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26 QUALITÀ E PROFESSIONE
MAURO RUGGERI
Promuovere le vaccinazioni: il ruolo dei medici
La problematica delle decrescenti percentuali di copertura vaccinali desta forti preoccupazioni ed impone una profonda riflessione sull’importanza del ruolo dei medici in questo ambito.
Se focalizziamo l’attenzione anche sulle vaccinazioni dell’adulto ci rendiamo conto di quanto la situazione sia ulteriormente critica.
La pratica delle vaccinazioni non è sufficien- temente diffusa nella popolazione adulta. Le va- riazioni in campo epidemiologico e demografico che si sono rapidamente evidenziate negli ultimi anni, rappresentano una delle prime motivazioni che rendono indispensabile la messa a punto di strategie efficaci per un’adeguata profilassi vacci- nale della popolazione adulta al pari di quella pe- diatrica. Ancora la mortalità per malattie infettive è molto elevata nel mondo ed anche nei paesi sviluppati, ogni anno, migliaia di persone muoio- no per complicanze di influenza, infezioni pneu- mococciche ed epatite B, le principali malattie prevenibili con vaccino che colpiscono l’adulto.
Nonostante siano disponibili vaccini efficaci per prevenire queste malattie, essi sono larga- mente sotto-utilizzati.
In Italia negli ultimi anni, circa l’80% dei casi di tetano si è verificato negli ultrasessantacinquenni. Sempre nel nostro Paese l’età media dei 5568 casi di morbillo che si sono verificati da ottobre 2010 a dicembre 2011 è stata 18 anni. La quasi totalità dei soggetti che contrassero la malattia non risultarono vaccinati. Ancora alto il numero delle donne in età fertile non immu- ne per rosolia, con 59 casi di rosolia congenita registrati dal 2005 al 2012. Attualmente l’80% dei casi di epatite B notificati nel nostro paese si verificano in soggetti tra i 25 ei 64 anni d’età. Inoltre il costante invecchiamento della popola- zione nei paesi sviluppati porta ad un incremen- to costante delle fasce d’età più avanzata, dove fragilità e carico di malattie, come influenza e
pneumococco, risultano più elevati.
INFLUENZA
La vaccinazione è lo strumento più efficace per prevenire la malattia influenzale con le sue com- plicanze e per ridurre significativamente la mor- talità correlata. La strategia vaccinale attuale non mira all’interruzione della trasmissione della ma- lattia, bensì principalmente alla prevenzione delle complicanze cliniche e dei decessi nelle persone a rischio. Gli anziani con più di 65 anni e i sog-
getti di qualsiasi età affetti da patologie croni- che rappresentano il target della vaccinazione. L’OMS raccomanda di raggiungere negli anziani un tasso di copertura di almeno il 75%. La vac- cinazione antinfluenzale per gli ultrasessantacin- quenni e per le categorie di rischio è inclusa nei Livelli essenziali di Assistenza (LEA) ed è offerta attivamente in tutto il Paese con notevole coin- volgimento dei medici di medicina generale, visto che quest’ultimi eseguono ogni anno la grande maggioranza delle vaccinazioni. A partire dalla stagione 1999-2000, con l’applicazione della campagna di vaccinazione attiva e gratuita su tutto il territorio nazionale, le coperture vaccina- li hanno mostrato un progressivo aumento per circa un decennio. Negli ultimi anni, soprattutto dopo la stagione pandemica 2009-10, si è assisti- to, invece, a una riduzione dei livelli di copertura per tutte le fasce di età. In Toscana la copertura negli ultrasessantacinquenni è passata dal 71,1% nel 2009-10 al 50,6% nel 2014-15. Nell’ultima stagione 2015-16 si è osservato un timido mi- glioramento del tasso di copertura che ha rag- giunto il 52,2%.
Tuttavia la percentuale dei vaccinati tra gli anziani è comunque più elevata di quella che si registra nei soggetti a rischio di età inferiore a 65 anni. Uno dei problemi insoluti delle strategie di immunizzazione riguarda quindi la difficoltà di intercettare i soggetti a rischio, per i quali la vac- cinazione è indicata indipendentemente dall’età. Una strategia vaccinale che prevedesse l’abbassa- mento dell’età raccomandata per la vaccinazione a 50- 60 anni, potrebbe determinare un aumento della copertura in una fascia di popolazione con una percentuale di soggetti portatori di patologie croniche significativa, dal punto di vista clinico.
Un’attenta riflessione merita l’osservazione del tasso di copertura per influenza, raggiun- to nella nostra regione, negli operatori sanitari: 17,5% nel 2014-15 e 15% nell’ultima stagione 2015-16 . Dato simile a quello nazionale e con- frontabile con quello raggiunto nella popolazio- ne generale toscana (16,5%).
Mauro Ruggeri, Medico di medicina generale, Prato. Commissione Vaccini, Regione Toscana.
ToscanaMedica10|2016
S O M M A R I O

