Page 32 - Toscana Medica
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CRISTINA APREA1, IDA ARAGONA2, SILVANO BERTELLONI3, FRANCESCO CIPRIANI4, DANIELA NUVOLONE4, STEFANO PIERONI2, GIANFRANCO SCIARRA1
Biomonitoraggio Umano della Contaminazione da Tallio dell’acqua Potabile a Pietrasanta (LU).
Risultati Preliminari
Progetto Regione Toscana/Azienda ASL12 Versilia
A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Introduzione
Il Tallio (Tl: numero atomico 81; peso atomi- co 204,38) è un metallo pesante ampiamente distribuito a basse concentrazioni nella crosta terrestre (circa 1 g/tonnellata). Si presenta in- vece in alte concentrazioni in alcuni minerali, come galena, sfalerite e pirite (23-1300 mg/ kg). Le principali fonti di polluzione ambientale sono rappresentate dall’acqua (pozzi e sorgen- ti, acque superficiali, acque ad uso potabile non controllate in prossimità di siti minerari) e dal suolo, da cui può essere concentrato in alcuni vegetali ad uso alimentare (cavoli, rape, etc.). In alcune situazioni ambientali anche l’aria può essere fonte di inquinamento. Elevati livelli di piogge e alte temperature ambientali possono favorire il passaggio del Tl nelle acque.
Il Tl è tossico per gli organismi animali, uomo compreso, probabilmente attraverso alcuni mec- canismi biologici (capacità di sostituirsi a sodio e potassio, alterandone le funzioni; interazione con alcune strutture delle proteine (gruppi tiolici); al- terazione dei processi dello stress ossidativo); è inoltre difficilmente individuabile poiché inodore e incolore. La principale fonte di assorbimento è quella intestinale e una volta ingerito viene in pra- tica totalmente e rapidamente assorbito. Nell’uo- mo, l’escrezione avviene principalmente per via renale (circa 70%). Altre fonti di eliminazione sono rappresentate dalla deposizione nei capelli e nelle unghie e dalla secrezione in latte, sudore, saliva e lacrime.
Data la sua tossicità, il Tl può provocare for- me di intossicazione acuta, caratterizzate da un grave corteo sintomatologico a carico di vari organi e apparati (disturbi gastro-intestinali: dolori addominali intensi, nausea, vomito, diar- rea sanguinolenta, necrosi epatica; problemi cardiaci: ipotensione e bradicardia, seguite da ipertensione e tachicardia, necrosi miocardica,
aritmie, infarto; alterazioni neurologiche: neu- ropatie del sistema nervoso periferico, paralisi ascendente, arresto respiratorio; disturbi renali e dermatologici, come perdita dei capelli e pre- senza di strie ungueali), che può provocare la morte (dose letale nell’adulto 10-15 mg/kg). Più raramente sono riportate forme di intos- sicazione cronica, che usualmente avvengono per esposizione lavorativa (es. cementifici) e per contaminazione di acqua o suolo da parte di residui di lavorazione di alcuni tipi di miniera. Gli effetti a lungo termine sulla salute dell’espo- sizione cronica a bassi livello di Tl sono poco co- nosciuti e pochissimi sono gli studi epidemiolo- gici sugli effetti sanitari nell’uomo in seguito a esposizione accidentale cronica.
Sebbene una contaminazione delle fonti di approvvigionamento idrico rappresenti una mo- dalità di esposizione della popolazione umana, il Tl non rientra nei parametri di controllo per la potabilità delle acque per la sua rarità in natura.
Nel 2014, si è verificato il riscontro occasio- nale di livelli di Tl superiori al limite massimo in- dicato dalle autorità statunitensi (Environmental Protection Agency o EPA) pari 2 μg/l in alcune aree dell’acquedotto idrico del comune di Pietra- santa (LU), a cui è conseguito il divieto di utilizzo dell’acqua potabile per uso alimentare in tali aree.
Per verificare l’entità dell’esposizione negli abitanti e gli eventuali effetti sanitari, è stato organizzato uno studio epidemiologico con- diviso tra Regione Toscana e l’Azienda USL 12 Versilia (D.G.R.T. n. 1259 del 22/12/2014). Tale studio, che ha coinvolto un gruppo di lavoro multidisciplinare, prevede un protocollo di in- dagine suddiviso in tre fasi che hanno l’obiet- tivo di valutare la percentuale di abitanti con- taminati da Tl, il livello di contaminazione e gli eventuali effetti sullo stato di salute di bambini, adolescenti e adulti.
1 Laboratorio di Sanità Pubblica, Area Vasta Toscana Sud Est (Azienda USL 7 di Siena)
2 Dipartimento di Prevenzione - Azienda USL 12 Versilia
3 Sezione Medicina dell’Adolescenza, UO Pediatria Universitaria, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Pisa
4 Agenzia Regionale Sanità, Regione Toscana
Toscana Medica 9|2015

