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12 AMBIENTE E SALUTE
1°: NON AGGRAVARE UNA SITUAZIONE GIA’ FORTEMENTE CRITICA
1°: NON AGGRAVARE UNA SITUAZIONE GIA’ FORTEMENTE CRITICA 2° : EVITARE LA DUPLICAZIONE DI INFRASTRUTTURE GIA’ ESISTENTI,
2° : EVITARE LA DUPLICAZIONE DI INFRASTRUTTURE GIA’ ESISTENTI, VEDI AEROPORTO DI PISA
VEDI AEROPORTO DI PISA
3°: ABBANDONARE LA STRADA DELL’ECONOMIA LINEARE
3°: ABBANDONARE LA STRADA DELL’ECONOMIA LINEARE In pratica si trasformano sempre più velocemente materie prime
in rifiuti non riciclbili e inquinamentoi
In pratica si trasformano sempre più velocemente materie prime
Materie prime Materie prime
Energia fossile Energia fossile
in rifiuti non riciclbili e inquinamentoi
4°: IMBOCCARELASTRADADELL’ECONOMIACIRCOLARE 4°: IMBOCCARELASTRADADELL’ECONOMIACIRCOLARE
prodotto commerciale prodotto commerciale
processo produttivo rifiuti e processo produttivo rifiuti e
inquinamento inquinamento
di Particolato Totale Sospeso (PTS), 94,2 ton di NO2, 67,3 ton di CO, nonché 134,6 kg di Hg, idem di cadmio+tallio, 13,5 kg di IPA, nonché 135 mg di diossine. Queste sono le quantità che il proponente (Q-thermo) garantisce di po- ter rispettare e che coincidono - per i microin- quinanti - con i quantitativi consentiti dai limiti di legge, ma va ricordato che esse sono solo una minima parte delle migliaia di sostanze che si formano durante i processi di combustione, il più delle volte neppure identificate. Ricordiamo che - come emerso dallo studio Moniter - l’87% delle polveri emesse da un moderno incenerito- re sono PM2.5, quindi le più pericolose: i rischi per la salute a breve e lungo termine per l’inqui- namento atmosferico sono ampiamente noti, ma sempre più si sta documentando anche una azione neurotossica per il cervello in via di svi- luppo, con incremento di rischio per disturbi dello spettro autistico e di diabete. E proprio per esposizione ad inceneritori è ampiamente documentato anche dalla più recente letteratu- ra un incremento di rischio non solo per patolo- gie tumorali e non tumorali, ma anche per mal- formazioni, abortività spontanea e nati prema- turi come dettagliatamente riportato nel Position Paper dell’ISDE. Mai ci stancheremo di ribadire che l’incenerimento è - da tutti i punti di vista - il peggior modo di trattare i rifiuti ed il simbolo paradossale di una economia “ lineare”
basata su estrazione di materie prime, uso di combustibili fossili, produzione di prodotti e manufatti, a loro volta destinati (spesso nel tempo più breve possibile!) a diventare rifiuti. Ci sono Leggi della Natura che non possiamo di- menticare: la materia sul nostro pianeta è qual- cosa di “ finito” e la vita si è sviluppata grazie ad una fonte esterna, il sole: è quindi a questa fonte inesauribile che dovremmo rivolgerci il più possibile per rendere possibile il proseguimento della vita stessa sulla Terra. Proseguire sulla stra- da dello spreco di risorse, di incentivazione dei processi di combustione e di energia fossile non è più sostenibile da alcun punto di vista ed ini- ziare da una corretta gestione dei rifiuti vorreb- be dire fare proprio il primo concreto passo ver- so quella “economia circolare”, in cui le risorse sono continuamente riciclate, si riducono gli sprechi ed è minima la produzione di rifiuti. L’incenerimento inoltre non risolve il problema dei “rifiuti”, perché ne riduce solo il volume e da un solo tipo di scarto ne produce altre tre generando ceneri, fumi tossici ed inquinamento delle acque. Anche il recupero di energia termi- ca o elettrica è incomparabilmente inferiore a quello ottenibile con il riciclo dei materiali e va ricordato che la pratica si regge nel nostro pae- se solo grazie a cospicui incentivi statali. Para- dossale appare anche il fatto che il traffico pe- sante per il trasporto delle ingenti quantità di
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