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SANITÀ NEL MONDO 59
Gavino Maciocco, medico di sanità pubblica. Ha fatto: il volontario civile
in Africa, il medico di famiglia, l’esperto di cooperazione sanitaria per il Ministero degli Esteri, il dirigente di Asl. Attualmente insegna all’Università di Firenze, dove si occupa di cure primarie e di sistemi sanitari internazionali. Dal 2003 cura per Toscana medica la rubrica “Sanità nel mondo”. Dipartimento di
medicina sperimentale e clinica, Università di Firenze. Direttore del sito web “www.salute internazionale.info”.
Da anni l’OCSE (Organizzazione per la Co- operazione e lo Sviluppo Economico – OECD, Organisation for Economic Co-operation and Development) pubblica annualmente le più aggiornate e complete statistiche sanitarie, ri- guardo ai paesi che aderiscono all’organizza- zione. Ciò avviene con due modalità: a) a metà dell’anno, generalmente a luglio, viene pub- blicata una serie “classica” di indicatori, di cui esistono prolungate serie storiche di dati; a fine anno viene pubblicato un volume “Health at a Glance” che analizza la situazione dell’ultimo anno disponibile, introduce altri indicatori più legati all’attualità ed include nell’analisi anche paesi non appartenenti all’organizzazione.
Il volume di quest’anno, Health at a Glan- ce 20151 include nell’analisi paesi come Brasile, Cina, Colombia, Costa Rica, India, Indonesia, Let- tonia, Lituania, Russia and Sudafrica e introduce per la prima volta una sorta di classifica dei paesi in relazione a una serie di indicatori, riassunti in cinque dimensioni: a) stato di salute; b) fattori di rischio; c) accesso alle cure; d) qualità delle cure, e) risorse dell’assistenza sanitaria. Afferma il Rapporto che non si tratta di stabilire quali sia- no i migliori sistemi sanitari al mondo (opera- zione fallita dall’OMS con la “famosa” classifica
fatti che accanto a ciò – nel capitolo delle risorse sanitarie - si registra un dato che pone l’Italia in fondo alle classifiche: il basso numero di infer- mieri per abitanti).
Le cattive notizie per l’Italia sono in buona parte speculari a quelle buone
Gli italiani sono longevi, ma i loro anni in buona salute si sono drammaticamen- te ridotti negli ultimi anni. I 65enni italia- ni hanno una speranza di vita di 21 anni (al quinto posto, dopo Giappone, Francia, Spa- gna e Svizzera), ma sono agli ultimi posti nella classifica per speranza di vita in buona salute: 8 per gli uomini e 7 per le donne. Tale dato è confermato dai dati Eurostat2 che evidenziano come nel periodo 2005-2013 la speranza di vita in buona salute della popolazione italiana si sia fortemente contratta: in questo periodo la longevità è aumentata di due anni (da 80,8 a 82,8 anni), ma la speranza di vita in buona salute si è ridotta di circa 6 anni (da 67,2 a 61,4 anni), (Grafico 1).
Se l’obesità tra gli adulti italiani si mantiene a livelli contenuti e in Europa solo i norvege- si sono più virtuosi di noi in questa classifica, la situazione si ribalta quando si tratta di bambini e ragazzi. Qui l’Italia si trova al
GAVINO MACIOCCO
Cattive notizie per la salute degli italiani
pubblicata nel 2000, e mai più ripetuta), ma di
dei soggetti in condizioni di sovrappeso-
segnalare per ogni paese quali sono le aree di forza e quelle di debolezza, e quindi di indivi- duare le priorità per l’azione.
Punti di forza dell’Italia
La longevità, è risaputo, è uno dei punti di forza dell’Italia, sia nella speranza di vita alla nascita che in quella a 65 anni. L’Italia si segnala anche per il basso consumo di alcol e una bassa percentuale di obesi tra la popolazio- ne adulta. Buona la qualità delle cure, vedi la bassa mortalità a seguito di un infarto miocardi- co acuto e a seguito di un ictus e l’alta sopravvi- venza a seguito del cancro della cervice uterina. L’Italia è nelle prime posizioni nel numero di ap- parecchiature TAC e Risonanze magnetiche per abitanti (ma OCSE avverte che questo non è di per sé un indicatore di buona performance, in-
1 http://www.oecd-ilibrary.org/social-issues-migration- health/health-at-a-glance-2015_health_glance-2015-en,
2 http://ec.europa.eu/eurostat
Fonte: The European House - AmbroseG su da/ Eurostat, 2015
quinto posto nella classifica, con circa il 35% Figura 1. Aspe.a/va di vita alla nascita in Italia (anni), 2005 e 2013
obesità: peggio di noi Grecia, Inghilterra, USA e Nuova Zelanda.
Fonte: The European House - Ambrosetti
su dati Eurostat, 2015
Grafico 1 - Aspettativa di vita alla nascita in Italia (anni), 2005 e 2013
Toscana Medica 1|2016


































































































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