Page 61 - Toscana Medica
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VITA DELL’ORDINE 61
Una sacrosanta protesta
AL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE Prof. Pier Carlo Padoan
ALLA PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE
DEGLI ORDINI DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI D.ssa Roberta Chersevani
e, p.c.
AI PRESIDENTI DEGLI ORDINI DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI D’ITALIA
Oggetto: Trasmissione dati spese sanitarie per modello 730 pre-compilato.
Egregio Signor Ministro, Gentilissima Presidente,
adesso che ci stiamo approssimando alla scadenza del termine per l’invio, da parte dei medici italiani, dei dati relativi alle spese sanitarie per la pre-compilazione del modello 730, sento il dovere di esternare alcune mie riflessioni su questa vicenda, nell’auspicio che possano contribuire al superamento delle enormi difficoltà emerse in queste settimane.
In buona sostanza, tutti i medici italiani titolari di Partita IVA sono stati obbligati a trasmettere al Sistema Tessera Sanitaria i dati del- le fatture da loro emesse nell’anno 2015 nei confronti dei cittadini entro il termine del 31 gennaio 2016, poi prorogato al 9 febbraio 2016, sotto la minaccia (consentitemi: tipica della mentalità feudale) di sanzioni pecuniarie assolutamente spropositate.
Innanzitutto il primo gravissimo problema è nato dal fatto che tale obbligo è diventato ottemperabile solo nel mese di dicembre 2015. Infatti il Sistema TS ha reso disponibili le prime indicazioni operative il 19/11/2015, ma di fatto la procedura è diventata real- mente percorribile, seppur con immense difficoltà, solo il 18/12/2015. Non solo i medici italiani, ma anche i commercialisti e le aziende di software sono stati tutti presi alla sprovvista e costretti, in meno di due mesi, ad adeguarsi alle nuove regole, con tutte le difficoltà immaginabili: i medici disorientati da questo nuovo e ulteriore adempimento; i commercialisti in difficoltà sia per la retroattività del provvedimento, sia per i complicati meccanismi di accesso al Sistema TS; le aziende di software costrette ad implementare in tempi brevissimi gli applicativi, con conseguenti costi a carico degli utilizzatori.
Inoltre, il secondo gravissimo problema è derivato dal fatto che la procedura per l’accreditamento al sistema e la trasmissione dei dati è stata creata nel modo più macchinoso, cervellotico e farraginoso possibile, in modo esattamente contrario ad ogni principio di semplificazione: i medici, anche qualora avessero voluto incaricare un intermediario, che solitamente è già abilitato ai servizi En- tratel, sono stati costretti ad ottenere le credenziali di accesso al sito Sistema TS rivolgendosi agli Ordini dei Medici che, a loro volta, hanno dovuto paralizzare tutta la propria attività istituzionale, trovandosi costretti per due mesi a svolgere operazioni assolutamente improprie, come se fossero degli sportelli decentrati di Sogei, dedicandosi esclusivamente e totalmente a questa inaspettata attività.
Siccome è mia abitudine essere quotidianamente presente presso la sede dell’Ordine dei Medici di Firenze, ho potuto personal- mente prendere atto di una situazione che in tanti anni non avevo mai vissuto: una processione interminabile, continua e quotidiana di centinaia di colleghi che venivano nei nostri uffici o che telefonavano, non per partecipare ad un qualche evento culturale o scien- tifico, non per discutere dei problemi della professione, non per proporre iniziative di miglioramento e promozione della medicina, ma solo ed esclusivamente per chiedere le credenziali di accesso al Sistema TS. E, credetemi, tutto ciò è stato molto deprimente, sia per i colleghi che per me.
Signor Ministro e Signora Presidente, posso assicurare che i tantissimi colleghi incontrati in questo frangente erano tutti molto sfiduciati. Con pacatezza e senza scene plateali, tuttavia erano tutti estremamente infastiditi per l’ennesima imposizione, vissuta da tutti come una nuova e ulteriore burocratizzazione della professione medica.
Ho percepito da tanti colleghi un sentimento di avvilimento per questo nuovo obbligo inutilmente complicato e contorto, nient’af- fatto fluido e semplice; da altri ho percepito una sorta di fatale rassegnazione, dove l’unica aspettativa era quella di raggiungere prima possibile l’età pensionabile per uscire finalmente da un sistema che consente sempre meno di fare il medico e pretende sempre più di fare il burocrate, in aperta violazione dell’obbligo deontologico del segreto professionale; da altri ancora ho percepito il desiderio sempre più forte di andare a cercare occasioni di lavoro all’estero perché nel nostro Paese è sempre più difficile fare serenamente ciò per cui si è studiato tanti anni.
Toscana Medica 2|2016


































































































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