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QUALITÀ E PROFESSIONE 35
8. Ritiene allora che la sua Professione necessiti conoscenze in tale materia?
di corsi o eventi formativi per acquisire maggiori
UOMO
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Per Niente
Poco
Abbastanza
Molto
Moltissimo
H SAN JACOPO
46
7 (15%)
7 (15%)
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3 (7%)
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STUDENTI
9
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1 (11%)
5 (56%)
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DONNA
N°
Per Niente
Poco
Abbastanza
Molto
Moltissimo
H SAN JACOPO
147
12 (8%)
18 (12%)
47 (32%)
50 (34%)
17 (12%)
DISTRETTI
20
0
0
5 (25%)
11 (55%)
3 (15%)
STUDENTESSE
37
0
4 (11%)
17 (46%)
14 (38%)
2 (5)
La ricerca ha evidenziato insufficienti cono- scenze di base sulle tematiche inerenti la Salute e Medicina di Genere e la necessità di imple- mentare percorsi formativi specifici.
Ecco le principali criticità segnalate dagli intervistati:
• insufficienti conoscenze della materia e degli ambiti applicativi sia delle cure che dell’assi- stenza;
• la frequenza ad eventi di formazione risulta di- somogenea. Gli infermieri nel corso del 2015 hanno avuto l’opportunità di iscriversi facolta- tivamente ad eventi sulla Medicina di Genere; ai 6 eventi formativi organizzati a Pistoia han- no partecipato 316 professionisti (poco più del 10% dei dipendenti dell’Azienda). Questo aspetto è in contrasto con il bisogno di ap- profondire l’argomento rilevato dallo studio, e questo farebbe supporre che non sia stata efficace la modalità di informazione/comuni- cazione degli eventi adottata (evento messo in evidenza su home page aziendale). Per gli stu- denti non è stato possibile individuare, invece, nei programmi formativi degli anni precedenti eventi su tale argomento;
• non è ancora sviluppata la consapevolezza che per una appropriata pratica clinico-assistenzia-
le e il perseguimento dell’obiettivo delle cure per equità dei generi è necessario formare sia lo Studente che il Professionista in Infermieri- stica su temi di Salute e Medicina di Genere: a tal proposito può essere efficace una strategia di implementazione di programmi educativi e formativi appositamente dedicati con un coin- volgimento multi - professionale.
Punto di forza emerso dalla ricerca è la possibilità di ridurre i costi del SSN (riduzione dei tempi di degenza, riduzione della ri-ospeda- lizzazione, ecc.) se viene perseguita una pratica clinico-assistenziale basata sulla differenza dei generi, a garanzia del principio di equità di ac- cesso alle cure.
I risultati ottenuti, pur con i limiti dell’uti- lizzo di uno strumento self-made e circoscritti ad una sola categoria professionale, mettono in luce la necessità di pensare ad un progetto di formazione specifico in Infermieristica e Medicina di Genere che coinvolga sia le aziende sanitarie che l’Università e rappre- sentano uno stimolo a proporre l’indagine anche ad altri profili professionali in una cornice più ampia di quella di zona. TM
Info: benedetta.cutolo@stud.unifi.it
Alberto Meschiari
Quali generazioni vogliamo lasciare in eredità alla montagna?
Questa raccolta di liriche, scritte nell’arco di un quinquennio, nasce da un amore fisico e muovendo dalla materia, in un con- tinuo moto di espansione e ascensione, coglie l’Amore come presenza divina nell’universo e lo canta in piccole e brillanti gocce di luce fatte di parole, suoni e colori.
La luce degli occhi delle fanciulle che ci guardano dalle pagine del libro.
Guarda quegli occhi e accedi ad una dimensione eterna di pura armonia.
Giovanna Maria Vanni “L’airone”.
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Mario Stefano Cirio
Nel mondo moderno la monta- gna è l’ultimo rifugio del trascenden- te. Perché la montagna è simbolo di ascensione, non solo fisica, ma spi- rituale, di uscita dalla folla, di eleva- zione dalle bassure e miserie dell’esi- stenza. In questo senso è assimilabile a un luogo sacro, di raccoglimento e preghiera, dove l’anima si purifica e s’innalza simbolicamente verso i cie- li. Anche se non siamo credenti, pro- viamo noi stessi questa sensazione, mentre saliamo il sentiero avendo di fronte a noi le grandi cattedrali do- lomitiche o i ghiacciai alpini. Perché ci lasciamo alle spalle, giù a valle, in città, la vita frenetica degli uomini, l’isteria del commercio e del denaro. Ci lasciamo dietro l’Io, perché l’ar- roganza dell’Io, qui, è ridicola, fuori posto. Ci lasciamo dietro tutto ciò che
è destinatGocce di
fretta. Ci l
che non contano, di cui si può fare a meno, che non ci arricchiscono inte- riormente. Spogliati del superfluo, siamo al cospetto della verità.
ri è stato ricercatore resso la Scuola Nor- isa. Socio del Club 1992, ha condotto tiva Conversazioni in , letteratura, psicolo- ollaborazione con la dena.
al Gran
8 giugno 2009
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QUADERNI “HENRY DUNANT” N° 15 -Collana di Paolo Vanni-
di Paolo Vanni 15
QUADERNI “HENRY DUNANT” N° 15
di Paolo Vanni
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Un Souvenir de Solférino
Prima Versione italiana
Traduzione di L. Zanetti (1863) - a cura di F. Caponi, G. Ceci, R. Ottaviani, P. Vanni Volume di 240 pp. (2008)
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della Croce Rossa Italiana (CRI) 1945-1956
Volume di 62 pp. (2008)
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Volume di 128 pp. (2010)
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