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Una situazione analoga a quella emersa a Pietrasanta è presente in una piccola area rurale della Cina, ma con più elevati livelli di contami- nazione ambientale e maggiore durata dell’e- sposizione della popolazione documentata nel corso degli anni. Non sono invece noti i livelli di Tl nella rete idrica di Pietrasanta prima del 2011.
L’esposizione al Tl è stata valutata tramite dosaggio su urine, in quanto le concentrazio- ni urinarie sono ritenute il “gold standard” per tale metallo (US-EPA, 2009). I livelli ematici non sono considerati del tutto affidabili soprattutto per basse dosi. Per quanto riguarda altre matri- ci biologiche in cui il metallo viene accumulato, un recente lavoro riporta che i capelli non sem- brano essere utilizzabili con sicurezza per trac- ciare la contaminazione da Tl nell’uomo (Cur- kovic et al, 2013), ma tale conclusione dovrà essere verificata in ulteriori studi su casistiche con maggiore numerosità.
In ambedue i campionamenti esaminati, sono stati rilevati valori urinari di Tl mediamente superiori a quelli di riferimento, ma nettamente inferiori a quelli rilevati nella popolazione cine- se contaminata da tale metallo (media 521.9 μg/l; 95%CI 203.3 - 840.5 μg/l). Tale differen- za può derivare da una minore contaminazio- ne della falda acquifera, e forse, anche di altre possibili fonti di esposizione (ad. es. vegetali coltivati su suoli contaminati con Tl) o minori periodi di contaminazione/esposizione; al mo- mento queste ipotesi necessitano di conferme sulla base di studi geologici e agro-biologici at- tualmente in corso. Rimangono da meglio de- finire le cause dell’incremento di Tl nel secondo campionamento in una minoranza di sogget-
ti, al momento non facilmente spiegabile. Ri- mane anche da approfondire il minor livello di talluria nei bambini rispetto agli adulti, che non trova supporto in letteratura ma potrebbe essere dovuto a un minor consumo di acqua del rubinetto nei soggetti più piccoli, mentre si conferma la già descritta maggiore escrezione nei maschi rispetto alle femmine (US-NHANES 1999-2002).
Indicazioni internazionali (OMS/IPCS 1996, US-EPA, 2009;) suggeriscono che approssima- tivamente un incremento maggiore a 15 volte i valori medi dei soggetti non esposti (in Italia circa 1.5 μg/l considerando una media geo- metrica di 0.1 μg/l indicata dalla SIVR) posso- no essere associati con possibili effetti negativi sulla salute. È stato inoltre riportato che solo valori urinari maggiori a 5 μg/l siano in grado di determinare effetti sanitari avversi (OMS/IPCS 1996, German Human Biomonitoring Kommis- sion, 2011). Nella maggioranza dei soggetti esaminati in questa fase preliminare non sono state pertanto riscontrate concentrazioni urina- rie di Tl sicuramente influenti sullo stato di sa- lute. La rarità di studi sul Tl impone comunque la massima cautela (U.S. Environmental Protec- tion Agency, 2009) e un accurato follow-up a lungo termine degli abitanti dell’area interes- sata all’esposizione risulterà fondamentale per rilevare eventuali e specifiche problematiche di salute in particolare nelle persone con valori su- periori a 5 μg/l.
Lo studio epidemiologico voluto dalla Re- gione Toscana a Pietrasanta potrà pertanto for- nire un contributo innovativo sulle conoscenze degli effetti sanitari di esposizioni croniche a basse concentrazioni di Tl.
A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Figura 2 - Concentrazioni urinarie di Tl negli abitanti di Valdicastello e Pietrasanta (media geomentrica) suddivisi in rap- porto della residenza alla vicinanza con la sorgente inquinata e ai due campionamenti.
Toscana Medica 9|2015

