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A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Supporto di Personale di Studio
L’attività di esecuzione delle vaccinazioni si deve di norma avvalere del supporto di perso- nale di studio affinchè tutti i compiti previsti dal presente Accordo possano essere eseguiti al meglio, nel rispetto delle corrette procedure e delle condizioni di sicurezza per i pazienti. Si conviene quindi che quota parte dei risparmi di risorse derivanti dall’applicazione del presente Accordo saranno impiegati per incentivare l’ac- quisizione di personale presso gli studi dei pe- diatri di famiglia, secondo una valutazione da effettuarsi a cadenza annuale.
Applicazione ed entrata in vigore del presente Accordo
Il presente Accordo entra in vigore dal mo- mento della firma.
L’attività di vaccinazione, con le modalità previste dal presente Accordo ed a partire dalla sua entrata in vigore, rientra tra i compiti dei pediatri di famiglia che aderiscono volontaria- mente.
Il pediatra di famiglia che aderisce all’Accor- do per eseguire le attività di vaccinazione nel proprio studio deve inviare apposita comuni- cazione scritta all’Azienda di riferimento nella quale dichiara la sua adesione e la data di ini- zio dell’attività vaccinale. Successivamente alla suddetta comunicazione ha accesso alla forni- tura delle dosi di vaccini previsti dal Calendario Vaccinale.
Rimangono validi e confermati i precedenti Accordi regionali e delibere regionali per la par-
tecipazione del pediatra di famiglia alla Campa- gna di Vaccinazione per l’Influenza, comprese le modalità di effettuazione e le tariffe applica- te alle prestazioni.
Per quanto riguarda le situazioni che in al- cune Aziende Sanitarie vedono attualmente impegnati i pediatri di famiglia negli ambulato- ri pubblici, queste rimangono attive, se neces- sarie al conseguimento degli obiettivi vaccinali della popolazione pediatrica, senza ulteriori im- plementazioni di orario. Ogni 6 mesi dall’avvio dell’Accordo, le Aziende devono effettuare una valutazione delle attività orarie eseguite per le vaccinazioni negli ambulatori pubblici al fine di apportare eventuali correttivi mirati al risparmio delle risorse impiegate.
Per far fronte a particolari difficoltà di ade- sione al presente Accordo da parte del pedia- tra di famiglia che non ha disponibilità di locali idonei all’esecuzione di tutti gli adempimenti previsti dall’esecuzione delle vaccinazioni e per superare difficoltà dovute a situazioni oro-geo- grafiche particolari, il pediatra può richiedere l’utilizzo di un ambulatorio dell’Azienda Sani- taria, con le modalità previste dalla specifica norma, che andrà a far parte integrante della sua personale disponibilità di studi per l’eserci- zio della pediatria di famiglia, con conseguente dichiarazione di orario di apertura settimana- le in maniera aggiuntiva rispetto alle aperture previste dalla normativa vigente.
È previsto un monitoraggio almeno annua- le, da esaminare in sede di Comitato Regionale.
Consiglio Sanitario Regionale
Linee di indirizzo per l’oncoematologia pediatrica
Pubblichiamo l’Allegato al Parere 34/2015 con il quale il Consiglio Sanitario Regionale espri- me parere positivo sugli aspetti professionali delle “Linee di indirizzo per l’oncoematologia pediatrica: istituzione del Centro regionale per oncoematologia pediatrica (CROP)”, già validate dalla Commissione Pediatrica Regionale. Tale documento è stato recepito anche dalla Regione Toscana con Delibera 422 del 7 aprile 2015.
Premessa
Le linee guida nazionali concernenti la pre- venzione, la diagnostica e l’assistenza in onco- logia, approvate dalla Conferenza Stato-Regioni, pubblicate sul supplemento ordinario alla G.U. n. 100 del 2 maggio 2001 prevedono modalità organizzative coordinate e interdisciplinari tali da garantire l’accompagnamento del paziente on- cologico per tutto il percorso preventivo e dia-
gnostico-terapeutico;
II cancro nei bambini non è un’evenienza co-
mune: colpisce 1 bambino su 650 entro i 15 anni di età; ogni anno vi sono 120-140 nuovi casi per milione di bambini sotto i 15 anni; l’impatto di diagnosi di cancro nel bambino e nel ragazzo ha un effetto devastante su una famiglia; in conse- guenza di quanto sopra si rende necessario atti- vare sistemi di cura globale, che tengano conto
Toscana Medica 5|2015


































































































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