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AMBIENTE E SALUTE 11
campo della epidemiologia ambientale porta- no spesso a risultati incerti ed anche contrad- dittori tra diversi studi sullo stesso argomento. Di fronte a tutto ciò, nel momento in cui nella medicina clinica si è affermato un approccio evidence-based, è però necessario che il ricerca- tore si sforzi di applicare un approccio scientifi- co rigoroso, mostrando chiaramente i limiti del
lavoro svolto, senza però rifugiarsi nel soggetti- vismo del proprio personale punto di vista di cit- tadino, che antepone opinioni a priori a quello dello studioso che applica metodi validati nello studio dei fenomeni.
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Una Piana troppo “piena”
Info: alessandro.barchielli@ispo.toscana.it
Patrizia Gentilini, Comitato Scientifico ISDE Italia
Il 7 marzo presso l’Ordine dei Medici di Fi- renze si è svolto un incontro sulla situazione della Piana Fiorentina e sui potenziali rischi con- nessi ai nuovi insediamenti, in particolare all’in- ceneritore di Case Passerini e all’ampliamento dell’aeroporto. Per noi medici ISDE è importan- te ricordare che l’ambiente di vita e di lavoro è, secondo l’OMS, il maggior determinante della salute e già nel 2006 l’OMS valutava che il 25% di tutte le patologie nell’adulto ed il 33% nei bambini sotto i 5 anni era attribuibile a cause ambientali evitabili. Purtroppo l’enfasi costante- mente posta sul ruolo dello stile di vita può rap- presentare, a nostro avviso, un alibi per sminui- re i rischi per la salute che si avranno per inse- diamenti - quali quelle sopra menzionati – frut- to di errate scelte politiche, funzionali ad un malinteso senso del “progresso”. L’importanza dell’ambiente è ribadita anche nell’ultimissimo Rapporto dell’OMS che evidenzia come una morte su 4 a livello mondiale sia determinata dall’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, dalle esposizioni chimiche e dai cambia- menti climatici. Secondo questo Rapporto in Europa, nel 2012, l’esposizione a fattori di ri- schio ambientale è costata la vita a 1,4 milioni di persone. In particolare per la cattiva qualità dell’aria il Rapporto 2015 dell’UE stima che nel nostro paese vi siano stati ben 84.400 decessi prematuri per i livelli di PM2.5, ossidi di azoto e ozono, ponendoci al primo posto nel continen- te europeo. Come ben noto la qualità dell’aria è particolarmente scadente in aree fortemente antropizzate e con particolari caratteristiche orografiche quali la pianura padana e la stessa piana fiorentina e qui più che mai bisognerebbe puntare ad un suo miglioramento: quando ciò si verifica - come mostrano gli incoraggianti da- ti in città degli Stati Uniti in cui sono diminuiti i livelli di PM10, PM2,5, NO2 - si riscontra un si- gnificativo miglioramento della funzionalità re- spiratoria con diminuzione degli attacchi d’a- sma nell’infanzia. Anche la qualità dell’acqua nel nostro paese desta preoccupazione per la
presenza di pesticidi, di PFOA in Veneto, arseni- co ma anche di glifosato, tetracloroetilene e composti alogenati nella piana fiorentina in cui tutti i punti di monitoraggio hanno mostrato una qualità scarsa delle risorse idriche. E proprio nella piana fiorentina con i nuovi insediamenti in progetto (terza corsia della Firenze-Mare, nuovo centro logistico Esselunga, cittadella vio- la, cementificazione di Castello, nuova area dei Mercati Generali e soprattutto inceneritore di Case Passerini da 190.000 tonnellate di rifiuti l’anno e nuova pista dell’aeroporto di Peretola da 5 milioni di passeggeri) una situazione am- bientale già critica non potrà - a nostro avviso - che peggiorare ulteriormente, con conseguen- te aumento dei rischi per la salute. L’amplia- mento della pista (con il 20% del traffico che sorvolerà Firenze) comporterà ovviamente un incremento delle tre grandi categorie di inqui- nanti ascrivibili al traffico aereo: combustione del kerosene, inquinamento da campi elettro- magnetici e inquinamento acustico. Le emissio- ni prodotte dalla combustione del kerosene (particolarmente consistenti nelle fasi di decollo ed atterraggio) sono simili a quelle generate dalla combustione di altri carburanti fossili qua- li: Particolato, Monossido di carbonio, Ossidi di Azoto, Biossidi di Zolfo, Ozono, Idrocarburi Po- liciclici Aromatici (IPA) e Benzene. Numerosissi- me sono le criticità evidenziate dall’ampliamen- to della pista, ma soprattutto, come è stato autorevolmente affermato dalla Prof. Vittadini, è risultato gravemente carente lo studio di valu- tazione di impatto sanitario e a questo proposi- to ricordiamo che l’incidenza di cancro dal 2000 al 2005 nel Comune di Firenze è netta- mente superiore alle aree circostanti. Anche il nuovo inceneritore di Case Passerini - in assenza di incidenti o malfunzionamenti, sempre possi- bili come l’inceneritore di Montale ha dimostra- to a più riprese - darà un contributo non indif- ferente all’inquinamento in quanto emetterà ogni ora 170.000 Nm3 di fumi. Annualmente si avrà l’emissione in atmosfera di 6,7 tonnellate
PATRIZIA GENTILINI
S O M M A R I O ToscanaMedica5|2016

