentata da un corposo numero di opere di autori diversi che inquadra- no Mario Puccini nel clima pittorico del suo tempo.
La morte coglie prematuramente il pittore nel 1920 a Firenze, ma pro- prio dal suo lavoro artistico e dalla sua figura prenderà spunto la nascita del Gruppo labronico con Giovanni March, Ferruccio Rontini, Renato Natali, Gino Romiti e successivamente Ulvi Liegi. Una nascita che però riporterà in- dietro (non volendo) le lancette dell’arte rispetto alle novità offerte da Puccini, attestandosi il Gruppo suddetto su posizioni nuovamente post-macchiaiole. Forse anche per tale motivo la figura di Mario Puccini ha avuto nel Novecento minore fortuna critica rispetto ad altri autori: ma ciò conferma ulteriormente l’importanza dell’attuale mostra di Seravezza, che propone invece una più attenta riflessione sull’artista.
Mario Puccini. La passione del colore da Fattori al Novecento
Palazzo mediceo, via Leonetto Amadei 358, Seravezza Fino al 2 novembre
orario gio-sab 15,00-20,00; dom 10,30-20,00
Toscana Medica 8|2015


































































































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