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A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
degli obiettivi di integrazione assistenziale;
• discutere ed approvare le proposte e tra- sformarle, identificando se necessario gruppi di lavoro, in progetti da sottoporre all’approvazione
del Comitato stesso;
• curare la fase operativa della realizzazione
dei progetti;
• formulare proposte ed adottare iniziative
finalizzate a conseguire la migliore efficienza assistenziale del paziente pediatrico con tumo- re, attraverso il raggiungimento degli obiettivi di budget;
• sviluppare delle attività in coerenza con gli indirizzi regionali per quantità, accessibilità, tem- pestività e continuità;
• promuovere l’uso integrato, efficiente ed efficace di tutte le risorse professionali e strumen- tali presenti nella Regione Toscana;
• formulare proposte ed adottare iniziative finalizzate a curare la qualità della propria orga- nizzazione con particolare attenzione a: modelli assistenziali innovativi che favoriscano la valoriz- zazione, la responsabilizzazione e la integrazione delle diverse figure professionali; puntuale orga- nizzazione del lavoro e delle risorse di personale assegnate; comunicazione delle informazioni; formazione continua degli operatori;
• promuovere l’attività di ricerca di base e di ricerca clinica applicata e svolgere un ruolo di co- ordinamento della stessa;
• garantire l’interdisciplinarietà e l’integra- zione inter-professionale, il lavoro di gruppo e la condivisione del processo decisionale nei seguen- ti ambiti:
a) funzioni assistenziali - innovazione cli- nica - qualificazione professionale - integrazione multi-professionale e multidisciplinare
b) funzioni di coordinamento - program- mazione - controllo - ricerca di base e ricerca clinica applicata - coordinamento delle risorse umane - gestione delle tecnologie.
Direttore del CROP
II Direttore del CROP, relativamente alla fun- zione di governo clinico assistenziale, assume la responsabilità concernente gli aspetti di coordi- namento funzionale, comprensivi della organiz- zazione delle strutture professionali costitutive.
Il Direttore del CROP è presente alle riunioni delle Aziende cui afferiscono le strutture costi- tuenti il CROP, per gli argomenti di rilievo dell’at- tività oggetto del Centro, per allineare gli inter- venti e il coordinamento sulle strutture stesse. Le azioni di programma sviluppate dal CROP e relativi interventi di coordinamento sono sotto- posti in forma di proposte operative alla Regione ed alla Direzione delle Aziende costituenti, per la discussione ed approvazione.
Il Direttore del CROP contratta, sentito il Co- mitato Direttivo, con le singole Aziende il budget afferente al Centro, all’interno del quale saranno individuati obiettivi inerenti il generale potenzia- mento e sviluppo dell’attività, concorrendo al
monitoraggio degli obiettivi e all’elaborazione delle azioni correttive.
Il Direttore del CROP deve sviluppare una pro- gettualità organizzativa finalizzata a garantire in ambito regionale la più ampia e appropriata, nonché articolata e sinergica, offerta di presta- zioni di oncoematologia pediatrica, ispirata alla razionalizzazione della domanda ed alla efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse.
Il Direttore del CROP deve costituire una rete uniforme e tendenzialmente completa di presta- zioni tali da garantire offerte di erogazione con- formi alla programmazione regionale e sintonici con le legittime aspettative dell’utenza, ottimiz- zando le sinergie produttive.
Perciò le aree di competenza generali del Di- rettore del CROP si concretano in:
• leadership interna al Centro come capacità di favorire il lavoro di gruppo interdisciplinaree tra le strutture sanitarie diverse, favorendo la ri- cerca di forme di collaborazione secondo criteri di efficacia e di efficienza, esaltando e rispettan- do le specificità;
• concretezza e garanzia di coerenza nei processi decisionali per il raggiungimento di standard qualitativi ottimali; visione di sistema che si traduce nello sviluppo delle sinergie tra aree omogenee interdipartimentali;
• coordinamento fattivo ed integrazione di tutte le risorse strutturali e professionali multidi- sciplinari presenti in Regione Toscana per percorsi clinico-assistenziali di casi complessi;
• partecipazione ad attività sul versante del- la ricerca, sperimentazione di diversi approcci e modalità organizzative e di offerta tecnica, inno- vazione sul versante del management secondo i criteri del governo clinico e della valutazione dei risultati;
• coordinamento e sviluppo dei progetti di ricerca attuati dalle varie strutture afferenti al CROP;
• ascolto dei professionisti e dei fruitori di servizi delle istanze sociali, in una visione di mi- glioramento continuo della qualità dell’offerta;
• responsabilità di indirizzo;
• valutazione delle attività clinico-assi- stenziali e tecnico-sanitarie finalizzate a garantire che ogni assistito abbia accesso ai servizi secondo i principi di ottimizzazione dell’uso delle risorse assegnate;
• appropriatezza clinica e organizzativa delle attività, di efficacia delle prestazioni in base alle evidenze scientifiche;
• minimizzazione del rischio di effetti indesi- derati e di soddisfazione dei cittadini;
• mantenimento di una stretta collabora- zione con tutte le Associazioni di Volontariato operanti nelle diverse unità afferenti al CROP, in un rapporto di reciproca apertura e collaborazio- ne, per la realizzazione di progetti di assistenza e di ricerca condivisi, allo scopo di raggiungere la massima efficacia degli interventi e di ottimizzare l’impiego di fondi.
Toscana Medica 5|2015

