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62 VITA DELL’ORDINE
Personalmente ho cercato di smussare questi sentimenti estremi, ma confesso che intimamente era difficile dar loro torto. Tutto il sistema è parso fatto apposta per complicare oltre ogni limite le cose, forse perché (mi viene da pensare) studiato da chi non ha la minima idea di cosa significhi fare il medico.
Per non parlare, poi, di ciò che sono stati costretti a fare gli Ordini dei Medici: senza nessuna formazione e nessun addestramento specifico (che quantomeno avrebbe dovuto essere curato da Sogei), il personale degli Ordini si è ritrovato di colpo a dover svolgere a tempo pieno un’attività di front-office e di call-center in nome e per conto del Sistema TS, attività del tutto estranea ai compiti istituzionali dell’Ordine e alle competenze del personale, peraltro numericamente molto limitato. I nostri uffici hanno cercato, per quanto possibile, di dare ogni tipo di supporto ai medici, ma spesso senza riuscirci, soverchiati da migliaia di domande e di quesiti ai quali era impossibile rispondere e alle prese con una procedura non conosciuta e, anche con tutta la buona volontà, difficilmente comprensibile.
Voglio sottolineare, infatti, che il Sistema TS ha fornito un supporto che definire inadeguato è un eufemismo, sia ai medici che agli Ordini: le risposte ai quesiti più frequenti sono arrivate col contagocce, in maniera frammentaria, spesso per sentito dire, senza nessuna sistematicità e organicità e sono finalmente state pubblicate sul sito del Sistema TS solo il 28/01/2016. Le procedure di ac- creditamento dei medici e degli intermediari sono state pensate in modo da rendere le cose incomprensibilmente difficoltose, con la pretesa di continui e inspiegabili requisiti, pre-requisiti, pre-pre-requisiti, senza nessun aiuto in linea, senza nessuna guida operativa, senza nessuna spiegazione per i casi di errore, con continui “disconoscimenti” di password appena rilasciate, tanto da costringere mol- ti medici a ritornare all’Ordine fino a cinque/sei volte per vedersi ri-assegnate le credenziali di accesso nella speranza di riuscire, prima o poi, a farsi riconoscere dal Sistema. Infine gli operatori del numero verde 800.030.070, forse perché anch’essi impreparati a gestire la cosa, quando rarissimamente è stato possibile contattarli, non hanno fatto altro che dirottare i medici ai loro Ordini, pensando forse che noi avessimo la panacea per tutti i problemi.
Insomma, si è trattato di un’esperienza fortemente traumatica, sia per i medici che per gli Ordini, che ha ingenerato un vastissimo sentimento di sfiducia e di insofferenza verso queste decisioni, queste procedure e verso gli apparati dello Stato che le hanno create.
Il tutto sarebbe stato sicuramente più tollerabile se le procedure fossero state pensate in modo più semplice e comprensibile, senza costringere i medici italiani a ore e ore di code agli sportelli degli Ordini e poi a ore e ore di tempo per adempiere all’obbligo di tra- smissione dei dati. Tutto tempo sottratto alla cura della gente, che dovrebbe essere il primo e più importante compito per un medico.
C’è qualcuno che pensa seriamente che tutto questo abbia una logica e che un medico possa passare le giornate in questo modo? C’è qualcuno che pensa che gli Ordini dei Medici debbano smettere di esercitare i loro compiti istituzionali per diventare dei “credenzialifici” in nome e per conto di Sogei (e ovviamente gratis)? Quando si arriverà a capire che tutti i cittadini (compresi i medici) hanno diritto ad avere un unico canale di contatto con la Pubblica Amministrazione, evitando la proliferazione di percorsi labirintici che costringono ogni medico ad avere le credenziali per il Sistema TS, il Pin dell’INPS, la password per l’INAIL, la tessera per la ASL e via dicendo all’infinito?
Ed ecco, quindi, che arrivo alla conclusione: per il futuro ritengo che sia assolutamente necessaria una profonda revisione della procedura di trasmissione dei dati che eviti il caos di questi mesi e consenta con la massima semplicità possibile ai medici l’adempi- mento dei propri doveri amministrativi. È assolutamente impensabile, improponibile e irrealizzabile che l’anno prossimo si richieda nuovamente ai medici un’analoga perdita di tempo in procedure incomprensibilmente astruse e agli Ordini una analoga azione di surroga a quelli che sono e che devono essere compiti del Ministero, dell’Agenzia delle Entrate e di Sogei.
A mio parere non c’è altra strada: o il Sistema TS diventa più orientato a risolvere i problemi piuttosto che a crearli, oppure è un sistema fallimentare.
Ripeto: i medici non possono perdere le giornate perché la loro password non viene riconosciuta o è scaduta e gli Ordini hanno altre cose da fare, più qualificanti per la professione e per la cittadinanza, rispetto ad essere degli sportelli di front-office e dei call- center per conto terzi.
Solo andando decisamente e senza indugio verso una più spinta semplificazione sarà possibile recuperare uno spirito di collabo- razione con la categoria medica che questa esperienza ha così fortemente messo in discussione. In caso contrario è molto probabile tale collaborazione venga definitivamente a cessare.
Con osservanza
Firenze 3 febbraio 2016
Il Presidente Dott. Antonio Panti
Toscana Medica 2|2016


































































































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